ADRIANA POLI BORTONE: ‘NON SONO ANTIFASCISTA PERCHE’ AMO LA LIBERTA’ E LA DEMOCRAZIA’
di Valerio Melcore ______
Coloro che avevano combattuto il fascismo ma che aborrivano il comunismo amavano ripetere: “ Tutti i partigiani erano antifascisti, ma non tutti i partigiani erano per la libertà”.
Ieri sulla rete televisiva La7, durante la trasmissione Tagada’, erano ospiti l’ex sindaco di Napoli ed ex magistrato Luigi De Magistris e Adriana Poli Bortone, già sindaco di Lecce, deputata, senatrice, europarlamentare.
Il tema della puntata è quello solito che il PD da mesi porta avanti e che in occasione del 25 Aprile è stato rispolverato, l’antifascismo.
Giornali e televisioni vicine al PD vorrebbero COSTRINGERE GLI ITALIANI ANCHE QUELLI CHE NON LA PENSANO COME LORO A DICHIARARSI ANTIFASCISTI. Ci hanno provato anche con Adriana Poli Bortone, infatti nella trasmissione solitamente condotta dalla giornalista comunista Tiziana Panella, sostituita per l’occasione da Alessio Orsingher , questi le ha ricordato che poche ore prima Gianfranco Fini, con cui la Poli ha condiviso un pezzo di strada insieme, aveva dichiarato, tra le altre cose, che la Meloni sbagliava a non cedere agli inviti della sinistra e a definirsi antifascista. La nostra concittadina senza pensarci un attimo ha così ha risposto: ” Non sono d’accordo con Fini, come tante altre volte, fa bene la Meloni a non dichiararsi antifascista, così come non lo faccio io perché sono una persona libera”.
Per la citazione sono andato a memoria ma il succo era questo, parola più parola meno.
Ora dato che il dibattito avveniva in una televisione schierata, all’interno di una trasmissione dove il padrone di casa è stato assessore provinciale del PD, con conduttori e ospiti che, a diverso titolo, hanno o hanno avuto la tessera del PD o di Rifondazione Comunista, quelle dichiarazioni mi hanno favorevolmente colpito per il coraggio dimostrato dal nostro ex primo cittadino per cui mentalmente mi sono divertito ad immaginare cosa avrebbe aggiunto per spiegare perché non era antifascista.
Forse avrebbe detto che fu l’antifascismo a consegnare la Sicilia alla Mafia, forse che furono i partiti antifascisti a rubare per decenni alla faccia dell’onestà, forse perché il più agguerrito partito antifascista, ossia quello Comunista, fece la sua piccola guerra civile perché voleva che l’Italia finisse nella cortina di ferro sotto il controllo della Russia di Stalin o forse perché antifascisti erano i terroristi delle Brigate Rosse che ammazzarono uomini innocenti e firmarono il loro primo delitto con una pistola ricevuta in dono da un partigiano, o forse…
Ma la signora Poli con molta calma ha ricordato che lei condannava tutti i totalitarismi del secolo scorso, e quando il De Magistris le ha detto che comunismo e fascismo non potevano essere accumunati dato che grazie a Stalin era stato possibile sconfiggere il Nazismo, ha provato a rispondere per quanto qualche voce si è sovrapposta e poi gli è stata tolta la parola.
Certo qualcuno dovrebbe ricordare all’ex magistrato stalinista, che la prima guerra mondiale non iniziò grazie ad un patto tra l’Italia di Mussolini e la Germania di Hitler, ma grazie al Patto Hitler-Stalin firmato a Berlino nel 1939 e fu grazie a quel patto che qualche giorno dopo la Germania Nazional-Socialista e l’Unione Sovietica Comunista attaccarono la Polonia e se la spartirono. Ma questo gli storici di sinistra fanno finta di dimenticarlo.
Quindi il conduttore Alessio Orsingher, tra l’altro sposato con Pierluigi Diaco, giornalista della RAI, giusto per farvi capire che questi signori si annidano in tutte le televisioni, quando il dibattito è terminato ha chiamato uno storico per chiudere in bellezza. Chi era questo storico? Un signore che da giovane aveva militato in Lotta Continua una di quelle formazioni comuniste che negli anni’70 si macchiò del sangue del commissario Calabresi.
(La vignetta che vedete in calce è una delle tante che circolavano in Francia e nel Regno Unito nel 1939).
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