L’INSOSTENIBILE PESANTEZZA MEDIATICA IN MORTE DI SILVIO BERLUSCONI
di Raffaele Polo ______
Nella speranza che lei, caro direttore, possa benevolmente ricevere questo mio breve scritto e, magari, mi consigli al meglio, ecco che sono a rivolgermi alla sua conclamata esperienza giornalistica, per rivolgerle questa domanda, che sintetizzo in osservanza a quella idea di ‘concinnitas’ che, purtroppo, nessuno rispetta più.
Allora, come tutti i mortali, inserito nel tran-tran giornaliero e bombardato dalle sollecitazioni più strane e incomprensibili che provengono da TV e mass-media (che si dice proprio così, perché quel ‘media’ è latino e solo gli anglosassoni possono essere capaci di storpiarlo in ‘midia’ e noi, che copiamo tutto da loro, arriviamo a farci un triste autogol, accettando una errata pronuncia del nostro idioma…) sono sbalordito, in questi giorni, dall’impressionante presenza, su tutti i canali radio Tv di messaggi, filmati, cronache e immagini che riguardano tutti, in positivo, il Cavaliere Berlusconi che se n’è andato ma che sta ricevendo onori e pubblicità, al limite della santificazione, che mi fanno credere, caro Direttore, di non aver capito niente.
Perché io pensavo che il Cavaliere fosse un uomo politico, inserito in mille compromessi e in innumerevoli scandali e processi, tra gli uomini più ricchi del mondo ma certamente non una figura che, almeno da quello che ci stanno propinando, pare superiore a Santi, Papi, Scienziati e Uomini di Cultura, Martiri e Vittime della Mafia e della Guerra, insomma Lui è una sorta di Padre Eterno in Terra, adesso che è morto, sono tutti in fila a fare a gara per lodarlo e benedirlo.
Per carità, Direttore, in precedenza ho dovuto seguire le dirette TV per la morte della Regina Elisabetta, che non finivano più, anche perchè poi c’è stata la incoronazione successiva del Re, di un cattivo gusto incredibile. Adesso, come se fosse scattata una sorta di rivalsa, eccoci a superare gli Inglesi, con le celebrazioni per la dipartita del nostro Re, evidentemente non me ne ero accorto, ero fermo ai processi e alle Olgiattine…
Ora, Direttore, le chiedo: non le pare che si stia esagerando un po’? Si, Berlusconi ha caratterizzato un’epoca: ma tutti gli onori che gli vengono tributati, hanno una motivazione ben precisa, che supera e mette da parte gli effettivi meriti del personaggio? Perchè mi è sembrato che la gara a santificarlo sia una sorta di propaganda in vista di prossime elezioni o, magari, nasconda l’intenzione di opporre alle figure di Trump, Putin e qualche despota orientale, nonché di tanti sceicchi e califfi multimiliardari, questo nostro prodotto squisitamente italiano, il Cavaliere che ci impersonifica al meglio…
Aiuto, Direttore, mi dica cosa ne pensa in merito e la prego di scusarmi se onestamente, ma proprio proprio, il Berlusca io non l’ho mai sopportato… Ma non lo posso dire, sono in schiacciante inferiorità. ______
Caro Polo,
vedo che dal TU confidenziale della prima volta, è passato al LEI ufficiale, e IO mi adeguo. Casomai, NOI che abbiamo una certa età alla prossima potremmo darci del VOI, sempre che ESSI, i nostri lettori, non abbiamo nulla da eccepire al riguardo.
Passa, passa tutto, passa sempre tutto.
SIC TRANSIT GLORIA MUNDI, come ho titolato il ‘pezzo’ in cui a caldo, un’ora dopo la notiza, ho espresso lunedì scorso quel che pensavo IN MORTE DI SILVIO BERLUSCONI, così come del resto, a seguire sul nostro giornale, sempre a caldo e in contemporanea, ha fatto LEI, con la sua saggezza e moderazione, spiegandoci COSI’ EGLI CAMBIO’ L’ITALIA.
LEI è poi uomo di fede, intendo dire, credente. Apprezzerà se mi congedo da LEI qui nell’occasione citandole il finale dell’omelia tenuta ai funerali dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini:
Quando un uomo è un uomo politico, allora cerca di vincere. Ha sostenitori e oppositori. C’è chi lo esalta e chi non può sopportarlo. Un uomo politico è sempre un uomo di parte.
Quando un uomo è un personaggio, allora è sempre in scena. Ha ammiratori e detrattori. Ha chi lo applaude e chi lo detesta.
Silvio Berlusconi è stato certo un uomo politico, è stato certo un uomo d’affari, è stato certo un personaggio alla ribalta della notorietà.
Ma in questo momento di congedo e di preghiera, che cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi? È stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. E ora celebriamo il mistero del compimento.
Ecco che cosa posso dire di Silvio Berlusconi. È un uomo e ora incontra Dio.
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