I FURBETTI DL SUPERBONUS. ECCO PERCHE’ GLI ERRORI DEI LEGISLATORI HANNO FAVORITO GLI SPECULATORI
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di Graziano De Tuglie ______
Il superbonus 110 era una buona misura di intervento nel solco di transizione ecologica ante litteram.
Purtroppo è stato gestito da incompetenti ed incapaci. Il provvedimento aveva necessità di essere regolato in modo serio ed oculato per evitare speculazioni e squilibri che ne hanno inficiato la validità e la concreta incidenza sul settore edilizio.
Per prima cosa doveva essere imposto il limite di utilizzarlo per una sola unità immobiliare per nucleo familiare; limite necessario per impedire che i più solerti e i più dotati di conoscenze e di liquidità nonché di forti agganci con banche e assicurazioni facessero incetta delle risorse, umane strutturali e finanziarie, disponibili. Come si è verificato in molti casi dove singoli soggetti sono riusciti a ristrutturare due, tre o più immobili falsando il mercato con l’accaparrarsi professionalità sottratte alla disponibilità del mercato. In questo modo molti interventi non si sono potuti realizzare, in tanti casi neanche progettare, perchè tutti gli operatori erano già impegnati
Come seconda misura regolatrice degli interventi del superbonus bisognava stabilire un’opportuna soglia dell’ISEE per impedire che gli utenti più ricchi rastellassere il maggior numero di operazioni connesse al provvedimento.
In terzo luogo la cessione del credito e lo sconto in fattura dovevano essere riservati esclusivamente agli incapienti, cioè a quei nuclei a reddito basso e bassissimo che non avendo trattenute fiscali o avendole molto basse non potevano assolutamente recuperare in altro modo i benefici del 110%. invece è stato consentito a tutti e in questo modo si è creata un’alta grande forma di disparità sociale. Che è ora aggravata dalla decisione di consentire ancora tale forma di bonus, riducendolo al 90%, consentendone la detrazione fiscale on dichiarazione fiscale nell’arco di 5 anni.
Sono stati sprecati importanti fondi che sarebbero serviti veramente a riqualificare il patrimonio immobiliare di chi non ha redditi tali da consentire il recupero con detrazioni in dichiarazione dei redditi, come pensionati dal vitalizio basso, disoccupati, lavoratori precari e giovani all’inizio dell’attività lavorativa. Il patrimonio immobbiliare che fa capo a questa fascia di cittadini non avrà modo di essere riqualificato e si presenterà vetusto ed obsoleto alla scadenza imposta dalle istituzioni europee per la ristrutturazione energetica degli immobili; cosa che comporterà un ulteriore deprezzamento dei fabbricati già gravati dalla anzianità di costruzione.
In conclusione una misura interessante ha ottenuto perfettamente l’opposto di quanto si prefiggeva solo a causa dell’incapacità dei legislatori grillini e dal loro effettivo populismo del voler dare tutto a tutti senza discernere la gradualità necessaria ad una misura che ha suscitato un grande interesse nella popolazione italiana.
Un qualunque bravo ingegnere prima di procedere al progetto di un qualunque manufatto effettua un’attenta e completa analisi dei carichi e delle azioni gravanti sulla struttura e ne tiene conto nella stesura del progetto iniziale e nelle varianti in corso d’opera. Metodo che i legislatori penta stellati ingnorano totalmente.
La forte penalizzazione che i cittadini “normali” hanno dovuto subire è poco ragionata e discussa al punto che molti potenziali danneggiati non ne comprendono neanche i più elementari aspetti che, purtroppo, li riguardano. E i mezzi d’informazione ne tacciono accuratamente le ricadute.
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