LA PRIMA NOTTE DI QUIETE PER ALAIN DELON

| 18 Agosto 2024 | 0 Comments

di Giuseppe Puppo ______

E’ morto oggi a Douchy, paesino della valle della Loira suo ‘rifugio’ preferito, Alain Delon. Aveva 88 anni. Soffriva da tempo di quella che i medici chiamano depressione e i poeti il male di vivere.

Per decenni, grazie ai tanti film di successo interpretati, era stato nell’immaginario femminile il simbolo dell’uomo affascinante, forte, deciso, ma pure incredibilmente dolce e tenero amante al tempo stesso, dagli occhi al cui sguardo non potevano resistere.

Poi, la decadenza, fisica, inarrestabile, che i ricordi non riuscivano a consolare e da cui è stato ben presto sopraffatto.

Si guardava allo specchio della memoria e si vedeva debole, solo e vecchio, consolato dall’affetto dei suoi cani, accanto ai quali ha chiesto di essere sepolto, ma spezzato dal peso del tempo che non torna più:

Ieri non eri tu, oggi chi sei?

Dare un senso alla vita lo aveva condotto alla follia, ciononostante egli continuava a cercarlo, nei ricordi

queste ombre troppo lunghe del nostro breve corpo, questo strascico di morte.

In quello che è il suo film più bello, anche se poco conosciuto, almeno non quanto meriterebbe, sintesi di esistenzialismo filosofico e di decadentismo culturale (nella foto il regista Valerio Zurlini gli dà istruzioni per l’incipit al porto di Rimini), un suo amico gli chiede conto di un verso

Perché la morte è la prima notte di quiete?

“Perché finalmente si dorme senza sogni” – gli risponde subito lui.

Sempre in quel film, c’è una scena magistrale quanto memorabile, che dura per tutta la canzone che fa da sottofondo, interamente senza parole, fatta soltanto di sguardi, quelli di un uomo innamorato che per quanto tradito e deluso si ostina a credere e sperare ancora nell’amore.

Quegli occhi non sognano più, oggi guardano nel buio e adesso sarà così per l’eternità

che ti cela dietro confini inviolabili di freddo.

Category: Costume e società, Cultura

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