DUE ARRESTI A LECCE PER ESTORSIONE
(e.l.) ______ Questa mattina militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Lecce (nella foto) hanno eseguito un provvedimento applicativo di misure cautelari, personali e interdittive – arresto in carcere, arresto domiciliari ed una sospensione dall’esercizio della libera professione – emesso dal gip del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica della Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di tre persone, fra le quali un commercialista.
Altre due sono indagate a piede libero.
Sono accusate di estorsione, tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, ed indebito utilizzo di strumenti di pagamento diversi dai contanti, in danno di alcuni imprenditori salentini.
Gli arrestati sono Luigi Patera, 56 anni, di Noha, in carcere; Maurizio Blandini, 43 anni, di Seclì, ai domiciliari.
L’indagine, avviata sei mesi fa, ha avuto origine dalla denuncia presentata proprio da un imprenditore, sottoposto ad una serie di presunti atti intimidatori e conseguenti prestazioni patrimoniali che sarebbero state realizzate da un proprio dipendente, coadiuvato da un amico pregiudicato, ed entrambi contigui al clan “Coluccia”. In un caso, con la complicità del commercialista, tenutario delle scritture contabili della stessa società della vittima.
Nel corso delle indagini, sarebbero state ricostruite dazioni di denaro per circa 18.000 euro ed utilizzi indebiti con la carta di credito aziendale per ulteriori 7.500 euro in danno dello stesso imprenditore, operante nel settore nautico, nonché un’ulteriore presunta estorsione in danno di altro imprenditore salentino, costretto ad una dazione di 3.000 euro, e due tentativi di estorsione in danno di privati con pregressi debiti da onorare.
Tutte le condotte ipotizzate nei confronti delle persone indagate sarebbero state effettuate avvalendosi della forza di intimidazione derivante dalla nota appartenenza e/o vicinanza alla organizzazione “sacra corona unita” ed in particolare, come detto, al “clan Coluccia”.
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