CHE COSA STA SUCCEDENDO, CHE COSA SUCCEDERA’ IN UCRAINA
“Italia sott’occhio, mondo col cannocchiale” – RUBRICA DI CONTRO – INFORMAZIONE a cura di Bepi Anguilla
CHE COSA STA SUCCEDENDO, CHE COSA SUCCEDERA’ IN UCRAINA
FONTE: effedieffe.com – a cura di Massimo Frulla e Lorenzo de Vita
Appena prima che Barak Obama la liquidasse, Hillary Clinton fece sorprendentemente una candida ammissione sui reali scopi che l’Impero ha nell’Europa dell’Est. Ecco che cosa ha detto:
C’è l’intenzione di “risovietizzare” la regione. Non avrà quel nome, sarà descritta come un’unione fiscale ed avrà il nome di Unione Eurasiatica, o simili. Ma non fatevi ingannare: sappiamo quale sia il vero obbiettivo e stiamo cercando di individuare dei modi efficaci per rallentare la cosa od impedirla.
Semplice, diretto e chiaro. Anche l’uso di un termine quale “ri-sovietizzare” mostra che Hillary e la maggioranza delle élites Occidentali sono tutt’ora ferme ad uno schema da Guerra Fredda nel quale una qualsiasi mossa russa è obbligatoriamente diabolica. Nella logica di questi signori, qualsiasi perdita per i Russi è per definizione una cosa buona ed un risultato altamente desiderabile per l’Occidente.
E quale modo migliore può esserci per l’Occidente, al fine di “rallentare od impedire” qualsiasi integrazione fra Russia ed Ucraina che offrire agli oligarchi ucraini un accordo di associazione con la UE che a questa non costerebbe nulla mentre scatenerebbe inevitabilmente una guerra commerciale fra Ucraina e Russia?
Gli obbiettivi russi in Ucraina
Gli obbiettivi Russi in Ucraina sono piuttosto semplici: primo, la Russia ritiene che un’unione fiscale con l’Ucraina porterebbe benefici reciproci; secondo, la Russia spera anche che, col tempo, una simile unione reciprocamentebenefica faccia sgonfiare i sentimenti anti-russi (che vengono sempre fomentati dalle élite oligarchiche ucraine) e che, con il passare del tempo, l’Ucraina possa diventare un membro della Unione Eurasiatica. Terzo, la Russia – basandosi sull’amara esperienza con i Paesi dell’Europa Centrale, con gli Stati Baltici e con la Georgia – conta di impedire che l’Ucraina diventi una nuova colonia europea dell’Impero anglo-sionista. Infine, la maggioranza dei Russi ritiene che i popoli russo ed ucraino siano una sola nazione o, come minimo, due “nazioni sorelle”, con una storia in comune e con la comune aspirazione di vivere in amicizia e solidarietà.
Gli obbiettivi russi in Ucraina, sono realistici?
Ironicamente, la Russia deve fare i conti in Ucraina con gli stessi problemi che l’Impero americano ha davanti a sé: l’Ucraina, con i suoi confini attuali, è una creazione completamente artificiale. Sono tutti concordi che l’Ucraina dell’Ovest e quella dell’Est abbiano obbiettivi contrapposti. Che sia a livello di lingua o di economia, come di politica, storia e cultura, le parti est ed ovest differiscono completamente. Il centro della nazione e la sua capitale, Kiev, sono un miscuglio delle due componenti mentre il Sud ha un’unica identità culturale che differisce ancor più dal resto del Paese. Un teorico di strategia potrebbe suggerire che la “ovvia” soluzione consisterebbe nello spaccare l’Ucraina in due o più parti e lasciare che ogni parte faccia la propria scelta. Una soluzione che pone due fondamentali problemi: primo, spezzare un Paese già di per sé artificiale è una cosa estremamente pericolosa da farsi (ricordiamoci la Bosnia ed il Kosovo); secondo, in nessun caso né l’Occidente né i suoi fantocci nazionalisti ucraini accetteranno una tale soluzione (insistono che la penisola ucraina debba essere considerata da sempre parte dell’Ucraina anche se fu donata da Khrushchev alla repubblica socialista sovietica dell’Ucraina solo nel 1954 ).
Inoltre, ritengo che prima di saltare a delle conclusioni si debba procedere ad una più approfondita analisi delle conseguenze di una integrazione dell’Ucraina nella Russia. Se è vero che l’Ucraina è una grande Bosnia, ha senso per la Russia tirarsela dentro ad una unione con la Bielorussia, il Kasaklhistan – ed altre nazioni dell’est – visto che è una unione che prospera? Non contesto chi argomenta che Ucraina, Bielorussia e Kazakhistan facciano parte di un unico copro storico-culturale, ma ritengo che la componente ucraina di tale corpo sia afflitto da una grave e pericolosa forma di cancrena e non vedo come Russia ed il resto della (futura) Unione Eurasiatica possano guarirla.
Se alcuni settori dell’economia ucraina possono avere un potenziale interessante per la Russia, in maggioranza sono un disastro senza speranza di recupero. Politicamente, l’Ucraina è un disastro a rallentatore nel quale i politici lottano fra di loro per accaparrarsi soldi ed appoggi da parte degli oligarchi locali e dai loro padroni occidentali. Socialmente, l’Ucraina è una bomba ad orologeria che, prima o poi, dovrà necessariamente esplodere. I continui aiuti economici russi ed i prestiti su prestiti non potranno andare avanti in eterno. Infine l’Ucraina occidentale è un’incubatrice della peggiore isteria anti-russa che non accetterà mai alcun accordo con gli odiati Moscali (come si chiamano i Russi od i moscoviti nel gergo nazionalista).
Il fatto preoccupante è che nella sua attuale configurazione, l’Ucraina va verso il disastro indipendentemente da chi prevarrà fra Yanukovich o l’opposizione. Basta riguardarsi cosa ottennero i liberali ed i democraticisotto gli oligarchi di Eltsin: l’economia della Russia crollò completamente, il Paese si frantumò in briciole, i capi della Mafia controllarono l’intera economia sommersa mentre gli oligarchi saccheggiarono letteralmente le ricchezze della Russia portandole all’estero con la stampa era occupata a nutrire i Russi di totali falsità e cose senza senso.
Bene: oggi in Ucraina i giochi sono guidati esattamente dalla stessa gentaglia
La grossa differenza
Guardando agli ultimi 20 anni o giù di lì, diventa subito chiaro perché l’Ucraina sia finita in questo incubo mentre per la Russia, la Bielorussia ed il Kazakhistan sia andata molto meglio. La risposta sta in tre parole: Nazarbaev, Putin, Lukashenko. Ho messo Nazarbaev per primo perché è sempre stato favorevole all’integrazione con la Russia ed i suoi alleati mentre il Kazakhistan prima di tutto non ha mai voluto la propria indipendenza.
Putin ha fatto la sua comparsa sulla scena politica solo un decennio dopo che Nazabaev aveva cercato di fare del proprio meglio per mantenere il proprio come un Paese post-sovietico. Per quanto riguarda Lukashenko, ha una personalità complessa ed eccentrica e segue nei confronti della Russia una politica piuttosto bizzarra: vuole integrare la Bielorussia con un mercato orientato verso la Russia mentre la vuole mantenere a livello socio-economico in una condizione neo-sovietica.
Pur con tutte le loro differenze, Nazarbaev, Putin e Lukashenko sono emersi come tre figure di potere che hanno messo sotto controllo gli oligarchi locali e che hanno quindi impedito che i loro Paesi diventassero delle colonie anglo-sioniste. All’opposto, in Ucraina non è emerso nessun leader nazionale: ogni singolo uomo politico ucraino è un buffone, è una marionetta nelle mani degli interessi privati.
La scelta di civiltà dell’Ucraina è una vittoria di Pirro per la Russia?
Fino ad ora, i media occidentali cercano di presentare la decisione di Yanukovich circa il ritardare qualsiasi ulteriore negoziato inerente l’associazione con la UE come una grande vittoria strategica di Putin e della Russia. Personalmente sono in disaccordo. Se è vero che grazie a questa decisione Yanukovich ha posticipato il crollo dell’economia ucraina, è vero che si tratta solo di una tattica posticipatoria mentre nella sostanza non è cambiato nulla. Ed ancora: se è vero che per l’Ucraina è vitale non recidere i suoi attuali legami economici con la Russia, la cosa non vale per la Russia, soprattutto sul lungo periodo. Naturalmente, il crollo economico dell’Ucraina sarebbe una cattiva notizia anche per la Russia che non ha comunque nessun interesse che un suo grosso vicino vada a rotoli rischiando di essere tirata dentro ad uno scenario bosniaco, cosa a quel punto quasi inevitabile. Ma l’aver evitato nell’immediato il disastro dell’Ucraina è ben difficilmente qualcosa che io chiamerei unavittoria strategica della Russia. Per la Russia la soluzione migliore sarebbe di prendere un paio di forbici, tagliare le frontiere comuni con l’Ucraina e riposizionarla da qualche parte nell’Oceano Pacifico. Ma non esistendo una tale possibilità, la cosa realisticamente migliore sarebbe rendere possibile per l’Ucraina di frazionarsi nelle sue componenti naturali e di integrare l’Ucraina dell’Estnell’Unione Eurasiatica. Purtroppo, in questo momento, è un’opzione impossibile come la precedente.
Cosa rimane praticabile per la Russia? Qual è il minor male che la Russia può scegliere per fare del proprio meglio? Niente di diverso da quello che oggi sta già facendo: cercare di impedire il crollo totale dell’economia ucraina augurandosi che salti fuori un Putin ucraino.
Un Putin ucraino sarebbe un vero patriota la cui prima priorità risiederebbe nel disfarsi degli oligarchi ucraini, e la seconda di indicare chiaramente agli anglo-sionisti che non sono più i benvenuti con il loro modo da padroni colonizzatori; la terza consisterebbe nel siglare il miglior accordo possibile, per il popolo ucraino, all’interno dell’Unione Eurasiatica. Per il momento, non c’è traccia alcuna di una simile figura.
Pertanto: sì, il cambiamento dell’ultimo minuto di Yanukovich è una buona notizia per l’Ucraina e la Russia, ma difficilmente è una vittoria per Putin o la Russia. Primo, non escluderei che Yanukovich possa cambiare idea nuovamente (per dirla chiara l’uomo non ha né principi né valori). Secondo, abbiamo già visto come l’Impero sia fuori di testa e furioso per questi sviluppi e che USA ed UE non risparmieranno alcuno sforzo per orchestrare un’altra rivoluzione a Kiev. Lo stesso vale per l’opposizione ucraina che ora riceverà dall’Occidente un grosso flusso di dollari con lo scopo di creare tanto più caos possibile.
Relativamente al popolo ucraino, non avranno altra possibilità che quella di esprimere il proprio parere in sondaggi d’opinione che porranno loro la domanda sbagliata. Finché rimarranno al potere gli attuali oligarchi ucraini, non ci sarà alcun motivo per sperare in un qualsiasi miglioramento nelle condizioni dell’economia e del popolo.
Category: Costume e società