NOVITA’ EDITORIALI / RICORDI, SOLITUDINI E LONTANANZE DI ZIVKO GROZDANOSKI
di Raffaele Polo ______
Una scarna biografia ci dice che Zivko Grozdanoski (nella foto) è nato nel 1986 a Kichevo, in Macedonia. Ha terminato le scuole superiori a Skopje e si è laureato presso il Dipartimento di Lingua e Letteratura Italiana dell’Università San Cirillo e Metodio.
Scrive prosa e letteratura per bambini. I suoi racconti sono stati tradotti in una dozzina di lingue, e i suoi romanzi sono stati tradotti in bulgaro e in italiano.
È recentissimo questo suo ”L’ultimo nome del futuro” (BesaMuci, pagine 272, 18 euro): nell’estate del 1968, un bambino e suo nonno liberano palloncini nel cielo sopra il bosco di Jena, nella Germania Est. Anni dopo, quel bambino, Joha, diventerà ingegnere edile, s’innamorerà di Iris, una pittrice autodidatta impiegata presso il giardino botanico a Jena, e intraprenderà un viaggio in Bosnia Erzegovina, a Čemerno, per lavorare alla costruzione di un tunnel. Quel mondo sotterraneo da scavare tra fango e terra sarà il viaggio in una realtà dove convivono corruzione e purezza, uomini torbidi o puri come bambini e ragazze fiocco di neve.
L’ultimo nome del futuro, primo romanzo di Grozdanoski tradotto in italiano, attraversa le vite dei suoi protagonisti come una galleria invisibile in cui si muovono ricordi, solitudini, lontananze e quel senso del vuoto che ci circonda e ci abita dentro, così difficile da esprimere. Dall’infanzia alla vecchiaia, passando per l’età adulta, un romanzo fatto di frammenti impalpabili come i palloncini liberati da un bambino e da suo nonno, che sembrano perdersi nell’azzurro della vita, ma poi si ricongiungono, come i pezzi di un puzzle. Ricco di sentimento e di intimistica introspezione, il romanzo è scritto e tradotto con maestria e ci fa scoprire un autore di rilievo, certamente destinato a grande successo.