UNA VITTORIA PESANTISSIMA, IL LECCE RITROVA I TRE PUNTI
(m.a.) ______ Il Lecce per fermare il declino in classifica, l’Udinese in classifica per alzarsi verso l’Europa.
Al Via del Mare c’è sempre il grande pubblico, con un centinaio giunti dal Friuli, in una serata assolata e tiepida, con poco vento.
Marco Baroni manda in campo col 4-3-3: Falcone – Gendrey, Baschirotto, Umtiti, Gallo – Blin, Hjulmand, Oudin – Strefezza, Colombo, Di Francesco.
Andrea Sottil manda in campo col 3-5-1-1: Silvestri – Becao, Bijol, Perez – Ehizibue, Samardzic, Walace, Lovric, Udogie – Pereyra – Nestorovski.
In Tribuna c’è chi prudentemente si copre alla distanza.
Di diverso avviso, chi è baciato dal sole e dall’amore.
E c’è pure il tempo, prima che la serata si scaldi calcisticamente, per fare uno spuntino.
Prova a scaldarla subito la serata, la Curva Nord, con cori possenti e compatti.
Colombo egoista si trascina sul fondo il primo…affondo dei Giallorossi.
La prima occasione è una punizione da posizione invitante per fallo di Bijol, ammonito, su Di Francesco al limite dell’area di rigore, eseguita però malissimo.
I primi venti minuti se ne vanno con i padroni di casa propositivi e grintosi, ma senza sbocchi, ospiti chiusi e coperti in controllo ordinato.
Al minuto 24 cross di Strefezza e tocco in area col braccio di Bijol, giudicato dall’arbitro prima e dal Var subito dopo non punibile.
Seguono due calci d’angolo in avanti per i Giallorossi, senza esito.
Poi c’è un ghiotta occasione in avanti per i Bianconeri, Ehizibue che raccoglie il suggerimento di Pereyra e calcia di prima intenzione, rimediata in qualche modo in extremis dalla difesa, come succede a parti inverse dall’altra parte poco dopo, con Colombo e Hjulmand le cui conclusioni di seguito sono rimpallate entrambe.
A seguire, su errore difensivo prima e su appoggio da calcio d’angolo poi, Strefezza fa due conclusioni identiche, da tiro cross, che potevano essere indirizzate meglio.
La prima parata della partita è di Falcone, che, attento, blocca senza affanni una conclusione di testa di Bijol.
Continua a mancare l’ultimo passaggio, la giocata decisiva, ad un Lecce volenteroso, che però colleziona solo calci d’angolo che rimangono improduttivi.
L’Udinese crea una grossa occasione al minuto 41, con Lovric in rovesciata angolata, su cui salva Falcone con un intervento questo sì difficile e decisivo.
E’ l’unica vera occasione del primo tempo, che poi finisce con un altro brivido nella difesa giallorossa, su conclusione di Walace alta di poco, con Falcone che se la piglia con i suoi per averla permessa e il pubblico che comincia a fischiare.
Al rientro delle squadre in campo, la fisionomia della partita non cambia.
Al minuto 49 spreca malamente Di Francesco che raccoglie il cross di Blin e gira il pallone verso la porta da due passi, ma per meglio dire lo consegna tra le braccia di Silvestri, erroraccio.
Segna poco dopo, ma in posizione di fuorigioco e il gol viene annullato, su segnalazione del guardalinee prima e su conferma del Var dopo.
E’ un momento favorevole per i padroni di casa, che ora ci provano con più convinzione. Ma siamo sempre là, non c’è nessuno che la butta dentro. Su un’altra azione evanescente, Colombo viene sonoramente contestato dal pubblico. Baroni capisce che è meglio levarlo, e lo sostituisce con Ceesay.
Sale il nervosismo in campo su un intervento in area di Udogie in ritardo su Gendray, che finisce a terra. I giocatori del Lecce pressano l’arbitro, chiedendo il rigore, lui tentenna, poi si decide ad andarla a rivedere al monitor, e alla fine assegna la massima punizione.
Sul dischetto, sotto la Nord, Strefezza si sistema un pallone pesantissimo. Lo calcia bene, forte e angolato. IL VANTAGGIO DEL LECCE! STREFEZZA! 62′! 1 a 0.
Si apre così ora una nuova fase della gara, con l’Udinese che adesso, anche con una doppio sostituzione, deve cambiare gioco e provare a fare la partita.
Miracoloso di nuovo Falcone, che al minuto 72 salva di piede in agolo su conclusione ravvicinata rasoterra di Ehizibue.
15 minuti più recipero al termine, padroni di casa che respirano e cercano di tenere lontano dalla propria porta gli ospiti, decisi invece a farsi sotto.
Cambi a ripetizione. Strefezza, stremato, esce fra gli applausi, in effetti si è presa la responsabilità di calciare il rigore decisivo e l’ha risolto al meglio.
Dieci minuti di sofferenza per il Lecce, che deve resistere alla pressione avversaria. Ci prova, ad alleggerirla, la pressione avversaria, Hjulmand con una conclusione estemporanea, da dimenticare.
Per il resto nervosimo in campo e cori di festa nella Nord.
Ceesay conclude alto un’azione di alleggerimento, quando mancano solo più cinque minuti e recupero alla fine.
Senza esito un’azione da calcio d’angolo degli ospiti, che comunque dimostrano di crederci ancora.
Sette minuti di recupero, e ci stanno, al di là dei mugugni al riguardo del pubblico.
E ci prova, ci prova fino alla fine l’Udinese. Falcone, migliore in campo, respinge con i pugni, a schemi saltati e Giallorossi in affanno.
Ma il risultato non cambia.
Dopo tre mesi e mezzo dall’ultima in casa e due mesi dall’ultima in assoluto a Bergamo, il Lecce così ritrova la vittoria, fondamentale, e questo solo davvero conta adesso. Tre punti che sono buoni come il pane, grandi quanto una casa, una vera e propria boccata d’ossigeno.
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