IN QUINDICIMILA A SEGUIRE LA MAGICA LUCE DELLA COMETA
A COPERTINO IL PRESEPE VIVENTE PIÙ VISITATO DURANTE LE FESTIVITÀ NATALIZIE. A leccecronaca.it PARLA IL PROMOTORE DI QUESTA BELLA INIZIATIVA, DON PIERO INGUSCIO
di Carmen Leo______ “Questa è la grandezza della comunità, formata da tante persone dotate di buona volontà, creatività, generosità e disponibilità. Doti umane, queste, messe al servizio tanto della comunità parrocchiale quanto di quella cittadina, per offrire a tutti noi un revival del simbolo più importante della tradizione cristiana natalizia: la Natività di Nostro Signore.
Una comunità, dunque, da ringraziare sentitamente, per l’impegno immane e per il notevole risultato conseguito, anche in questa seconda edizione. Una comunità, in tutti i sensi, vincente. Bravi tutti e tutte, continuiamo così!”
Così don Piero Inguscio (nella foto di copertina), parroco della Chiesa intitolata ai Santi Cosma e Damiano, sita nel rione periferico Spallanzani in Copertino, ci svela la sua immensa soddisfazione per il successo dell’iniziativa da Egli promossa per il secondo anno consecutivo.
Nel campetto adiacente alla parrocchia che porta la denominazione dei “medici martiri” della tradizione cristiana, infatti, si è svolta, per tutto il periodo delle festività natalizie, la rappresentazione di un presepe vivente che, in uno spazio fisico non particolarmente rilevante, ha saputo mettere in scena tutte le principali attività che ricordano l’iconografia classica dei presepi costruiti nella nostre case.
L’allestimento dell’Ufficio del Censimento dell’antico Impero Romano (nella foto sopra), che non può mancare in ogni presepe che si rispetti e rispecchi fedelmente la tradizione, ha censito circa quindicimila visitatori, provenienti delle province di Lecce, Brindisi e Taranto, i quali, mescolati tra gli altri appartenenti alla comunità cittadina, hanno potuto, così, assistere alle performance di oltre 120 personaggi, distribuiti in venticinque differenti allestimenti: dalle botteghe degli artigiani alle ricamatrici, alle tessitrici di stoffe su antichi telai, appositamente riesumati da qualche casa privata o museo della civiltà contadina, presenti in gran numero sul territorio salentino.
Una vera e propria “task force” (squadra di lavoro altamente performante – n.d.r.) composta da centoventi figuranti, dai quaranta maestri specializzati in varie attività, dalle quindici scenografe e ben quindici sarte, che hanno realizzato su misura i costumi d’epoca, grazie anche alle stoffe donate dai fedeli di buon cuore, e da alcuni sponsor, ciascuno donando secondo le proprie possibilità.
Una squadra che ha iniziato a lavorare sin dalla fine di settembre per costruire le capanne che hanno ospitato le diverse “arti e mestieri”, la stalla della natività, e tutte le altre location.
E, ovviamente, non sono mancati nemmeno gli allestimenti del palazzo dell’imperatore Augusto, del tempio, con relativi sommi sacerdoti, del castello del terribile Erode con tanto di compiaciuta consorte.
“È stato un Presepe attento alle tante esigenze dei visitatori, con la realizzazione di un apposito percorso agevolato, per consentirne la fruizione anche alle persone in situazione di disabilità, perché proprio tutti potessero mettersi in cammino, come i pastori, verso la Natività”, aggiunge soddisfatto Don Piero.
Gli occhi stupiti dei visitatori hanno ammirato all’opera i “custodi” delle arti e dei mestieri del luogo e di quel tempo di circa duemila anni or sono, come potevano essere la massaia intenta nel realizzare la pasta fresca, il falegname, la tessitrice, il calzolaio, la lavandaia, l’oste ed ancora le ricamatrici, i panettieri, il fabbro, le sarte, le lavoratrici dell’argilla, i cestai, il ramaio.
Vi era persino la ricostruzione di una masseria, ove si è potuti assistere alla lavorazione del latte e alla sua trasformazione in formaggio e ricotta, alla macina dal grano alla farina.
Un percorso unico, dunque, nel suo genere, dove la finzione scenica si è tramutata in un vero e proprio salto nel tempo, fino alle radici del comune tra suoni, profumi, sapori locali che hanno dato una forte impronta alle decine di prodotti, per consentire la riscoperta di ricette antiche della tradizione gastronomica autoctona, e che sono stati offerti in degustazione agli astanti, lungo le diverse tappe del Presepe Vivente.
Perché si sa, in Salento, tutti i salmi finiscono in gloria…delle papille gustative!
Le avverse condizioni meteo del giorno della Epifania hanno costretto gli organizzatori a rinviare l’arrivo dei Re Magi al giorno successivo, domenica 7 gennaio, ma pur essendo stata la pioggia inclemente anche per tutta quella giornata, non è riuscita a fermare il coraggio, la determinazione, l’impegno e l’audacia della Comunità Parrocchiale.
Il corteo dei Magi a cavallo è giunto, comunque, scortato dalla Legione Romana, alla presenza del Governatore della Siria, Quirino e della moglie, Appia Claudia.
L’animazione del Corteo è stata curata dalla partecipazione straordinaria dei Tamburini del Corteo storico della festività della Madonna della Neve ( si celebra il 5 agosto – n.d.r.) e dall’associazione delle Giubbe Verdi guidate da Gianluca Calò.
Tutte queste caratterizzazioni hanno reso il Presepe vivente dei SS. Medici un vero e proprio “museo a cielo aperto”.
Tantissimi gli apprezzamenti e i complimenti da ogni dove.
Insomma, parliamo molto volentieri di un evento riuscitissimo, che ha accompagnato ad ogni passo il visitatore in un viaggio a ritroso nel tempo.
Chi ha potuto visitarlo se lo porterà nella mente e nel cuore con gioia, e con quella particolare melanconia derivata dalla “celeste nostalgia” del periodo più magico, colorato e sfavillante dell’anno, caratterizzato dalla imperante frenesia consumistica, che, tuttavia, grazie proprio a queste pregevoli iniziative, riesce ad essere surclassata dall’atmosfera di serenità, letizia che il “mistero della fede” sa riportare in luce ogni anno.
E per chi una fede non ce l’ha, oppure ne professa una del tutto differente?
Beh, allora resta lo spettacolo messo in scena da uomini e donne di buona volontà, che hanno sacrificato, per la gioia il gradimento della comunità di appartenenza, una parte del bene più prezioso, inalienabile e, purtroppo, del tutto incontrollabile a disposizione di noi umani: il Tempo.
Category: Costume e società, Cultura, Eventi