GUERRA E PACE
di Giuseppe Puppo ______
You may say I’m a dreamer
But I’m not the only one
I hope someday you’ll join us
And the world will be as one …
Non so che nome abbia, non so chi sia, ma di sicuro è un sognatore.
Non era l’unico, questo pomeriggio, ad Assisi, dove poco fa si è conclusa l’annuale manifestazione denominata ‘Marcia per la pace’.
Mai come quest’anno con l’incubo tangibile del disastro totale che incombe sulle nostre teste.
Ma sempre troppo pochi, ormai ridotti a testimonianza, disperati, eppure nobili, perché FANNO QUEL CHE POSSONO, E GRIDANO IN SILENZIO, COME DOVREBBE FARE CIASCUNO DI NOI, nell’indifferenza sostanziale dei più, fra le spallucce o le risatine di quelli ‘importanti’, in tutt’altre faccende affaccendati.
Mancano di una seria e solida rappresentanza politica, essi ormai son solo cani sciolti o pecore matte.
La cultura si occupa dei gossip, e di altre umane miserie, ha dimenticato la grande lezione di quel Novecento di cui anche io son figlio, di Ezra Pound e di Giuseppe Ungaretti, di Louise Ferdinand Celine e di Ernest Junger, e di tantissimi altri.
La Storia è vero, è maestra di vita: il problema è che ha scolari pessimi.
Anche io sono un sognatore e grido nel silenzio.
Non mi bastano le dichiarazioni generiche quanto ipocrite.
Le parole non servono, servono fatti.
Io voglio uscire da questa Unione Europea dei mercanti di armi e degli speculatori finanziari, di cui Mario Draghi e Raffaele Fitto sono parte attiva, che stanzia risorse ingenti agli eserciti governativi e li leva alle organizzazioni non governative che potrebbero favorire il dialogo al posto dello scontro.
Io voglio uscire da questa Nato di guerrafondai e promotori di sopraffazione.
o non mi riconosco in questo governo italiano in cui il Ministro della Difesa è consulente delle industrie belliche e in cui il presidente del Consiglio stringe la mano di quelli che hanno operato un vero e proprio sterminio di massa., oltrepassando ogni remora etica possibile ed immaginabile, oltre le soglie della umana decenza e della artificiale fantascienza.
“Ci stanno portando sul punto di non-ritorno: il punto da cui nessuno riuscirà più a fermarsi e tornare indietro. Una guerra senza regole, senza limiti e senza confini che si sta espandendo minacciandoci sempre più da vicino” – hanno detto oggi ad Assisi.
Purtroppo è vero.
Anche quel vicino, vicino a noi, tanto per rendere meglio l’idea di che cosa stiamo parlando.
In caso di guerra nucleare, qui in Italia saranno colpite le basi di Gioia del Colle e gli insediamenti industriali di Taranto.
Che fare, allora?
Continuare a sognare, e a gridare in silenzio: la guerra è sempre e solo distruzione, sofferenza e morte; non ci sono guerre giuste; la pace prima di tutto.
Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Politica
Mi affianco a te Giuseppe.Non esistono guerre giuste e quelle sbagliate. Esiste solo lo squallore che creano a tutti i livelli. Che ognuno lotti con le proprie forze e i propri mezzi. Io NON MI ARRENDO! Per i miei, figli, per i miei nipoti, per i miei vicini… Immagino,voglio, credo PACE!
I sogni son belli, l’importante non confonderli con gli incubi. L’Occidente come ci ricorda nel suo ultimo libro il compagno Rampini è il posto in cui tutti gli vorrebbero vivere. Poi ci sono quelli che si stracciano le vesti ed essendo cresciuti nel benessere che non sino guadagnati, si sentono responsabili di tutte le ingiustizie del mondo. Per cui urlano che vogliono la pace nel mondo e per farlo scatenano le loro piccole guerre in città, quelli che se fa un acquazzone pensano che sia arrivato il Giudizio Universale ma invece di costruire l’Arca, vandlizzano i monumenti, oppure invece di piantare un albero bloccano le autostrade creando disagi a chi con il lsuo lavoro sostenta questi rivoluzionari di carta pesta. Certo potremmo scioglier la Nato e aderire alle repubbliche socialiste della Nuova Unione Sovietica, ma ci converrebbe? E’ bello fare i pacifisti, quando per decenni abbiamo delegato ad altri il compito di coprirci il culo, mentre noi ci limitavamo a fare i servi. Ma se i guerrieri domani decidessero di non fare più le guerre per conto nostro, chi ci garantirebbe benessere e libertà, se non le armi di “Crosetto”?