CHIARA FRANCINI DISEGNA IL RITRATTO CHOC DELLA SINISTRA RADICAL CHICH E DIVENTA UN CASO

| 29 Maggio 2023 | 0 Comments

(g.p.) ______ Prima, un libro, appena uscito, edito da Rizzoli, con un bel titolo –  “Forte e chiara” – e contenuti dirompenti, nonostante la tranqilla forma autobiografica. Ma il libri di per sé assai difficilmente fanno opinione.

Poi però con un’apparizione in tv, da ospite di talk show non omologata alla solite banalità che essi mettono regolarmente in scena in motivi e personaggi, ha raggiunto il bersaglio, anche per l’effetto a valanga degli altri mass media e sopratttto quello dei social.

Così negli ultimi giorni Chiara Francini (nella foto), 44 anni, nata e vissuta a Firenze – quindi con cognizione di causa diretta delle tesi esposte – attrice, conduttrice televisiva e scrittirce, è diventata un caso mediatico, per cui ha fatto la felicità degli oppositori del pensiero unico dominante e dei contestatori del politically correct di tanta parte della sinistra italiana.

Qui di seguito, una sintesi delle idee che tanto stan facendo discutere, riprese dall’esposizione riportata sul proprio diario di Facebook. ______

”Non ho scritto un trattato di politica ma esposto le mie osservazioni su categorie sociologiche che conosco. Mi riferisco a persone che hanno impattato sulla mia vita privata e lavorativa.

Quando indico i sinistri non mi riferisco solo a chi è di sinistra. Voglio puntare l’attenzione su una categoria sociale perché colgo molta opacità, molti tentativi di confondere le acque per poter essere sempre dalla parte giusta.

I Mancini sono più monolitici.

A loro non frega nulla di sembrare colti. Vogliono solo essere e apparire ricchi. Si dicono, spesso, molto cattolici, e si vestono come se avessero sputato loro addosso un manichino di una boutique dei Parioli.

I Mancini sono palesemente più onesti, si comprano case grosse, macchine grosse, fanno cene grosse, frequentano persone grosse, cioè potenti, per poterle sfoggiare, per poterci schizzare in faccia i loro pantaloni col risvoltino e i loro aperitivi su terrazze abusive costruite con pietre dell’Appia antica e dotate di piscine, in cui, quando son stanchi, d’estate, mentre sono a prendere il sole, perché il bagno è troppo lontano, ci pisciano dentro, tanto si ricicla e poi ‘è tutta acqua mia’.

Ai Mancini basta fare un film o una serie tv di successo per ritenersi intellettuali di riferimento. Sono più cinici e disincantati degli altri.

I Sinistri sono quasi sempre dei ricchi che si vergognano d’esserlo e vorrebbero essere nati poveri, per poter essere considerati intelligenti.

I Sinistri sono ricchi di famiglia.

Borghesi.

Ai Sinistri non frega assolutamente nulla del comunismo, di Berlinguer, degli operai, del lavoro, dei diritti, del teatro, delle minoranze, della cultura come strumento rivoluzionario di rivendicazione, non gliene frega assolutamente niente.

A loro interessa solo apparire di sinistra e quindi dalla parte del giusto.

I Sinistri sono come quelli che sputano in aria e ti vogliono spiegare che piove. Sono così ossessionati dall’apparire pauperistici che, pur abitando in palazzetti con dei Botero attaccati ai muri, spesso dormono nelle dépendance della servitù. Sentendosi poeti maledetti. Con le boiserie anche nel culo”. ______

LA RICERCA nel nostro articolo del 4 maggio scorso

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Category: Costume e società, Cultura, Politica

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