A LECCE MOSTRA SU TOMMASO FIORE
A lezione di libertà.
Tommaso Fiore, umanista e meridionalista, tra etica e politica
Dal 2 al 16 febbraio giunge a Lecce, negli spazi della Biblioteca Bernardini, la mostra “A lezione di Libertà. Tommaso Fiore, umanista e meridionalista, tra etica e politica”, realizzata in occasione del cinquantesimo anniversario della scomparsa del grande meridionalista, è il risultato di una complessa e lunga attività di ricerca avviata dall’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea. La mostra, concepita come un evento itinerante, è stata realizzata in collaborazione con il Consiglio Regionale e la sua biblioteca Teca del Mediterraneo.
L’appuntamento per l’inaugurazione della mostra è venerdì 2 febbraio, alle ore 10.00, a Porta San Biagio con la lettura, a cura di Mauro Marino, del brano “Passeggiata per Lecce” tratto da “Un popolo di formiche” libro fondamentale per la Storia della Puglia che raccoglie le “lettere pugliesi” inviate da Fiore a Piero Gobetti per la sua rivista “La Rivoluzione Liberale”. A seguire, nella Sala Teatro della Biblioteca Bernardini, il convegno “Tommaso Fiore, umanista e meridionalista, tra etica e politica” con gli interventi di Luigi De Luca, Carlo Salvemini, Stefano Minerva, Loredana Capone, Loredana Di Cuonzo, Domenico M. Fazio, Massimo Melillo, Antonio Vito Leuzzi, Donato Pasculli.
La finalità dell’iniziativa didattico-documentaria è quella di fornire una visione di insieme dell’esperienza umana, intellettuale, civile e politica, nonché della complessa opera di Tommaso Fiore (Altamura 7 marzo 1884 – Bari 4 giugno 1973), in occasione del 50° anniversario della sua scomparsa, attraverso un dettagliato percorso documentario e fotografico per sollecitare e favorire esigenze culturali e di studio diverse.
L’iniziativa è stata attuata con l’apporto degli enti del territorio che hanno aderito alla rete culturale promossa dall’IPSAIC, sotto l’egida della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Puglia, (Archivio di Stato di Bari; Archivio di Stato di Lecce; Biblioteca Nazionale di Bari Sagarriga Visconti Volpi; Biblioteca metropolitana di Bari De Gemmis; Biblioteca Provinciale La Magna Capitana di Foggia; Biblioteca Bernardini di Lecce) e del Comune di Altamura, del Comune di Bari, del Comune Molfetta, della Casa Editrice Laterza, del Centro studi Piero Gobetti e del Centro di ricerca e documentazione sul confino politico e la detenzione – isole di Ventotene e Santo Stefano.
La mostra “A lezione di libertà”
Il tema della libertà è l’architrave della costruzione del percorso narrativo della mostra che è organizzato in cinque sezioni:
1) Formazione, guerra e lotta politica (tra Altamura, Conversano, Pisa e Gallipoli; l’esperienza della guerra; l’incendio al Municipio e la conquista del Comune).
2) Meridionalismo, socialismo e opposizione al regime (autonomismo e meridionalismo tra Gobetti, Dorso e Rosselli; la lotta culturale nella casa editrice Laterza: Monti, Croce, Valgimigli, De Ruggero e Omodeo; la scuola di Socrate, l’opposizione alla guerra e alle leggi razziali).
3) Lotta clandestina e costruzione della democrazia (il gruppo clandestino liberal-socialista; le lettere dal carcere e dal confino; la conquista della libertà, il 28 luglio 1943; il Congresso di Bari dei CLN).
4) Democrazia e identità pugliese (fra restaurazione monarchica e libertà; i reportage; i “Formiconi di Puglia”, Il Risveglio del Mezzogiorno).
5) La scomparsa di Tommaso Fiore.
In ogni sezione sono indicati possibili percorsi di ricerca e di approfondimento. Il lavoro di ricerca e realizzazione della mostra, coordinato e curato da Anna Gervasio, Vito Antonio Leuzzi e Raffaele Pellegrino, coadiuvati dai ricercatori dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea Tommaso Fiore, è stato sviluppato in collaborazione con il Consiglio Regionale della Puglia e la sua biblioteca Teca del Mediterraneo. L’iniziativa è stata attuata con l’apporto degli enti del territorio che hanno aderito alla rete culturale promossa dall’IPSAIC, sotto l’egida della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Puglia, (Archivio di Stato di Bari; Archivio di Stato di Lecce; Biblioteca Nazionale di Bari Sagarriga Visconti Volpi; Biblioteca metropolitana di Bari De Gemmis; Biblioteca Provinciale La Magna Capitana di Foggia; Biblioteca Bernardini di Lecce) e del Comune di Altamura, del Comune di Bari, del Comune Molfetta, della Casa Editrice Laterza, del Centro studi Piero Gobetti e del Centro di ricerca e documentazione sul confino politico e la detenzione – isole di Ventotene e Santo Stefano.
Le fotografie dei “luoghi di Tommaso Fiore” sono state realizzate da Giuseppe Di Bari. Il progetto grafico è a cura di Giuseppe Inciardi. La stampa dei pannelli espositivi e la scansione dei documenti di archivio è stata curata dalla ditta Neon Alfa di Andria in collaborazione con Centro Stampa di Terlizzi. Oltre ai pannelli espositivi della mostra, sarà possibile approfondire la figura e l’opera di Tommaso Fiore visionando i documenti originali presenti nell’archivio IPSAIC, seguendo un apposito percorso.
TOMMASO FIORE
Nota biografica a cura di Giuseppe Dambrosio su https://www.tommasofiore.it/
Tommaso Fiore (Altamura 7 marzo 1884 – Bari 4 giugno 1973) fu una figura originalissima di intellettuale meridionale che seppe unire la preparazione solida letteraria all’impegno sociale e politico a fianco della povera gente del sud Italia, soprattutto della popolazione rurale. Fedele alle sue origini, “il figlio del muratore e della tessitrice deve portare in ogni cosa, sin dall’infanzia, uno spirito critico di opposizione”.
Tommaso Fiore frequentò ad Altamura la scuola elementare e il ginnasio inferiore. Nell’ottobre del 1898, per una Borsa di studio della diocesi di Altamura, proseguì gli studi presso il seminario di Conversano concludendo a Bari il liceo, frequentò, poi per due anni l’Istituto teologico di Anagni. Nell’anno accademico 1903-1904, Fiore vinse una borsa di studio alla Normale di Pisa e si iscrisse alla facoltà di Filosofia e Lettere dove fu allievo di Giovanni Pascoli col quale poté costruirsi solide basi come classicista. Si laureò il 20 dicembre 1907 con una tesi di laurea su Platone.
Ritornato in Puglia nel 1908, Fiore incominciò ad insegnare a Gallipoli nel 1912 e nel 1913 ad Altamura. Nella sua città incomincia il suo impegno politico antigiolittiano ispirato dalle posizioni di Gaetano Salvemini fino al suo sostegno interventista nella prima guerra mondiale. Di quella esperienza, vissuta come soldato semplice, prigioniero dopo Caporetto e internato nel campo di concentramento di Schwarmstadt fino al 1919, Fiore lasciò una significativa testimonianza, riflettendo in modo originale e dissacrante sulla guerra, in Uccidi.
Ritornato dalla prigionia in Germania il 06.01.1919, l’ufficiale di complemento Tommaso Fiore si impegna nella vita politica altamurana. Fonda nel 1919, insieme al capitano Francesco Lo Iacono, ispettore scolastico, la locale sezione dei Combattenti. In seguito Fiore diventerà presidente e leader indiscusso del movimento nella sua città e nella provincia di Bari. Tommaso Fiore, capo carismatico del movimento dei combattenti, nella sua espressione democratica, trasformò e incanalò il malcontento dei reduci (braccianti, contadini e piccoli proprietari) divenendo punto di riferimento per le classi sociali più povere. La sezione Combattenti di Altamura avvierà nel biennio’19 -’20 una stagione di rivendicazioni tesa al rinnovamento economico e sociale. La base più consistente del movimento rimarrà quella dei contadini, pur comprendendo nelle sue fila anche molti intellettuali.
Nel 1920, con il sostegno degli ex combattenti e con quello di Salvemini (punto di riferimento costante), divenne sindaco di Altamura e consigliere provinciale, dando vita ad una interessantissima esperienza di governo: attuò una intensa esperienza amministrativa nella quale promosse la partecipazione attiva dei cittadini nella gestione della cosa pubblica. Un impegno politico nel quale Fiore utilizzò anche una parte delle proprie risorse economiche e che si interruppe prima che il fascismo prendesse il potere.
A lezione di libertà.
Tommaso Fiore, umanista e meridionalista, tra etica e politica
Dal 2 al 16 febbraio giunge a Lecce, negli spazi della Biblioteca Bernardini, la mostra “A lezione di Libertà. Tommaso Fiore, umanista e meridionalista, tra etica e politica”, realizzata in occasione del cinquantesimo anniversario della scomparsa del grande meridionalista, è il risultato di una complessa e lunga attività di ricerca avviata dall’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea. La mostra, concepita come un evento itinerante, è stata realizzata in collaborazione con il Consiglio Regionale e la sua biblioteca Teca del Mediterraneo.
L’appuntamento per l’inaugurazione della mostra è venerdì 2 febbraio, alle ore 10.00, a Porta San Biagio con la lettura, a cura di Mauro Marino, del brano “Passeggiata per Lecce” tratto da “Un popolo di formiche” libro fondamentale per la Storia della Puglia che raccoglie le “lettere pugliesi” inviate da Fiore a Piero Gobetti per la sua rivista “La Rivoluzione Liberale”. A seguire, nella Sala Teatro della Biblioteca Bernardini, il convegno “Tommaso Fiore, umanista e meridionalista, tra etica e politica” con gli interventi di Luigi De Luca, Carlo Salvemini, Stefano Minerva, Loredana Capone, Loredana Di Cuonzo, Domenico M. Fazio, Massimo Melillo, Antonio Vito Leuzzi, Donato Pasculli.
La finalità dell’iniziativa didattico-documentaria è quella di fornire una visione di insieme dell’esperienza umana, intellettuale, civile e politica, nonché della complessa opera di Tommaso Fiore (Altamura 7 marzo 1884 – Bari 4 giugno 1973), in occasione del 50° anniversario della sua scomparsa, attraverso un dettagliato percorso documentario e fotografico per sollecitare e favorire esigenze culturali e di studio diverse.
L’iniziativa è stata attuata con l’apporto degli enti del territorio che hanno aderito alla rete culturale promossa dall’IPSAIC, sotto l’egida della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Puglia, (Archivio di Stato di Bari; Archivio di Stato di Lecce; Biblioteca Nazionale di Bari Sagarriga Visconti Volpi; Biblioteca metropolitana di Bari De Gemmis; Biblioteca Provinciale La Magna Capitana di Foggia; Biblioteca Bernardini di Lecce) e del Comune di Altamura, del Comune di Bari, del Comune Molfetta, della Casa Editrice Laterza, del Centro studi Piero Gobetti e del Centro di ricerca e documentazione sul confino politico e la detenzione – isole di Ventotene e Santo Stefano.
La mostra “A lezione di libertà”
Il tema della libertà è l’architrave della costruzione del percorso narrativo della mostra che è organizzato in cinque sezioni:
1) Formazione, guerra e lotta politica (tra Altamura, Conversano, Pisa e Gallipoli; l’esperienza della guerra; l’incendio al Municipio e la conquista del Comune).
2) Meridionalismo, socialismo e opposizione al regime (autonomismo e meridionalismo tra Gobetti, Dorso e Rosselli; la lotta culturale nella casa editrice Laterza: Monti, Croce, Valgimigli, De Ruggero e Omodeo; la scuola di Socrate, l’opposizione alla guerra e alle leggi razziali).
3) Lotta clandestina e costruzione della democrazia (il gruppo clandestino liberal-socialista; le lettere dal carcere e dal confino; la conquista della libertà, il 28 luglio 1943; il Congresso di Bari dei CLN).
4) Democrazia e identità pugliese (fra restaurazione monarchica e libertà; i reportage; i “Formiconi di Puglia”, Il Risveglio del Mezzogiorno).
5) La scomparsa di Tommaso Fiore.
In ogni sezione sono indicati possibili percorsi di ricerca e di approfondimento. Il lavoro di ricerca e realizzazione della mostra, coordinato e curato da Anna Gervasio, Vito Antonio Leuzzi e Raffaele Pellegrino, coadiuvati dai ricercatori dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea Tommaso Fiore, è stato sviluppato in collaborazione con il Consiglio Regionale della Puglia e la sua biblioteca Teca del Mediterraneo. L’iniziativa è stata attuata con l’apporto degli enti del territorio che hanno aderito alla rete culturale promossa dall’IPSAIC, sotto l’egida della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Puglia, (Archivio di Stato di Bari; Archivio di Stato di Lecce; Biblioteca Nazionale di Bari Sagarriga Visconti Volpi; Biblioteca metropolitana di Bari De Gemmis; Biblioteca Provinciale La Magna Capitana di Foggia; Biblioteca Bernardini di Lecce) e del Comune di Altamura, del Comune di Bari, del Comune Molfetta, della Casa Editrice Laterza, del Centro studi Piero Gobetti e del Centro di ricerca e documentazione sul confino politico e la detenzione – isole di Ventotene e Santo Stefano.
Le fotografie dei “luoghi di Tommaso Fiore” sono state realizzate da Giuseppe Di Bari. Il progetto grafico è a cura di Giuseppe Inciardi. La stampa dei pannelli espositivi e la scansione dei documenti di archivio è stata curata dalla ditta Neon Alfa di Andria in collaborazione con Centro Stampa di Terlizzi. Oltre ai pannelli espositivi della mostra, sarà possibile approfondire la figura e l’opera di Tommaso Fiore visionando i documenti originali presenti nell’archivio IPSAIC, seguendo un apposito percorso.
TOMMASO FIORE
Nota biografica a cura di Giuseppe Dambrosio su https://www.tommasofiore.it/
Tommaso Fiore (Altamura 7 marzo 1884 – Bari 4 giugno 1973) fu una figura originalissima di intellettuale meridionale che seppe unire la preparazione solida letteraria all’impegno sociale e politico a fianco della povera gente del sud Italia, soprattutto della popolazione rurale. Fedele alle sue origini, “il figlio del muratore e della tessitrice deve portare in ogni cosa, sin dall’infanzia, uno spirito critico di opposizione”.
Tommaso Fiore frequentò ad Altamura la scuola elementare e il ginnasio inferiore. Nell’ottobre del 1898, per una Borsa di studio della diocesi di Altamura, proseguì gli studi presso il seminario di Conversano concludendo a Bari il liceo, frequentò, poi per due anni l’Istituto teologico di Anagni. Nell’anno accademico 1903-1904, Fiore vinse una borsa di studio alla Normale di Pisa e si iscrisse alla facoltà di Filosofia e Lettere dove fu allievo di Giovanni Pascoli col quale poté costruirsi solide basi come classicista. Si laureò il 20 dicembre 1907 con una tesi di laurea su Platone.
Ritornato in Puglia nel 1908, Fiore incominciò ad insegnare a Gallipoli nel 1912 e nel 1913 ad Altamura. Nella sua città incomincia il suo impegno politico antigiolittiano ispirato dalle posizioni di Gaetano Salvemini fino al suo sostegno interventista nella prima guerra mondiale. Di quella esperienza, vissuta come soldato semplice, prigioniero dopo Caporetto e internato nel campo di concentramento di Schwarmstadt fino al 1919, Fiore lasciò una significativa testimonianza, riflettendo in modo originale e dissacrante sulla guerra, in Uccidi.
Ritornato dalla prigionia in Germania il 06.01.1919, l’ufficiale di complemento Tommaso Fiore si impegna nella vita politica altamurana. Fonda nel 1919, insieme al capitano Francesco Lo Iacono, ispettore scolastico, la locale sezione dei Combattenti. In seguito Fiore diventerà presidente e leader indiscusso del movimento nella sua città e nella provincia di Bari. Tommaso Fiore, capo carismatico del movimento dei combattenti, nella sua espressione democratica, trasformò e incanalò il malcontento dei reduci (braccianti, contadini e piccoli proprietari) divenendo punto di riferimento per le classi sociali più povere. La sezione Combattenti di Altamura avvierà nel biennio’19 -’20 una stagione di rivendicazioni tesa al rinnovamento economico e sociale. La base più consistente del movimento rimarrà quella dei contadini, pur comprendendo nelle sue fila anche molti intellettuali.
Nel 1920, con il sostegno degli ex combattenti e con quello di Salvemini (punto di riferimento costante), divenne sindaco di Altamura e consigliere provinciale, dando vita ad una interessantissima esperienza di governo: attuò una intensa esperienza amministrativa nella quale promosse la partecipazione attiva dei cittadini nella gestione della cosa pubblica. Un impegno politico nel quale Fiore utilizzò anche una parte delle proprie risorse economiche e che si interruppe prima che il fascismo prendesse il potere.
A lezione di libertà.
Tommaso Fiore, umanista e meridionalista, tra etica e politica
Dal 2 al 16 febbraio giunge a Lecce, negli spazi della Biblioteca Bernardini, la mostra “A lezione di Libertà. Tommaso Fiore, umanista e meridionalista, tra etica e politica”, realizzata in occasione del cinquantesimo anniversario della scomparsa del grande meridionalista, è il risultato di una complessa e lunga attività di ricerca avviata dall’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea. La mostra, concepita come un evento itinerante, è stata realizzata in collaborazione con il Consiglio Regionale e la sua biblioteca Teca del Mediterraneo.
L’appuntamento per l’inaugurazione della mostra è venerdì 2 febbraio, alle ore 10.00, a Porta San Biagio con la lettura, a cura di Mauro Marino, del brano “Passeggiata per Lecce” tratto da “Un popolo di formiche” libro fondamentale per la Storia della Puglia che raccoglie le “lettere pugliesi” inviate da Fiore a Piero Gobetti per la sua rivista “La Rivoluzione Liberale”. A seguire, nella Sala Teatro della Biblioteca Bernardini, il convegno “Tommaso Fiore, umanista e meridionalista, tra etica e politica” con gli interventi di Luigi De Luca, Carlo Salvemini, Stefano Minerva, Loredana Capone, Loredana Di Cuonzo, Domenico M. Fazio, Massimo Melillo, Antonio Vito Leuzzi, Donato Pasculli.
La finalità dell’iniziativa didattico-documentaria è quella di fornire una visione di insieme dell’esperienza umana, intellettuale, civile e politica, nonché della complessa opera di Tommaso Fiore (Altamura 7 marzo 1884 – Bari 4 giugno 1973), in occasione del 50° anniversario della sua scomparsa, attraverso un dettagliato percorso documentario e fotografico per sollecitare e favorire esigenze culturali e di studio diverse.
L’iniziativa è stata attuata con l’apporto degli enti del territorio che hanno aderito alla rete culturale promossa dall’IPSAIC, sotto l’egida della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Puglia, (Archivio di Stato di Bari; Archivio di Stato di Lecce; Biblioteca Nazionale di Bari Sagarriga Visconti Volpi; Biblioteca metropolitana di Bari De Gemmis; Biblioteca Provinciale La Magna Capitana di Foggia; Biblioteca Bernardini di Lecce) e del Comune di Altamura, del Comune di Bari, del Comune Molfetta, della Casa Editrice Laterza, del Centro studi Piero Gobetti e del Centro di ricerca e documentazione sul confino politico e la detenzione – isole di Ventotene e Santo Stefano.
La mostra “A lezione di libertà”
Il tema della libertà è l’architrave della costruzione del percorso narrativo della mostra che è organizzato in cinque sezioni:
1) Formazione, guerra e lotta politica (tra Altamura, Conversano, Pisa e Gallipoli; l’esperienza della guerra; l’incendio al Municipio e la conquista del Comune).
2) Meridionalismo, socialismo e opposizione al regime (autonomismo e meridionalismo tra Gobetti, Dorso e Rosselli; la lotta culturale nella casa editrice Laterza: Monti, Croce, Valgimigli, De Ruggero e Omodeo; la scuola di Socrate, l’opposizione alla guerra e alle leggi razziali).
3) Lotta clandestina e costruzione della democrazia (il gruppo clandestino liberal-socialista; le lettere dal carcere e dal confino; la conquista della libertà, il 28 luglio 1943; il Congresso di Bari dei CLN).
4) Democrazia e identità pugliese (fra restaurazione monarchica e libertà; i reportage; i “Formiconi di Puglia”, Il Risveglio del Mezzogiorno).
5) La scomparsa di Tommaso Fiore.
In ogni sezione sono indicati possibili percorsi di ricerca e di approfondimento. Il lavoro di ricerca e realizzazione della mostra, coordinato e curato da Anna Gervasio, Vito Antonio Leuzzi e Raffaele Pellegrino, coadiuvati dai ricercatori dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea Tommaso Fiore, è stato sviluppato in collaborazione con il Consiglio Regionale della Puglia e la sua biblioteca Teca del Mediterraneo. L’iniziativa è stata attuata con l’apporto degli enti del territorio che hanno aderito alla rete culturale promossa dall’IPSAIC, sotto l’egida della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Puglia, (Archivio di Stato di Bari; Archivio di Stato di Lecce; Biblioteca Nazionale di Bari Sagarriga Visconti Volpi; Biblioteca metropolitana di Bari De Gemmis; Biblioteca Provinciale La Magna Capitana di Foggia; Biblioteca Bernardini di Lecce) e del Comune di Altamura, del Comune di Bari, del Comune Molfetta, della Casa Editrice Laterza, del Centro studi Piero Gobetti e del Centro di ricerca e documentazione sul confino politico e la detenzione – isole di Ventotene e Santo Stefano.
Le fotografie dei “luoghi di Tommaso Fiore” sono state realizzate da Giuseppe Di Bari. Il progetto grafico è a cura di Giuseppe Inciardi. La stampa dei pannelli espositivi e la scansione dei documenti di archivio è stata curata dalla ditta Neon Alfa di Andria in collaborazione con Centro Stampa di Terlizzi. Oltre ai pannelli espositivi della mostra, sarà possibile approfondire la figura e l’opera di Tommaso Fiore visionando i documenti originali presenti nell’archivio IPSAIC, seguendo un apposito percorso.
TOMMASO FIORE
Nota biografica a cura di Giuseppe Dambrosio su https://www.tommasofiore.it/
Tommaso Fiore (Altamura 7 marzo 1884 – Bari 4 giugno 1973) fu una figura originalissima di intellettuale meridionale che seppe unire la preparazione solida letteraria all’impegno sociale e politico a fianco della povera gente del sud Italia, soprattutto della popolazione rurale. Fedele alle sue origini, “il figlio del muratore e della tessitrice deve portare in ogni cosa, sin dall’infanzia, uno spirito critico di opposizione”.
Tommaso Fiore frequentò ad Altamura la scuola elementare e il ginnasio inferiore. Nell’ottobre del 1898, per una Borsa di studio della diocesi di Altamura, proseguì gli studi presso il seminario di Conversano concludendo a Bari il liceo, frequentò, poi per due anni l’Istituto teologico di Anagni. Nell’anno accademico 1903-1904, Fiore vinse una borsa di studio alla Normale di Pisa e si iscrisse alla facoltà di Filosofia e Lettere dove fu allievo di Giovanni Pascoli col quale poté costruirsi solide basi come classicista. Si laureò il 20 dicembre 1907 con una tesi di laurea su Platone.
Ritornato in Puglia nel 1908, Fiore incominciò ad insegnare a Gallipoli nel 1912 e nel 1913 ad Altamura. Nella sua città incomincia il suo impegno politico antigiolittiano ispirato dalle posizioni di Gaetano Salvemini fino al suo sostegno interventista nella prima guerra mondiale. Di quella esperienza, vissuta come soldato semplice, prigioniero dopo Caporetto e internato nel campo di concentramento di Schwarmstadt fino al 1919, Fiore lasciò una significativa testimonianza, riflettendo in modo originale e dissacrante sulla guerra, in Uccidi.
Ritornato dalla prigionia in Germania il 06.01.1919, l’ufficiale di complemento Tommaso Fiore si impegna nella vita politica altamurana. Fonda nel 1919, insieme al capitano Francesco Lo Iacono, ispettore scolastico, la locale sezione dei Combattenti. In seguito Fiore diventerà presidente e leader indiscusso del movimento nella sua città e nella provincia di Bari. Tommaso Fiore, capo carismatico del movimento dei combattenti, nella sua espressione democratica, trasformò e incanalò il malcontento dei reduci (braccianti, contadini e piccoli proprietari) divenendo punto di riferimento per le classi sociali più povere. La sezione Combattenti di Altamura avvierà nel biennio’19 -’20 una stagione di rivendicazioni tesa al rinnovamento economico e sociale. La base più consistente del movimento rimarrà quella dei contadini, pur comprendendo nelle sue fila anche molti intellettuali.
Nel 1920, con il sostegno degli ex combattenti e con quello di Salvemini (punto di riferimento costante), divenne sindaco di Altamura e consigliere provinciale, dando vita ad una interessantissima esperienza di governo: attuò una intensa esperienza amministrativa nella quale promosse la partecipazione attiva dei cittadini nella gestione della cosa pubblica. Un impegno politico nel quale Fiore utilizzò anche una parte delle proprie risorse economiche e che si interruppe prima che il fascismo prendesse il potere.