IL PRANZO DELLA DOMENICA / NEL LABORATORIO DI CLAUDIO CAPONE CAMPANELLE, FISCHIETTI E… PEPERONI

| 29 Settembre 2024 | 2 Comments

di Raffaele Polo ______ l suo laboratorio è nel centro storico di Lecce, in via Ascanio Grandi. Ed è lì che ha voluto che ci incontrassimo per ‘Il pranzo della domenica’, assicurando che ci sarebbe stata una sorpresa…

Così, siamo nel regno di Claudio Capone, circondati dai suoi incredibili, coloratissimi manufatti. Sono, per lo più, fischietti e campanelle: ma ci sono anche dei gradevolissimi dipinti e mattonelle colorate e di ogni dimensione.

Il re dei fischietti ci osserva con uno sguardo tra l’ironico e il divertito, poi si siede e comincia la sua lunga storia:

«Oggi devi accontentarti dei peperoni, quelli rossi di stagione. Del resto io sono abituato a consumare quello che ci offre la Natura, sin da bambino ho imparato che, nella vita, si deve accettare tutto, figurati che ho cominciato a lavorare duro in una officina, diesel per l’esattezza, e lo facevo mentre andavo a scuola.

Era faticoso, ma ho imparato tanto, le persone semplici che erano con me, giovanissimo, mi hanno dato amicizia ed esperienza…anche un po’ di mazzate che a quei tempi erano il condimento di ogni apprendistato…»

Claudio ci racconta con dovizia di particolari tutta la sua vita, attendiamo con pazienza che il suo fluido narrare abbia una pausa, per porgli la domanda che più ci interessa: «Si, ma come sei arrivato ai fischietti?»

Claudio continua, imperterrito, mescolando aneddoti, ricordi e considerazioni:

« Devo molto alla collaborazione con Gianpaolo Buscicchio, che mi ha sempre sostenuto e incoraggiato. Io, d’altro canto, ho sempre amato creare, modellare, inventare forme… la creta l’ho scoperta quando me ne hanno fornito un buon quantitativo ma, ancora, non sapevo che c’era bisogno del forno… E poi, per i fischietti, un nome che, per me, è stato l’inizio: Antonio Corineo che mi ha consentito l’incredibile magia di creare suoni dalla pietra…»

Ma non solo fischietti, anche le campanelle…

«Dobbiamo essere corretti e diciamo che ‘il fischietto’ come strumento semplice e popolare, è presente in tutte le culture, in ogni territorio. Io sono in contatto con il Museo del Fischietto che è vicino a Vicenza, una istituzione splendida che, tra l’altro, qualche tempo fa, mi ha visto vincere l’annuale concorso nazionale… I fischietti hanno nomi diversi e forme sempre più stravaganti. Lo sono sempre stati, partecipi dei giochi e delle simbologie del luogo in cui vengono prodotti… Qui, a Lecce, non siamo in molti, ma credo di essere tra i più rappresentativi…Le campanelle sono un’altra modalità di mescolare i suoni alle forme…

A Lecce, poi, c’è una specifica tradizione per questi oggetti,  se non erro a maggio c’è la Madonna delle Cirase…»

Claudio, cosa senti quando i turisti si fermano ad ammirare i tuoi lavori?

«È una gratificazione enorme: mio padre voleva che diventassi un meccanico, mia madre solo alla fine, sentendo chi parlava bene dei miei lavori, mi ha detto: ‘Ma allora, sei bravo veramente?’, io ho sempre amato creare, colorare, inventare…E chi acquista le mie cose, mi conferma in una scelta che non è stata facile. Ma gustiamo questi peperoni, sono il pranzo della domenica, no?»

Lo sguardo sottilmente ironico di Claudio, circondato dalle sue coloratissime creature, ci fa accogliere bonariamente l’invito. E un peperone lo prendiamo veramente, ma solo per fischiarci dentro e meravigliarci per quel suono acuto e armonioso che nasconde un mistero semplice ma meraviglioso…

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( 19 ‐ continua )

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Category: Costume e società, Cultura

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Comments (2)

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  1. Giovanni ha detto:

    Mio caro Claudio mi ricordo ancora quando ti conobbi al corso di restauro eri uno degli allievi e modellati con un po di creta se ricordo un cavallo e ti chiesi se lo facevi da tempo e subito mi rispondenti ” no prof è la prima volta ” ma dalla carica espressiva che con semplicità modellati quel cavallo capi immediatamente che avevo scoperto un artista.

  2. Patrizia PALLARA ha detto:

    Claudio è un artista così creativo che lascia meravigliato il cliente,.riesce a dare vita e forma anche ad oggetti che per gli altri sono scarti oltre ad essere un vero maestro nei fischietti così legati alla storia della nostra città

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