LO ZIBALDONE DI GIOVANNI D’AGOSTINO
di Raffaele Polo ______
Sono oltre 360 pagine (Lulu.com Edizioni, s.i.p.) nelle quali Giovanni D’Agostino (nella foto) riassume un po’ dei suoi scritti, raccogliendoli come ‘cose così, anche in vernacolo’, specificando che ‘I dieci racconti sono un insieme di parole immaguni sensazioni ricordi fantasie che mi hanno accompagnato in tanti anni di vita’. E, proprio come nella migliore tradizione degli scritti del Leopardi, questo ‘Zibaldone’ ci offre una intrigante e piacevole conoscenza di Giovanni D’Agostino, musicista, scrittore e poeta che si cimenta con bravura in tutte le Arti più importanti, senza dimenticare la Medicina, che lo riconosce come figlio prediletto.
Certo, il suo primo amore è la Musica, con la quale ha realizzato una incredibile serie di composizioni, dedicandosi soprattutto alle ‘Opere’ che gli sono rimaste nel cuore da sempre, con la loro struttura romantica e ricca di sentimento e poesia.
E, dietro a ogni ‘opera’ c’è una trama che si presta perfettamente ad essere riproposta in chiave narrativa. Ed è proprio questo che D’Agostino ha realizzato, offrendoci una vera e propria antologia, sia pur parziale, dei temi a lui cari. E si spazia dall’argomento giocoso e intimistico in dialetto (Visita al compare morto, Le due bizzoche, Dal medico di famiglia) a quello fantastico e lirico (La pozione magica, Il poeta racconta, Il bambino il vecchio e l’alba) fino al tema dell”amore’ visto in tutte le sue dimensioni (La cavalcata, La favola dell’amore, Sentimenti e dintorni) per concludere con la poesia (Nell’angolo della poesia).
Insomma, non manca proprio nulla a questo esaustivo ‘zibaldone’ che svela tutti i tratti intimistici dell’autore e crea un solido ponte fra le composizioni musicali e quelle poetico-letterarie, come del resto D’Agostino ci ha abituato a fare, con la sua vasta produzione. E chi l’avrebbe mai detto che, dietro quel camice bianco di specialista dermatologo, battesse il cuore di un autentico Poeta?