“Le pene del pene” DI TOMASO BINGA IN MOSTRA A LECCE DA VENERDI’ 11 OTTOBRE

| 23 Settembre 2024 | 0 Comments

di Raffaele Polo ______ Diciamo subito che nome e cognome non debbono ingannare: Bianca Pucciarelli Menna, nota con il nome d’arte Tomaso Binga, è una poetessa e performance artist italiana, esponente di spicco della poesia sonora in Italia.

E a lei è dedicata la mostra di opere verbo-visive Le pene del pene e l’omonimo libro di componimenti in versi (edizioni Milella) presentati dal curatore Salvatore Luperto e dal prof. Carlo Alberto Augieri, venerdì 11 ottobre, alle ore 18.30, nella Galleria ARTPOETRY di Lecce.

Tomaso Binga (pseudonimo acquisito da Bianca Menna come reazione ai privilegi riservati all’artista uomo negli ambienti dell’arte) è un personaggio di spicco del panorama culturale attuale, le cui opere sono studiate in ambito letterario e artistico da storici dell’arte, critici e studiosi di importanti università. Nei suoi creativi testi in versi, tra ironia e sarcasmo, scardina ogni struttura sintattica per costruirne altre più libere ed estrose nell’aspetto verbo-visivo del componimento-immagine.

Attraverso segni, codici, suoni nuovi e performance, l’autrice, con il suo pensiero anarchico, libero da ogni compromesso, rivela caustiche verità con lo scopo di smascherare la mentalità patriarcale, diffusa a tutti i livelli sociali, che condiziona l’uomo a praticarla e la donna a subirla.

Dagli anni Settanta Tomaso Binga esprime se stessa con il suo poetare. impiegando strumenti tecnologici (macchina per scrivere, fotocopiatore, fotocamera, computer), diverse tecniche (collage, inchiostri, pennarelli, matite colorate, pastelli) e azioni performative nelle quali, oltre al suo stesso corpo, utilizza costumi di travestimento e oggetti di scena.

Il medium del suo pensiero è il segno grafico attraverso cui la parola o frazione di essa, nel suo valore segnico e fonetico, assume altri significati che si pongono al di là del linguaggio lineare per affermare scomode e irriverenti verità.

La voce, sapientemente modulata, vibrata, cadenzata, graffiante e urlata, sostenuta dai gesti e dal suono nei movimenti performanti, crea un collegamento diretto con lo spettatore, il quale, affascinato dal contesto, ne coglie appieno la forza dirompente, l’energia totale proveniente dal corpo, dallo sguardo, dai gesti, dal senso e dal nonsense della parola e dal suo dettaglio.

Galleria ARTPOETRY, via G. Candido 3, Lecce

La mostra sarà visitabile dal giorno 11 ottobre al 9 novembre tutti i giorni su appuntamento.

Tel. 329 6249713

Category: Cultura, Eventi

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