UN PROGETTO PER OMAGGIARE TONINO CAPUTO, I SUOI PERCORSI DI BELLEZZA CHE NON SCOMPAIONO
di Raffaele Polo ______
Cominciamo col dire che l’omaggio migliore e più gradito per un artista, è certamente quello di sottoporre le sue opere ai più giovani, chiedendo loro di trarre ispirazione per proseguire il discorso intrapreso, a suo tempo, da chi non c’è più ma ha lasciato la sua testimonianza proprio per i posteri…
I posteri, in questo caso, siamo noi che viviamo in questo periodo strano e pieno di contraddizioni, ma che non abbiamo dimenticato certamente aspirazioni speranze e motivazioni che ci accompagnavano da giovinetti. Ora, come tutti gli anziani, noi non capiamo nulla dei nostri contemporanei, soprattutto dei più giovani che vorremmo che ci capissero, a loro volta, e magari ci amassero.
È stato sempre così, certo. Ma adesso sembra ancora più distante, più difficile da superare quella barriera (quel ‘gap’ direbbe subito un giovanissimo, innamorato dei termini inglesi…) che ci divide dai misteriosi adolescenti tatuati che fanno parte della nostra contemporaneità.
Tonino Caputo: ecco, lui non avrebbe avuto tutta questa difficoltà di comunicazione, non si sarebbe perso in chiacchiere ma avrebbe subito colloquiato, interagito, discusso con tutto e con tutti, cosciente che l’Arte non ha tempo né limiti, non lo andate a dire proprio a lui che aveva fatto di questo ‘Credo’ l’essenza della sua vita.
Ecco allora che proprio a Tonino, che ci pare di rivedere proprio qui, davanti ai nostri occhi increduli, con la sua coppola messa un po’ di traverso, il suo perenne sorriso e gli occhi limpidi e innioenti, a lui va questo singolare e interessante omaggio che studenti e insegnanti hanno deciso di dedicargli, facendosi ispirare dalla sua figura, dalle sue opere. In un contesto che avrebbe avuto tutta l’approvazione dell’artista leccese, soprattutto perchè, dai lavori che sono qui magistralmente raccolti in catalogo, emergono i fondamenti delle sue idee, che a volte sono addirittura sviluppate e jnnovate in un contesto che Tonino non ha potuto conoscere na che non avrebbe trascurato, aperto com’era a tutte le novità collegate al mondo dell’Arte,
Le idee, le proposte per l’e-commerce sono sfiziose e allettanti, imaginifiche e addirittura commoventi, pregne di quella giusta carica di semplice ingenuità che è essenziale nella via percorsa dai grandi designer, dai creatori contemporanei di soggetti pubblicitari…
Nell’itinerario artistico che i ragazzi (e i loro insegnanti) ci propongono non manca proprio nulla: e alle raffigurazioni squisitamente commemorative, si alternano proposte ricche di fresco entusiasmo che colpiscono per la loro aderenza al mondo grafico-pittorico che Tonino Caputo ha lasciato con le sue opere.
Questa operazione, tra l’altro, riesce perfettamente se si considera, con un pizzico di furbizia, come si fa a risolvere anche la più intricata proposta di labirinto, quella che troviamo disegnata sui fascicoli di enigmistica: da tre o quattro partenze, attraverso aggrovigliati itinerari, dobbiamo arrivare all’unica ‘uscita’. Sin da bambini, abbiamo iniziato proprio da qui, dalla fine, procedendo a ritroso e scoprendo, in breve, quale ‘entrata’ avremmo dovuto varcare…
Allo stessop modo, partendo dagli elaborati di questi ragazzi (tutti bravissimi, ne scriviamo tra poco…) raggiungiamo la fonte, ovvero la giusta idea che Tonino ci ha lasciato, nella sua testimonianza fatta di sollecitazioni, di contrasto, di anelito di libertà, di amore per la Natura e la propria terra, di speranza per tempi e società non proprio facili da vivere.
Questi ragazzi, questi insegnati vanno lodati e ringraziati, per come hanno affrontato l’idea -non facile- di ricordare, interpretare e far rivivere quel ‘qualcosa’ che è insito nelle opere di un Artista che, come pochi, ha saputo trasporre nei suoi lavori l’idea intima di un’accorata partecipazione alle contraddizioni della nostra Società. E, scorrendo con piacere e sorpresa tutti -ma proprio tutti- gli elaborati raccolti in questo prezioso catalogo ed esposti in mostra, si avverte un vero e proprio trait d’union con chi oggi avvicina l’Arte del secolo scorso ad una formulazione condivisibile e comprensibile al di là del tempo. Ora, quello che ci preme sottolineare e che crediamo sia il fondamento di questo riuscitissimo ‘progetto’, voluto dal ‘Raggio Verde’ che ha proprio nel suo essere la ricerca di una lettura dentro sé stessi, è che l’Arte di un grande figlio del nostro Salento non è rimasta al livello museale o di semplice, rarefatta citazione. Ma si è, al contrario, sviluppata, facendo germogliare idee, sensazioni, ricerche e analisi che hanno vivificato e coinvolto tanti di quei ‘giovani’ che, come scrivevamo sopra, fatichiamo a capire e dai quali è difficile farsi comprendere.
Ecco la via, ecco la semplice soluzione che andrebbe attuata per tanti importanti argomenti: far conoscere e far partecipare chi, sensibile alle sollecitazioni della Bellezza (che salverà il mondo) deve continuare percorsi e proposte che non muoiono, non scompaiono col passare del tempo.
Ma, al contrario, ci aiutano a vivere meglio.
Grazie, allora, a tutti voi, testimoni e partecipi di quella ‘funzione sociale dell’Arte’ che non è solo una frase utopistica e irreale.
É, deve essere, la guida per il nostro cammino.
Come lo è stata per il nostro amico, Tonino Caputo.
Category: Cultura