MELLONE DALL’IDILLIO POLITICO CON EMILIANO, AL NUOVO CON POLI BORTONE, MA L’EX OSPEDALE DI NARDO’ E’ RIMASTO CON UN ‘PRONTO SOCCORSO’ CHE FUNZIONA CON UN SOLO MEDICO-IMPIEGATO A ORARIO D’UFFICIO

| 29 Settembre 2024 | 0 Comments

di Graziano De Tuglie ______

Tornano alla ribalta le polemiche sulle pesanti carenze di assistenza sanitaria che gravano sui cittadini di Nardò e Galatone: da oltre un ventennio il presidio ospedaliero di Nardò ha cessato l’attività propria di un ospedale.

A dare risalto all’annosa questione, la costituzione di un comitato civico di cui è presidente lo stimatissimo medico di base Gerardo Vallone; senza l’appoggio di alcuna struttura politica organizzata questo comitato ha raccolto in due fine settimane quasi seimilacinquecento firme, reali, di cittadini.

La richiesta principale della raccolta di firme è la quella  di attivare nella struttura dell’ex ospedale un attrezzato Dipartimento di Urgenza in grado di assistere la popolazione in tutti gli episodi sanitari gravi ed acuti che possono insorgere nell’arco delle 24 ore giornaliere.

Infatti da un decennio il Pronto Soccorso che era sopravvissuto alla chiusura dell’ospedale è ridotto ad uno scarno servizio che vede la presenza di un medico per sole sette ore al giorno, alla stregua di un qualunque ufficio di riscossione ticket o di prenotazione di visite specialistiche, supportato da scarsa strumentazione da personale paramedico ridotto all’osso.

Di conseguenza ogni malore o emergenza sanitaria che non è trattata dai medici di base o dalla guardia medica deve ricorrere ai Pronto soccorso degli Ospedali di Gallipoli, Copertino o Lecce contribuendo al grave sovraffollamento di quelle strutture che gli organi di comunicazione denunciano quotidianamente.

Il gran numero di adesioni alla petizione del Comitato Civico ha risuscitato gli appetiti di partiti e movimenti politici cittadini che da molto tempo non avevano preso alcuna iniziativa in merito ,dimostrando chiaramente che la necessità primaria dei cittadini ad avere una decente assistenza sanitaria a loro non interessava per niente.

Quindi si è addivenuti ad un consiglio comunale in cui maggioranza, del sindaco Mellone, e opposizioni si sono tirati i classici pesci in faccia. 

 Il sindaco e i tre quarti della giunta municipale non sono intervenuti per nulla al Consiglio, costume usuale a Mellone quando l’assise viene convocata su argomenti che non attirano la sua attenzione o non sono chiesti da lui personalmente.

l circostanza ha dato la stura a pesanti attacchi da parte delle opposizioni che hanno rimarcato il sostanziale immobilismo, da ben otto anni, delle amministrazioni Mellone sulla questione dei servizi ospedalieri che pure avevano sbandierato come perno della prima campagna elettorale vinta.

In particolare il gruppo consiliare del PD ha evidenziato come Mellone e suoi adepti oltre ad infischiarsene di ogni iniziativa a favore di un ripristino funzionale, sia pur mimino, della struttura ospedaliera abbiano attivato grancasse propagandistiche di ipotesi realizzatrici esistenti solo nella loro fantasia onirica.

I consiglieri del Pd hanno imputato al sindaco e alla sua maggioranza una montagna di menzogne speciale per otto anni: promessi “centro di ricerca per tumori; punto nascite; persino la costruzione di un nuovo ospedale, queste sono tutte le sue promesse, messe nero su bianco, sul tema sanitario e vigliaccamente tradite!”.

Nessuna azione efficace esplicata nei confronti della Regione Puglia neanche all’epoca dell’idillio politico, durato quasi tre anni, tra Mellone ed Emiliano e neanche un accenno all’istituzione di un Dipartimento d’Urgenza nel comprensorio che d’estate vede praticamente quadruplicata la popolazione gravitante sulle aree di competenza. Utenza che non può sicuramente essere servita dai ridicoli mezzi assegnati al Pronto Soccorso estivo.


La maggioranza di Mellone in evidente difficoltà ha replicato elencando una serie di note protocollate all’indirizzo dell’assessorato regionale alla Sanità e alla direzione generale della Asl senza comunicare l’esito di queste richieste e rifugiandosi dietro alcune misure palliative recenti che hanno visto l’assegnazione di alcuni nuovi medici agli ambulatori presenti nell’ex ospedale.  

                                            
Poi la solita battaglia improduttiva tra mozioni, contromozioni ed emendamenti che hanno lasciato ognuno sulle proprie posizioni.  

                                            
La maggioranza, conscia della scarsa capacità comunicativa degli interventi in consiglio comunale, ha affidato ad un prolisso comunicato dell’addetto stampa del sindaco l’elenco dettagliato delle comunicazioni inviate sia agli organi regionali che alla direzione generale dell’ASL Lecce che, però, non erano mai state pubblicizzate adeguatamente alla cittadinanza e che, quindi, erano sostanzialmente sconosciute. Di conseguenza attorno a queste sollecitazioni l’amministrazione non è riuscita a creare, nell’opinione pubblica, quella mobilitazione che il comitato costituitosi ha costruito nell’arco di appena cinque giorni.

Come pure scarsa è l’ncidenza di fredde comunicazioni burocratiche rispetto ad una incisiva presenza personale negli uffici e nelle sedi in cui vengono prese le decisioni.


Intanto i cittadini rimangono senza una struttura efficiente di Pronto Soccorso che possa stabilizzare tutti i casi sanitari urgenti prima di avviarli nei reparti specialistici degli altri nosocomi provinciali o regionali.                             
Risultato veramente eccellente delle inutili beghe partitiche.

Category: Cronaca, Politica

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