AGGIORNAMENTI SULLA CONTESTATA AUDIZIONE DI EMILIANO IN COMMISSIONE
di Graziano De Tuglie _______
Emiliano non si presenta davanti alla Commissione Bicamerale Antimafia e la stessa commissione viene “sconvocata” per non dover prendere atto dell’assenza e non dover procedere alla richiesta di accompagnamento coatto del presidente della giunta regionale pugliese. Azione nei poteri dell’Antimafia che ha poteri inquirenti simili a quelli di ogni Procura.
Manovra messa in atto perchè Michele Emiliano persegue la sua personale tattica nel non voler rispondere alla richiesta di audizione (termine elegante per non dire interrogatorio) dell’Antimafia prima del Consiglio Regionale in cui si discuterà la mozione di sfiducia a suo carico presentata dall’opposizione di centrodestra. Uno sgarbo istituzionale che è indice di quanto taluni si ritengano al di sopra di leggi e regolamenti, intoccabili e superiori a tutto e a tutti. Nonostante l’abuso quotidiano di sermoni sulla legalità e sulla lotta alla malavita.
Emiliano eccepisce la concomitanza della convocazione con la seduta della Conferenza delle Regioni ma alcuni sostengono che in altre occasioni si sia fatto sostituire da altro componenti della sua giunta, ma sfrutta appieno questa concomitanza per svicolare dalla deposizione all’Antimafia.
Deposizione in cui gli potrebbe essere chiesto ragione della sua conoscenza del mandato di cattura per Pisicchio, ex assessore e presidente di una società consociata della regione Puglia, con largo anticipo rispetto all’esecuzione della manovra restrittiva della libertà personale tanto da poter richiedere, mossa propagandistica, le dimissioni dell’incarico. Una bella e buona violazione del segreto istruttorio che però sembra sempre essere marginale quando ha attori che appartengono allo schieramento di sinistra della politica italiana. Strumentalizzazione, l’azione di Emiliano, tesa a influenzare il voto dei consiglieri regionali e a fuorviare l’opinione pubblica sulle pesanti responsabilità truffaldine che erano costante metodo di amministrazione della sinistra.
Con questi mezzucci dispiega il suo disegno di ridurre i rischi dell’approvazione della mozione di sfiducia che potrebbe porre termini, se approvata, anticipatamente al suo regno, da monarca assoluto, sui destini della Puglia.
Tutto questo mentre i risultati complessivi di venti anni di governo regionale sono disastrosi nella Sanità e nella gestione del ciclo dei rifiuti, solo per limitarci a questi settori specifici. _______
LA RICERCA nel nostro articolo del 30 aprile scorso