INCAMPO E’ SCESO IN CAMPO
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. ______
ACQUA PUBBLICA E EX ILVA DI TARANTO, VINCENZO INCAMPO, CANDIDATO ALLE EUROPEE DEL M5S, ATTACCA IL GOVERNO MELONI
“Candidarsi alle elezioni europee nella Circoscrizione Sud significa seguire e conoscere i problemi e le questioni dei territori e delle regioni coinvolte.
In questi giorni – spiega Vincenzo Incampo, candidato pugliese del M5S alle europee – sto seguendo con particolare attenzione due vicende della Puglia: il tentativo del governo Meloni di arrivare alla privatizzazione di Acquedotto pugliese e l’ennesima crisi dell’ex Ilva di Taranto che ha portato al commissariamento e all’amministrazione straordinaria dell’azienda.
Su entrambe le questioni – argomenta Incampo – il M5S è l’unica forza politica che, come sempre, non ha rapporti con lobby o filiere di potere e si batte solo con l’intento di tutelare il bene comune dei cittadini.
Sulla vicenda dell’acqua, dopo l’impugnazione, da parte del governo, della legge regionale sulla costituzione di una società pubblica per la gestione idrica tra Comuni ed Acquedotto Pugliese, il M5S è pronto ad alzare le barricate per evitare che l’acqua vada in mano ai privati. L’acqua del Sud – afferma il candidato del M5S – è un bene primario e preziosissimo e non può finire in mano a chi la vorrebbe utilizzare per fare profitti o speculazioni e operazioni di mercato. Non permetteremo mai che i cittadini si trovino a pagare bollette elevate o peggio ad avere disservizi. L’Acquedotto pugliese è una struttura che opera da decenni e, pur se va migliorata la sua governance, ha sempre garantito efficienza e politiche collegate allo sviluppo sociale e economico del territorio.
Se le destre e la Meloni pensano di poter fare cassa con un’azienda pubblica strategica per le comunità e per l’economia del Mezzogiorno qual è l’Acquedotto pugliese, ostacolando la proprietà pubblica per privatizzarlo, o meglio svenderlo alle multinazionali, troverà contro il M5S e i pugliesi.
Inoltre, non va dimenticato che la stragrande maggioranza degli italiani si è espressa a favore dell’acqua pubblica con il referendum del 2011 e che il Servizio Idrico Integrato è la strada giusta per assicurare criteri di efficienza e sostenibilità, nel rispetto del costo equo della risorsa.
Oltre al tema acqua – evidenzia Incampo – in questi giorni è in primo piano la perenne crisi dell’ex Ilva di Taranto. Il colosso siderurgico è stato commissariato e messo in amministrazione straordinaria a seguito della conclamata incapacità del governo Meloni di proporre soluzioni. Su questo, il M5S non può che riproporre la posizione espressa più volte e ribadire che le responsabilità maggiori di questo disastro ambientale ed economico che mette a repentaglio la salute pubblica, l’ambiente e decine di migliaia di posti di lavoro, sono da attribuire a decenni di errori gestionali e politici che si susseguono anche adesso con l’attuale governo di destra.
Il ministro Giorgetti – spiega il candidato alle europee – tiene da oltre tre anni il fascicolo ex Ilva in sospeso, il ministro Fitto ha definanziato 1,2 miliardi di euro del Pnrr per la riconversione industriale, il ministro Urso cerca nuovi investitori, la presidente Meloni si mantiene lontana dal problema.
Il governo ha fatto solo scelte peggiorative: ha ripristinato lo scudo penale, che il M5S aveva cancellato, e ha assegnato 680 milioni all’ultima gestione, e cioè Acciaierie d’Italia, senza ottenere alcuna forma di tutela per i lavoratori e per le imprese dell’indotto.
Insomma, – conclude Incampo – un’altra prova di come le destre non siano in grado di governare e di tutelare il bene comune affrontando il dramma sanitario, ambientale ed occupazionale attraverso la riconversione industriale, economica, sociale e culturale. Con l’aggravante che continuano anche a sostenere che a Taranto non ci sia il problema e che si tratti di una montatura della magistratura e degli ambientalisti”.
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Peccato non dica neanche lui una parola in merito alle epurazioni, vizietto del M5S riproposto anche in questa tornata…