“Non ho ideologie, ma ho idee”. ALBERTO SICULELLA SI RACCONTA A leccecronaca.it E LANCIA LA SFIDA A CARLO SALVEMINI

| 18 Febbraio 2024 | 0 Comments

di Giuseppe Puppo  _______ 

‐ Ma chi gliel’ha fatto fare, di candidarsi?

Col sorriso sulle labbra, sparo la prima domanda a bruciapelo.

Alberto Siculella, 38 anni, di Lecce, ci pensa un attimo e poi mi risponde, serio in volto:

Sono studioso, sono appassionato di politica. Non ho ideologie, ma ho tante idee.

‐ Che studi ha fatto?

 Cresciuto nel quartiere San Pio, diplomato al Liceo Scientifico Banzi.

‐ Io mi ricordo ai primi anni Settanta, al Palmieri, un Siculella mio coetaneo che si chiamava Alcino…

Mi onoro di essere suo figlio…

…Figlio di un mitico professore amante del greco, che aveva dato ai suoi i nomi di Alcino, Agesandro e Atena…

…Alberto, mio nonno… Io mi chiamo come lui…

…Perfetto… Bellissimo. Poi?

Laurea triennale in Comunicazione d’impresa e pubblicità presso l’Università Iulm di Milano, laurea magistrale in Organizzazione e marketing per le imprese presso La Sapienza di Roma e, sempre a Roma, un master in Gestione, marketing e programmazione delle imprese turistiche.

‐ Prime esperienze lavorative?

Lavoro da quando ho 16 anni, lavori stagionali prima, poi un continuo di varie esperienze in Italia e all’estero, Malaga e Londra precisamente, dove ho perfezionato lo Spagnolo e lInglese. Consulente di marketing e comunicazione per le imprese, mi sono specializzato in marketing politico, turismo e commercio . Quindi il ritorno a Lecce…

‐ E ora?

Ho uno studio specializzato in consulenza di comunicazione e marketing per imprese.

‐ Situazione sentimentale?

Fidanzato.

‐ Con…

Carlotta…

‐ E come lha presa, Carlotta, la storia della candidatura a sindaco?

È la mia prima sostenitrice, come lo è la sua famiglia, come lo sono le mie sorelle e mia madre. L’amore delle donne della mia vita mi da coraggio. Con Carlotta ci sposiamo lestate prossima…

‐ Dopo la campagna elettorale che dovrà affrontare… Ha pensato al come?

La mia tesi di laurea, anche pubblicata, era sui nuovi strumenti di ricerca del consenso in politica, vale a dire internet e social media. La politica ha abusato dei social, la mia missione è restituirla alla dimensione sociale. Partirò da qui, dal sociale. 

‐ Capisco…

La mia prima campagna elettorale in prima persona, da protagonista, non da consulente…Per passione, non per lavoro …

‐ Capisco..

Per passione, ho seguito solo il Movimento 5 Stelle.

‐  Che cosa valuta positivamente della loro esperienza politica?

Tante cose.

‐  Me ne dica una…

Il tema della legalità. Aver messo finalmente la legalità al centro dell’agenda politica. Mi reputo attivista attento e informato, ho partecipato ad incontri, iniziative e manifestazioni con realtà associative e civiche della nostra città, con cui ho condiviso passioni e idee e che mi hanno portato ad esserne la sintesi, per una proposta di candidatura alternativa come primo cittadino di Lecce.

‐  Mi dica allora una Sua tematica da candidato a sindaco…

Guardo a Lecce con la consapevolezza di viaggiare e aver vissuto altre realtà, questo mi ha dato la possibilità, la voglia, di ripensare la nostra città, per utilizzare nuovi strumenti e per valorizzare il nostro patrimonio: cultura, turismo, tutela dell’ambiente, le marine, ma non solo. È ora di dare impulso ad un modello di sviluppo che guardi alle start up digitali, alle energie rinnovabili, alle nuove professioni, agli smart worker, al nomadismo digitale, offrendo le condizioni migliori per far rientrare cervelli, per ridare vita, ritrovare slancio. Ci sono nuovi strumenti, altrove già ampiamente affermati e qui da noi invece ancora ai margini.  

‐  Mi dica un libro letto di recente…

 “La Guerra di Pablo” di Giancarlo Selmi, dal duplice valore, letterario, splendido, ed emotivo, visto che il ricavato serve per le cure dello splendido figlio Giulio, affetto da una malattia rara.

‐ Genere musicale preferito…

Rock

‐  Tipo?

Genesis e Pink Floyd.

‐  Cantante prediletto…

Daniele Silvestri.

‐  Film del cuore, o, come dicono quelli che parlano bene l’italiano, cult movie?

“Into the wild” di Sean Penn, la storia vera di un giovane americano che subito dopo la laurea abbandonò la famiglia e intraprese un lungo viaggio di due anni attraverso gli Stati Uniti, fino a raggiungere le terre sconfinate dei ghiacciai dell’ Alaska.

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LA RICERCA nel nostro articolo del 13 febbraio scorso

Category: Costume e società, Cronaca, Politica

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