LECCESI PIU’ ATTENZIONE

| 7 Gennaio 2014 | 0 Comments

“L’abbandono indiscriminato di fazzoletti di carta per strada crea notevoli danni all’ambiente” … e all’immagine della città aggiungiamo noi.

Il fazzoletto di stoffa è poco igienico perché viene utilizzato per più di una volta ed è esposto a germi e contaminazioni. Poi va lavato e per il lavaggio si impiegano saponi che vanno ad accrescere l’inquinamento, con buona pace di chi invece accusa gli altri di essere inquinanti. Il fazzoletto di carta, invece, è monouso e prevede una molteplicità di impieghi, è comodo da portare ed è comunque morbido se prodotto da una buona azienda. E’ vero però che anch’esso inquina, a meno che non sia realizzato in pura cellulosa e, in quanto tale, non sia completamente biodegradabile, il che annullerebbe il problema. Ma il fatto che molta gente sia incivile e tenda a buttare il fazzoletto in terra dopo l’uso ha fatto di esso una vera e propria “calamità” per i centri urbani. E Lecce, a detta di Guido, non è da meno.

“La problematica attiene all’educazione, non certo al prodotto – ha commentato l’assessore Guido – che non può e non deve essere additato perché contribuisce al disordine e alla sporcizia nelle strade. Se poi aggiungiamo anche il fatto che ogni fazzoletto, specie in questo periodo, può essere ricettacolo di germi e batteri influenzali che proliferano ad un ritmo impressionante, e che possono essere pericolosissimi per categorie particolarmente vulnerabili come bambini e anziani, potremmo ben comprendere il danno che deriva dall’abbandono in strada del fazzoletto usato”.

“Gettare per strada, nel mare o su un prato, qualsiasi tipo di rifiuto produce in ogni caso dei disagi o dei danni veri e propri – ha concluso Guido – quelli che possono sembrare solo distratti gesti d’inciviltà o di poca attenzione verso l’ambiente circostante, contribuiscono in qualche modo all’inquinamento di acqua, terra e aria. Per meglio comprendere gli effetti prodotti sull’ambiente che ci circonda dall’incauto abbandono dei rifiuti, basterebbe considerare i tempi in cui si degrada, sporcando e contaminando, ogni oggetto d’uso comune”.

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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