TRIVELLE NEI NOSTRI MARI, SARA’ UN SETTEMBRE NERO. IL MINISTRO PICHETTO FRATIN HA ANNUNCIATO LA SVOLTA

| 23 Luglio 2023 | 0 Comments

(g.p.) ______ Nel mese di novembre scorso, il governo presentò un decreto energia in cui fra l’altro si diceva

Sono previste al fine di incrementare la produzione nazionale di gas naturale, l’aumento delle quantità estratte da coltivazioni esistenti in zone di mare e l’autorizzazione di nuove concessioni tra le 9 e le 12 miglia.

Era stato ancora più esplicIto il ministro dell’ Ambiente Gilberto Pichetto Fratin (nella foto), 70 anni, di Veglio, in provincia di Biella, una lunga carriera in Forza Italia che lo ha portato ai vertici della Regione Piemonte prima e in Parlamento poi, ritenuto vicino ad Antonio Tajani: “il governo vuole autorizzare l’estrazione da giacimenti nazionali con capacità sopra a 500 milioni di metri cubi. Potenzialmente si stima una quantità di 15 miliardi di metri cubi sfruttabili nell’arco di dieci anni. Tutto questo deve avvenite sotto al 45esimo parallelo con l’eccezione che riguarda il ramo Goro del Po”. 

Era bastato questo per avviare subito l’autunno scorso da più parti tutta una serie di proteste nella nostra regione, anche in sedi istituzionali, con tanto di preannuncio di opposizionea tutti i livelli. Del restoqui in Puglia per tante ragioni la questione è particolarmnete sentita ed è stata assai partecipata in tutti questi ultimi anni.

Ora gli oppositori si aggiornino a fine estate.

Ieri il ministro Gilberto Pichetto Fratin è tornato alla carica, aggiornando, rilanciando e amplificando il suo prcedente progetto non concretizzato, che era poi in buona sostanza quello delineato dal suo predecessore Roberto Cingolani del governo Draghi. Ah ecco, ora Roberto Cingolani è stato preso in carico dal nuovo governo quale consulente per l’energia e non c’èbisogno di aggiungere altro.

Ma mentre allora Giorgia Meloni era all’opposizione e ancora prima, ai tempi del governo Renzi, si era battuta controle trivelle, definitive – giustamente – letali per l’ambiente e pure poco economicamente significative, oggi è un presidente del Consiglio che ha evidenteente e platealmente cambiato idea al riguardo.

Gilberto Pichetto Fratin ha parlato ieri  a Saint Vincent, in Valle d’Aosta, alla riunione denominata Forum delle Energie Rinnovabili “Renewable Thinking” (nellafoto), che, secondo le compagnie produttrici organizzatrici “mira a favorire una sensibilizzazione sul ruolo strategico e sull’evoluzione delle fonti rinnovabili per la transizione energetica in Italia“.

Che cosa c’entrino trivelle e gas con le energie rinnovabili, sfugge alla comune percezione.

Ma il minitro ha le idee chiarissime al riguardo. Ecco una sintesi di quello che ha detto a questo propoito.

“Per il prossimo inverno, visto che i piani di stoccaggio sono a buon punto, non avremo problemi,ma bisogna evitare di legarsi ad un solo paese o di legarci purtroppo ad un fornitore che rischia di inchiodarci, ed in questa chiave in prospettiva c’è un ilproblema Algeria che oggi ci fornisce ben 25 dei 60-70 miliardi di metri cubi di gas che consumiamo ogni anno. Per questo la quota dei 60 miliardi di metri cubi di gas previsti per il 2030 deve avere come garanzia almeno un 35-40 miliardi da rigassificatori, poi bisogna riorganizzare i flussi dei 5 gasdotti che servono l’Italia e quindi occorre estrarre molto più gas nazionale.

Per questo i primi giorni di settembre presenterò un decreto energia dove all’interno metterò tutta una serie di interventi che dobbiamo assolutamente fare per riordinare un po’ il quadro energia, per correggere una serie di cose comunque adeguarle ai tempi, compresa l’opportunità di utilizzare anche i giacimenti di gas dei nostri territori. Perché altrimenti corriamo il rischio in alcune realtà, in Adriatico, che peschino solo altri Paesi“.

Category: Costume e società, Cronaca, Politica

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