DCA, PAGLIARO: “MALATTIA DIMENTICATA DALLA REGIONE. DA OLTRE DUE ANNI MI BATTO PER L’ATTIVAZIONE DEL CENTRO DI RICOVERO PUBBLICO A LECCE”
Riceviamo e volentieri pubblichiamo____“Quando il cibo diventa un’ossessione e una malattia, si entra nel tunnel dei DCA. I disturbi del comportamento alimentare inghiottono le vite di moltissimi ragazzi, a volte poco più che bambini, ma anche di persone adulte che finiscono nella morsa dell’anoressia, della bulimia, dei disordini alimentari”. Questo e quanto riporta una noota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani- e poi prosegue:”un percorso di sofferenza che può portare anche alla morte, e che in molti casi richiede il ricovero. In Puglia non ci sono strutture residenziali pubbliche per la cura dei DCA, nonostante ci sia un centro già pronto nell’ex ospedale Vito Fazzi di Lecce che attende solo di partire. Sono più di due anni che mi batto contro il muro di gomma della burocrazia sanitaria, denunciando i rinvii nell’attivazione di questo centro. Sono caduti nel vuoto tutti gli impegni assunti finora dai vertici dell’assessorato e della Asl Lecce, in risposta alle mie sollecitazioni e ai miei atti pubblici come consigliere regionale. Mentre restiamo nelle sabbie mobili di rimpalli e silenzi, i casi di DCA continuano a moltiplicarsi e si manifestano in età sempre più precoce. E la Regione resta sorda al grido di dolore delle famiglie di questi ragazzi prigionieri della malattia, costrette a peregrinare dal nord al centro Italia (perché il sud offre ben poco per la cura di questi disturbi) e a bussare per chiedere accoglienza e aiuto. Tutto questo comporta disagi, sofferenze e costi. Anche per le casse della sanità pubblica: dai 250 ai 350 euro al giorno per ciascun paziente ricoverato fuori regione. Nel 2022 è stata inaugurata una struttura residenziale pubblica a Roma, ma hanno blindato i pochi posti letto disponibili per pazienti residenti nella capitale e under 25. Secondo questo criterio i salentini dovrebbero curarsi a Lecce, ma questa possibilità continua ad essere negata. È una questione che mi indigna come politico e come uomo, perché conosco i patimenti dei padri e delle madri disperati, dilaniati dalla battaglia contro un male devastante, che divora il corpo e l’anima e distrugge le famiglie.
Il Centro di ricovero di Lecce sarebbe dovuto partire entro il 2021. A luglio di due anni fa, convocato in audizione in commissione Sanità su mia richiesta, l’ex assessore Lopalco annunciò l’attivazione di un centro di ricovero temporaneo a San Cesario di Lecce con 12-14 posti letto, in attesa dell’avvio di quello definitivo nell’ex Fazzi. Ipotesi poi svanita nel nulla, mentre si continua a procrastinare la partenza del reparto a Lecce. L’attuale assessore Palese aveva assicurato lo stanziamento di 900mila euro per completare il centro e renderlo finalmente operativo. A giugno 2022 il direttore generale dell’Asl Lecce annunciò l’avvio delle assunzioni di specialisti, infermieri, oss ed educatori dell’equipe medica, previste nel piano triennale di fabbisogno del personale approvato dalla Regione Puglia. Sembrava ormai imminente l’avvio del reparto, e invece è passato quasi un altro anno e tutto è bloccato, con il rischio di definanziamento delle somme destinate alla Puglia per i disturbi del comportamento alimentare (1,6 milioni di euro), subordinate alla presentazione di progetti definitivi entro luglio 2022. Ecco perché torno ancora una volta a suonare la sveglia ai decisori politici e ai vertici della nostra sanità pubblica, perché si diano da fare per rendere operativo il centro DCA di Lecce, del quale tanti ragazzi hanno urgente bisogno per curarsi, senza dover cercare un luogo di cura lontano da casa”
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