LE CARTELLE PAZZE DEI CONSORZI DI BONIFICA

| 20 Gennaio 2024 | 0 Comments

LA VICENDA ASSURDA DEI TRIBUTI INGIUSTIFICATI CHE PERO’ CONTINUANO AD ESSERE RICHIESTI AI SALENTNI, NONOSTANTE LE PROTESTE. VEDIAMO QUAL E’ LA SITUAZIONE

di Graziano De Tuglie ______ 

Cresce il malcontento dei salentini verso l’odioso balzello di tributi consortili imposti dai cessati Consorzi di Bonifica Arneo e Ugento ora confluiti nel Consorzio Unico CentroSud Puglia. Da lustri ormai questi tributi ingiustificati piombano nelle case degli abitanti del Salento per la pretesa opera di tutela del territorio che i citati Consorzi hanno cessato di esplicare da molti anni.

Infatti i giudici tributari, pronunciandosi su numerosi ricorsi presentati dai cittadini, condannano le pretese consortili proprio riconoscendo assolutamente inesistenti i benefici vantati dall’attività dei consorzi nella quasi totalità dei casi trattati.


Il principio ribadito costantemente nelle sentenze è che senza beneficio diretto e dimostrabile non è dovuto nessun corrispettivo ai consorzi non essendo una tassa territoriale ma il corrispettivo di servizi erogati; di conseguenza quando i servizi non sono erogati non esiste nessun diritto ad esigere un pagamento.

A maggior ragione questo pagamento non può essere richiesto per i centri urbani dove esistono servizi comunali, generalmente appaltati all’Acquedotto Pugliese, per la raccolta e gestione delle acque piovane e dove non sono presenti dissesti geologici che richiedono la manutenzione del territorio inurbato e quindi consolidato dalla presenza di superfici interamente asfaltate.

                                               
In questo clima numerosi comuni della provincia di Lecce hanno attivato azioni di sensibilizzazione dei rappresentanti in Consiglio Regionale per la sospensione prima e per l’annullamento successivo delle cartelle esattoriali emesse per riscuotere gli importi del tributo consorziale. Sono oltre trenta le amministrazioni comunali che si sono schierate al fianco dei propri abitanti per bloccare l’iniqua pretesa tributaria territoriale. Amministrazioni che tendono ad agire in modo coordinato per una nuova e diversa gestione dell’appena entrato in funzione nuovo Consorzio Unico anche scontrandosi con la Giunta Regionale e specificamente con l’assessore regionale all’Agricoltura, Pentassuglia, fermo all’arcaica posizione di chi ritiene gestire il territorio regionale solo esigendo tributi utili solo alla sopravvivenza dei consorzi stessi e delle loro strutture fisiche ed umane.

Il 30 gennaio in consiglio regionale è prevista la discussione della  proposta di legge regionale Omnibus,  in cui i consiglieri regionali, sensibili alle pressioni delle Amministrazioni Comunali che si interessano attivamente del problema,hanno inserito l’articolo numero 30 in cui si autorizza la giunta regionale ad una serie di azioni: innanzitutto di “procedere al monitoraggio e alla verifica dello stato di conservazione, manutenzione, efficienza e idoneità delle opere consortili gestite dai Consorzi di bonifica oggi confluiti nel “Consorzio unico”,  e quindi di “avviare le procedure per l’esecuzione delle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria e per la realizzazione di nuove opere”, e poi di “sospendere le richieste di pagamento, i pagamenti e le procedure di riscossione degli oneri di contribuenza delle annualità maturate e non riscosse del tributo codice 630”.

L’assessore Pentassuglia, e quindi la giunta Emiliano, invece propone un emendamento di abolizione dell’art,ì. 30 eccependo cavilli sulla competenza della riscossione ma ignorando totalmente che i ruoli di riscossione vengono emessi dai Consorzi che sono emanazioni della Regione stessa.

Colpisce, però, il fatto che numerosi Comuni tacciano nei confronti della difesa dei cittadini che si vedono esigere il tributo anche non possedendo nessun terreno e comunque anche nei confronti dei proprietari terrieri pesantemente colpiti dalla pandemia di Xilella. E tra questi tace fragorosamente, ad esempio, anche il Comune di Nardò che è ai primi posti per estensione territoriale tra i comuni non capoluoghi con ben 192 chilometri quadrati di territorio.

Category: Cronaca, Politica

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