LE VITE PARALLELE DI DELIO ROSSI E DI ZDENEK ZEMAN NELLO SCONTRO EPICO FRA FOGGIA E PESCARA
(g.p.) ______ Calci e sputi e colpi di testa. Tribune basse su campi spelacchiati, pochissime tv, tantissime emozioni, di gioco maschio, di palla lunga e pedalare, di vite da mediano, di non aver paura di tirare un calcio di rigore dato senza il Var, di quando il calcio era bello.
Questa è la serie C, un campionato lungo e affascinante, diviso in tre girorni autonomi, su base geografica, che solo dopo la fine si riunisce per una ‘coda’ estenuante quanto terribile, per designare quale sarà la quarta e ultima squadra che potrà lasciare questo inferno e approdare al purgatorio della serie B.
Capita spesso che coinvolga città importanti, sia nel senso geopolitico, sia sportivo. Come quest’anno Pescara e Foggia.
Approdate entrambe ai play off, in corso di svolgimento in questi giorni e arrivate dopo alcune peripezie alle semifinali.
Ora per uno strano ma affascinante, terribilmente affascinante scherzo del destino, quelli che noi chiamiamo appunto comunemente ‘scherzi’, Foggia e Pescara si affronteranno l’un contro l’altra a eliminazione su doppio turno, domenica 4 e giovedì 8. Chi vincerà andrà alla finalissima contro la vincente fra Lecco e Cesena.
E solo chi vincerà quest’altra, estrema doppia sfida, sarà la quarta neopromossa in serie B.
Li chiamiamo scherzi del destino, ma mai niente avviene per caso.
E’ un regalo fatto a tutti gli amanti del calcio, e in particolar modo a tutti i sopravvissuti di quando il calcio era bello.
Già sulle panchine rispettivamente del Foggia e del Pescara siedono Delio Rossi, 63 anni, di Rimini , e Zdenek Zeman, 76 anni, di Praga. L’allievo controil Maestro. Il discepolo dello spettacolo contro il profeta della lealtà. Due allenatori che sanno parlare non solo di lavoro differenziato e di minutaggi, ma, fra una sigaretta e l’altra, danno spettacolo pure nelle interviste negli spogliatoi.
Era successo negli anni scorsi già tre volte nei vari campionati, ma per partite di routine.
Questa volta invece le vite parallele di Delio Rossi e di Zdenek Zeman si incrociano in un sconto decisivo.
Il Foggia giocherà contro il suo passato, il Pescara contro il suo futuro.
Una sifda epica, fra l’attuale Rossilandia e la mitica, ineguagliabile Zemanlandia.
L’apoteosi del 4 – 3 – 3.
Ma non è questione di modulo fine a sè stesso.
Come tante altre squadre, pure il Lecce di Marco Baroni gioca col 4 – 3 – 3, ma fa fatica estrema a costruire gioco, e pure a tirare in porta. Così va già bene che si sia salvato quest’anno, ma col miglior uomo in campo che è stato sempre e solo il pubblico del Via del Mare, anche in trasferta, su tutti i campi d’ Italia.
E’ questione di mentalità vincente, di creatività, di bellezza.
Non dite di soldi, dal momento che Semeraro non aveva certo più mezzi di quanti ne abbia Sticchi Damiani
Ci sarà infatti pure un po’ di passato leccese, mitico e glorioso, in questo scontro di adesso fra l’allievo e il Maestro. Le vite parallele per qualche tempo fa si sedettero sulle panchine del Via del Mare e lasciarono il segno, i migliori piazzamenti di sempre in serie A, giusto a ridosso delle grandi e spettacolo su tutti i campi ad ogni partita.
Va beh, andrà meglio. I record sono fatti per essere battuti, ci saranno altre salvezze migliori e ci saranno altre migliori soddisfazioni, ecco.
Intanto, solo un po’ di nostalgia.
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