SE UN PISTOLINO SCANDALIZZA, MA UNA PISTOLA VERA NELLE MANI DEI MINORI NO
L’AMERICA DEI PAZZI NELLA STORIA INCREDIBILE DI HOPE CARRASQUILLA, LA PRESIDE COSTRETTA A DIMETTERSI PER AVER MOSTRATO AI SUOI ALUNNI IL DAVID DI MICHELANGELO: “Voglio continuare a insegnare il buono, il vero e il bello”
di Giuseppe Puppo ______
La vicenda risale a un mese fa. Sembrava una barzelletta, una fake news nella migliore delle ipotesi, e invece era vera, purtroppo, nella buona sostanza, dettagli a parte. Ancora ieri, con tanto di ricevimento ufficiale da parte dell’amministrazione comunale, dove era stata invitata, giustamente, ad ammirare tutto da vicino in loco, nella Galleria dell’Accademia a Firenze, non ci potevamo credere.
Dopo la giornata di ieri almeno è stato possibile ricostruirla compiutamente, questa storia che ha dell’incredibile e, alla fine delle verifiche e degli approfondimenti che abbiamo compiuto, oggi ve la raccontiamo. Poi tentiamo pure di spiegarla, e comunque di commentarla.
Lei è Hope Carrasquilla, 52 anni, sposata, due figli, che l’hanno accompagnata nel viaggio italiano. Insegnante di Storia dell’Arte, poi da poco preside – usiamo per comodità la terminologia equivalente italiana – in un liceo classico privato della Florida, Stati Uniti d’America.
Poco più di un mese fa, nel corso di una lezione sul Rinascimento italiano, mostrò ai suoi alunni, ragazzi di 11-12 anni, il statua del David di Michelangelo.
Qualche genitore si lamentò della lezione ‘pornografica’, del cui argomento non erano stati informati. Già, sono tanto il Paese della libertà e della democrazia, gli Stati Uniti d’America, che molti insegnanti devono informare preventivamente delle lezioni su argomenti considerati ‘pericolosi’, o comunque controversi, il collegio direttivo, nella fattispecie il consiglio di amministrazione. E dove qualcuno arriva a considerare pornografico un capolavoro di innocenza e perfezione come il David di Michelangelo, patrimonio culturale dell’Umanità.
Poi però consente la libera vendita di armi e un giorno sì e l’altro pure registra stragi nelle scuole, o nei centri commerciali, molte delle quali causate da sparatorie folli di minorenni a mano armata.
Un Paese di pazzi, come disse Ezra Pound segregato tredici anni in manicomio criminale per punizione delle sue idee, quando alla fine, nel 1958, per intercessione degli intellettali di tutto il mondo venne liberato e si affrettò a lasciare la sua Patria per non farvi mai più ritorno.
“Mi rendo conto che in molti sono rimasti basiti. Com’è possibile che un genitore possa definire ‘pornografico’ la magnifica statua fiorentina? Ma qualcuno la pensa davvero così. Detto ciò, non sono stata licenziata, ci tengo a dirlo. Mi sono dimessa perché la nostra scuola non ha informato correttamente i genitori sui contenuti della lezione di arte. Il caos che è scoppiato successivamente è anche una mia responsabilità, quindi ho deciso di farmi da parte” – aveva spiegato lei, Hope Carrasquilla, al qotidiano fiorentino La Nazione, ed aveva poi così continuato:
“Gli educatori di tutto il mondo elogiano gli ideali che trasmettono i capolavori del Rinascimento, tra cui il David. Ho dedicato la maggior parte della mia carriera alla promozione di questi ideali attraverso l’educazione, quindi è stata una delle scelte più difficili della mia vita. Ma credo di aver preso la decisione giusta: la questione del David è solo una parte del motivo delle mie dimissioni forzate, era evidente che se non mi fossi dimessa sarei stata licenziata“.
Ha poi informato di voler continuare nell’insegnamento e di stare facendo per questo colloqui di lavorio con altre scuole a indirizzo classico americane, dove spera di essere chiamata a breve.
Per quanto incredibile, questa storia è spiegabile. Va inquadrata nel clima di profondissima polarizzazione sociale in atto da alcuni anni negli Stati Uniti d’America, dove, da un lato, insiste una vera e propra dittatura del pensiero unico dominante, del politically correct, del così detto ‘gender’ e del così detto ‘indottrinamento woke’, sui temi della razza e dell’identità sessuale, e dall’altro la reazione a tutto questo, che si cristallizza su posizione sterili, retrograde, spesso imbarazzanti, a volte vergognose.
Due facce della stessa medaglia, di un Paese vittima ormai senza rimedio del suo egoismo sistemico, delle logiche del profitto, della globalizzazione, del capitalismo della sorveglianza, dell’imperialismo politico ed economico, su buona parte del mondo e comunque fino alle province dell’Impero come l’Italia.
Ma forse un rimedio c’è. Almeno, l’ultima speranza. Nomina sunt consequentia rerum, e lei si chiama Hope, cioè ‘speranza’. Lo ha scritto la stessa Hope Carrasquilla, nel suo curriculum che abbiamo recuperato su internet, quando parlando in terza persona di sé stessa dice: “However, no matter where she is, her desire is to continue to inspire young scholars to embrace the good, the true, and the beautiful so that they will become lovers of learning forever“
cioè tradotto in italiano: “Tuttavia, non importa dove si trovi, il suo desiderio è continuare a ispirare i giovani studiosi ad abbracciare il buono, il vero e il bello in modo che diventino amanti della conoscenza per sempre”.
E’ nelle mani di insegnanti come lei che sta il futuro del mondo, se non ci autodistruggeremo, se ce ne sarà ancora uno.
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