AI LETTORI DI leccecronaca.it SUL PROCESSO TAP

| 31 Gennaio 2023 | 0 Comments

di Giuseppe Puppo  ______

Mi corre l’obbligo di relazionare ai nostri lettori, che so da sempre particolarmente interesssati alla questione del gasdotto, riguardo al processo in corso di svolgimento a carico dei vertici Tap, in particolare sull’ultima udienza, di giovedì scorso 26 gennaio.

In pratica, dopo due anni e mezzo di rinvii e schermaglie procedurali, è stata la prima nel merito, di sostanza, il vero e proprio avvio del processo.

Ne avevamo dato conto lacunosamente in serata del giorno stesso, ma più di riferire come fatto sull’audizione di tre testi chiamati a deporre dall’accusa, senza poter entrare nello specifico, di quanto essi hanno dichiarato, non abbiamo potuto, non essendo presenti fisicamente in aula, ed essendo stata la diffusione audio dell’udienza, predisposta dal Movimento No Tap tramite web, impedita, su richiesta degli avvocati della Tap.

Comunque sia, siamo stati frammentari e lacunosi.

Per questo motivo, il giorno dopo sono andato personalmente nei competenti uffici del Tribunale (nella foto) e ho presentato un’istanza per poter accedere agli atti, vale a dire ho richiesto di poter esaminare le trascrizioni fatte di quanto detto in aula il giorno prima, per poterne riferire sul giornale in maniera compiuta e, soprattutto, precisa.

Oggi mi è arrivata la risposta. La mia richiesta è stata rigettata, cioè non è stata accolta, e mi è stato spiegato il motivo.

Infatti, come mi hanno scritto dal Tribunale, ai sensi dell’articolo 24 legge 241/1990, l’accesso agli atti va negato quando essi riguardino la riservatezza di persone giuridiche, gruppi, imprese e associazioni, come nel caso di specie, in un processo in corso di istruttoria con necessità di assicurare il diritto di acquisizione giuridica della prova aggiungendo poi fermo restando il diritto del giornalista di presenziare all’udienza pubblica dove potrà attingere alle informazioni necessarie per la redazione degli articoli che intenderà scrivere garantendo il dirittto di informazione.

E va bene così, io non ho la capacità e non ho la voglia di replicare, accetto serenamente quanto deciso sulla mia istanza con le motivazioni fornitemi e anzi ringrazio giudici e funzionari che la hanno gentilmente presa in esame e mi hanno dettagliatamente risposto.

Per i lettori di leccecronaca.it aggiungo però alcune brevi considerazioni.

Primo, vedrò se in futuro sarà possibile recuperare le dichiarazioni rese in aula dai testi il 26 gennaio. per riferirne sul giornale anche se in ritardo.

Secondo, alla prossima udienza di giovedì 9 febbraio ci sarò fisicamente, per riferire subito dopo sul giornale per come potrò, sottolineo per come sarà possibile.

Certo, come mi ha ricordato oggi il Tribunale, le udienze sono pubbliche e accessibili a tutti.

Il problema è però un altro. Come comprovato tutte le altre volte, faccio sommessamente notare che l’aula è piccola, almeno è piccola per un processo del genere, e i posti ‘buoni’ sono giustamente occupati fin dalla prima mattina dagli avvocati delle parti. Ammesso che si riesca a trovare posto, negli altri, dietro, le sedie fisse sono scomodamente a ridosso una dell’altra e non hanno una postazione per poter scrivere, cioè per prendere appunti, vale a dire attingere alle informazioni necessarie per la redazione degli articoli. Inoltre, l’acustica non è buona, magari dalle prime file si sente bene, non lo so, ma di sicuro si sente male da dietro, o almeno sento male io, che forse per l’età comincio ad avere anche problemi di udito. C’è il rischio di capire fischi per fiaschi, e poi rimane l’handicap di non poter appuntare nomi, dichiarazioni e circostanze precise.

Infine, un’ultima assicurazione. E’ vero che leccecronaca.it sulla questione ha preso da sempre una posizione netta e schierata, ostinata e contraria, ma lo ha fatto in tutta libertà di giudizio e in maniera, almeno credo, giornalisticamente corretta, cioè sulla base di documentazioni, analisi, ragionamente e pure dando sempre spazio e attenzione alle ragioni del consorzio multinazionale costruttore del gasdotto e dei suoi sostenitori.

Ora, vogliamo – vorremmo – riferire sul processo con uguale correttezza.

Non siamo i giudici, non siamo il pubblico ministero, non siamo gli avvocati della difesa o delle parti. Siamo semplici giornalisti e basta, e tali cercheremo di essere, senza fare il tifo per gli uni o per gli altri, semplicemente riferendo in ogni fase tutto quello che riusciremo a sentire.

Category: Costume e società, Cronaca, Politica

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