ULTIM’ORA / IN MORTE DI SILVIO BERLUSCONI. COSI’ EGLI CAMBIO’ L’ ITALIA

| 12 Giugno 2023 | 3 Comments

di Raffaele Polo ______ 

Adesso, non è il caso di essere ‘pro’ o ‘contro’. Piuttosto, bisogna rendersi conto che il ‘fenomeno Berlusconi’ ha interessato tutta la società italiana e ha profondamente mutato, nella sostanza, il modo di pensare ufficiale, ovvero quello che ci viene inculcato dalla Tv e che è l’artefice principale della noncultura della casalinga di Voghera.

Se, in effetti, prima era la Rai a suggestionarci e a condizionarci, da un bel po’ sono state le TV di Berlusconi a cambiarci, nel bene e nel male, sbandierando il leit-motiv che una TV è libera perchè non fa pagare canoni e perchè  vive di pubblicità. Diversamente, non è libera.

E questo assioma, sposato e sostenuto a mani basse dal Cavaliere, è simile a quell’altro che recita: ‘Abbiamo i numeri dalla nostra parte’. Ecco, su questi due pilastri, la ‘morale Berlusconiana’ ha fatto breccia nella società. E se, prima, i ragazzi intervistati sul ‘cosa vuoi fare da grande’, dicevano sicuri: ‘Il medico, il professore, l’architetto’, adesso dicono chiaramente ‘Il calciatore, la letterina o il tronista’ (altri termine introdotti dalle TV berlusconiane, che dimostrano come anche la grammatica si cambiata grazie a lui, o per colpa sua).

Sarà un caso, ma anche la morale bacchettona propugnata dalla Democrazia Cristiana, si è evoluta e ha trovato nuove vesti (succinte) nelle immagini e nelle idee di un regno (Mediaset) che si è sostituito in chiara evidenza a ‘Mamma Rai’.

E siccome noi viviamo di TV (e adesso anche di Internet, di Facebook, di Instagram e di WhatsApp) ecco che il modo di vivere e di pensare è mutato radicalmente, anche se non ce ne accorgiamo o facciamo finta di non accorgercene.

La cultura, poi, è decisamente stata ridimensionata, in primis nel linguaggio giornalistico e nella continua ricerca del ‘gossip’ e del pettegolezzo. Fateci caso, sono scomparse la ‘Terza Pagina’ e interi  quotidiani e settimanali che facevano perno sul binomio Cultura-Informazione. A vantaggio di chi si occupa, invece, di curiosità e pruderie, per additarle con piacevolezza, senza il minimo cenno critico alla dissoluzione di quei ‘valori’ in altri tempi sempre e sovente farisaicamente presenti sulla carta stampata e patinata.

Se, insomma, la società contemporanea è cambiata, lo si deve a lui, a quel profilo da ‘Basso impero’ che ha voluto per tutti, tornando a far rivivere il ‘panem et circenses’ che il popolo ha nel cuore, anche se fa finta di ripudiarlo.

Allora, addio alle cupezze degli anni di piombo, alle tristezze ed agli scoraggianti proclami di economisti e uomini della ‘vecchia’ cultura. Il Cavaliere li ha buttati via, sostituendoli con l’idea di un ‘nuovo’ che è il suo credo: soldi, donne e barzellette spinte, un sorriso e una pacca sulla spalla, questo deve essere il nuovo millennio, sembra dirci. E anche l’Arte, la Musica, la Letteratura, il Cinema sono espressioni coeve che si debbono a lui, alle sue televisioni e ai suoi media.

E, se non vi piacciono i cinepanettoni, allora non avete capito nulla: sono la più genuina rappresentazione di come siamo.

Mi consenta. ______ 

LA RICERCA nel nostro articolo immediatamente precedente

Category: Cronaca, Cultura, Politica

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  1. on. Andrea Caroppo, Forza Italia - tramite mail ha detto:

    “Se ne è andato il numero 1, il fuoriclasse che ha rivoluzionato l’edilizia, l’editoria, la TV, lo sport, la politica: l’Italia intera. Un uomo generoso, un italiano vero. A Dio Presidente”

  2. Giorgio Pala, consigliere Comune Lecce - tramite mail ha detto:

    “Avevo 7 anni quando, a inizio 2001, vidi il mio primo dibattito politico in televisione e indicando a mia mamma uno dei protagonisti, dissi: “Io vorrei essere come lui, vorrei fare quello che fa lui”.
    Inutile dirvi chi fosse l’oggetto della mia frase. Una figura come la tua nasce ogni duecento o trecento anni: probabilmente non vivremo abbastanza per vedere un altro personaggio come te. Conservo con orgoglio la felicità di averti conosciuto dieci anni fa: le poche chiacchiere scambiate mi fecero percepire di avere davanti un grande Uomo.
    Hai fatto la storia politica e imprenditoriale del nostro Paese e, probabilmente senza volerlo, hai fatto anche gli italiani, cambiandone la mentalità e il modo di vivere.
    Per me rimarrai il Leader che mi ha fatto avvicinare alla politica, per gli italiani (e per tutto il mondo) rimarrai sempre una Leggenda. Ciao Silvio, fai buon viaggio” -.

  3. Paolo Pagliaro, consigliere Regione Puglia - tramite mail ha detto:

    “ADDIO AD UN CAMPIONE ASSOLUTO DI LIBERTÀ, PER ME MODELLO DI EDITORE TV , IMPRENDITORE E POLIITICO INEGUAGLIABILE

    Silvio Berlusconi è stato per me un modello, come politico e come editore Tv, un genio, un visionario, un vincente.
    In entrambi i ruoli ha raggiunto una grandezza ineguagliabile, e lascia un vuoto enorme.
    Quando ho deciso di fare televisione, a 29 anni come lui, ho seguito la sua idea innovativa di tv. Volevo che la mia fosse una piccola Canale 5, ed ho iniziato il tg di TeleRama nello stesso giorno del Tg5.

    In seguito Berlusconi è diventato per me anche un riferimento politico: ho amato subito la sua cultura liberale e democratica, mi ha conquistato il suo modo di intendere la politica al servizio dell’Italia e degli italiani. Per lui non era una professione ma una missione.

    Ricordo la straordinaria affabilità con cui mi accolse nella prima visita ad Arcore: dopo venti minuti di colloquio eravamo amici ed era come se ci conoscessimo da una vita. Mi stupirono la sua semplicità, la simpatia umana e la capacità di relazione, il suo intuito straordinario nel riconoscere e valorizzare i talenti.

    In qualsiasi campo si sia cimentato, Silvio Berlusconi è stato sempre il numero uno: anche nello sport, dove ha ottenuto successi difficilmente replicabili e con il suo Milan è salito sul tetto del mondo.
    La storia renderà omaggio a questo grande uomo.
    Un grande Italiano”

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