DRAMMA DELLA SOLITUDINE A LECCE, CLOCHARD TROVATO MORTO AL CITY TERMINAL A CAUSA DEL FREDDO

| 30 Gennaio 2023 | 1 Comment

di Flora Fina._______

Ho appreso la notizia attraverso un addolorato e affettuoso post pubblicato sui social dalla Croce Rossa di Lecce. E subito mi sono venuti alla mente, come in un flashback, i volti delle decine di senzatetto della nostra città che spesso incontro e per i quali un piccolo aiuto non basterà mai per strapparli alla morsa di un’ingiustizia sociale che li ha ‘condannati’ ad una ‘vita-non-vita’, Una sopravvivenza che accartoccia inesorabilmente ogni accettabile forma di dignità umana

È quanto dichiara è l’arcivescovo di Lecce, monsignor Michele Seccia, in seguito alla tragedia consumatasi la notte scorsa nel grande piazzale adibito a parcheggio all’ingresso nord del capoluogo salentino, nello specifico, nei pressi del City Terminal (nella foto): difatti, è proprio qui che, inerme, tra il freddo e l’indifferenza, è stato ritrovato privo di vita, un povero senzatetto del luogo.

L’uomo, di 37 anni, di origine marocchine è stato infatti rinvenuto riverso senza vita sotto la pensilina del bus sotto la quale aveva trovato riparo per la notte: una vicenda questa, che lascia totalmente sgomenti e che dovrebbe far riflettere, ancora una volta, su quella che è l’importanza della vita, e dell’abbandono sovente connesso a tale fondamentale tematica: qualcuno li chiama clochard, altri ancora barboni, tuttavia, il concetto di chi vive in qualità di senzatetto, non rende appieno l’idea di un tale evidente disagio sociale che dovrebbe essere pienamente colmato, in primis, dal nostro fitto tessuto istituzionale.

Tuttavia, qualsivoglia termine si voglia usare, al giorno d’oggi sono innumerevoli le persone in precarie condizioni di vivibilità, sono tanti gli invisibili con addosso un semplice cartone per potersi riparare dal freddo e dall’ignavia, proprio come il clochard della triste vicenda accaduta a Lecce: se il freddo è il nemico numero uno dei più bisognosi, parimenti lo sono anche la povertà, e l’abbandono.

I senzatetto appartengono per antonomasia ad una “popolazione” affacciata sul vuoto a ridosso di un abisso pieno di dolore e povertà:  hanno costruito un mondo invisibile attraverso cui si affacciano per il tramite di umili elemosine, per non esporsi alla luce, forse perché privi di ombra, forse per un senso di vergogna che gli impone di non mescolarsi agli altri soggetti, i cosiddetti “normali” della società: accade così che questi invisibili, infagottati di soli stracci, si carichino di sacchetti al cui interno c’è senz’altro ricchezza di spirito.

“Oggi è un giorno triste, questa tragedia colpisce la nostra comunità, che è attenta e solidale nei confronti degli ultimi, offrendo in una rete che tiene insieme istituzioni, Curia e associazioni, i servizi di accoglienza, rifugio, mensa, fruiti ogni giorno dalle persone in condizione di povertà estrema. In vista del prossimo calo delle temperature, sono stati istituiti dal Comune, in collaborazione con la Prefettura, ulteriori 12 posti letto, oltre ai 25 esistenti, nella struttura di accoglienza di Masseria Ghermi, di proprietà comunale e gestita dalla Croce Rossa, che offre la possibilità di pernottare al caldo, utilizzare servizi igienici e docce e il servizio di prima colazione, oltre al trasporto da e per il centro cittadino” spiega l’assessore al Welfare Silvia Miglietta, mettendo in evidenza che, fortunatamente, per i prossimi giorni saranno previsti dei posti letto per attutire l’imminente, quanto disumano disagio, che gli invisibili della città stanno vivendo in questi giorni.

Si è ipotizzato infatti, che il giovane clochard possa essere morto per il freddo di questo periodo particolare, anche se le tracce di sangue vicino al corpo fanno pensare a un’emorragia da ricondurre a una patologia grave per la quale risultava in cura presso le strutture sanitarie del territorio: tuttavia, sarà comunque un medico legale ad accertare le probabili, quanto certe, cause del decesso. L’uomo, che non risulta essere residente a Lecce, si trovava in Italia da più di vent’anni ed era munito di un permesso di soggiorno illimitato.

Da poche settimane la sua presenza in città era stata intercettata dagli operatori sociali del Comune, ed era stato avvicinato per offrirgli la possibilità di fruire dei servizi di assistenza riservati alle persone senza fissa dimora nella nostra città, cionondimeno, gli esiti sono stati comunque tragici e sintomo di una società che dimentica facilmente tutto ciò che si verifica ogni giorno, puntualmente, sotto gli occhi di tutti.

Certo è che la morte di uno dei tanti senzatetto che inevitabilmente non riescono a superare questo rigido inverno, deve far riflettere, ed essere uno scossone al nostro intorpidito senso di giustizia: l’augurio, e la speranza tuttavia, sono sempre gli stessi affinché, ancora una volta, le istituzioni non restino cieche ed insensibili dinanzi a tale evidente emergenza sociale, l’emergenza degli emarginati, l’emergenza di chi ha una vita da vivere suo malgrado per strada, in balia dell’indolenza.

Category: Cronaca

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  1. Associazione Italia Salento Rinasce ha detto:

    ɴ ǫᴜᴇsᴛᴇ ᴏʀᴇ ʟ’ Assᴏᴄɪᴀᴢɪᴏɴᴇ Iᴛᴀʟɪᴀ Sᴀʟᴇɴᴛᴏ Rɪɴᴀsᴄᴇ, ᴘʀᴏᴛᴏᴄᴏʟʟᴇʀᴀ̀ ᴜɴᴀ ʀɪᴄʜɪᴇsᴛᴀ ᴅɪ ᴜɴ’ ᴀᴛᴛɪᴠᴀᴢɪᴏɴᴇ ᴅɪ ᴜɴᴀ Tᴀsᴋ Fᴏʀᴄᴇ ᴘᴇʀ ɢᴀʀᴀɴᴛɪʀᴇ sɪᴄᴜʀᴇᴢᴢᴀ ᴀɪ sᴇɴᴢᴀ ᴛᴇᴛᴛᴏ ᴘʀᴇsᴇɴᴛɪ ɴᴇʟ ᴄᴀᴘᴏʟᴜᴏɢᴏ.

    É ɢɪᴜsᴛᴏ ᴀᴠᴇʀᴇ ᴜɴ ǫᴜᴀᴅʀᴏ ᴄʜɪᴀʀᴏ ᴅᴇʟʟᴀ sɪᴛᴜᴀᴢɪᴏɴᴇ ᴘᴀʀᴛᴇɴᴅᴏ ᴅᴀɪ ɴᴜᴍᴇʀɪ, QUANTI SONO I SENZA TETTO PRESENTI NEL CAPOLUOGO?

    Esᴀᴍɪɴᴀɴᴅᴏ ɪ ꜰᴀᴛᴛɪ

    SE ESISTONO STRUTTURE, QUAL’ É IL MOTIVO CHE SPINGE MOLTI A NON ACCEDERVI?

    SI PUÒ TROVARE UNA SOLUZIONE MOMENTANEA IN QUESTA EMERGENZA FREDDO?

    Lᴀ ɴᴏsᴛʀᴀ ᴘʀᴏᴘᴏsᴛᴀ ᴇ́ ᴄʜᴇ ᴛᴜᴛᴛɪ ɢʟɪ ᴇɴᴛɪ ᴀᴘʀᴀɴᴏ ʟᴇ ʟᴏʀᴏ sᴛʀᴜᴛᴛᴜʀᴇ ᴀɪ sᴇɴᴢᴀ ᴛᴇᴛᴛᴏ, ǫᴜɪɴᴅɪ ʀɪᴠᴏʟɢɪᴀᴍᴏ ʟ’ ᴀᴘᴘᴇʟʟᴏ ᴀʟ Vᴇsᴄᴏᴠᴏ ᴅɪ Lᴇᴄᴄᴇ, ᴀʟʟᴀ Cᴏɴɢʀᴇɢᴀᴢɪᴏɴᴇ ᴅᴇɪ Tᴇsᴛɪᴍᴏɴɪ ᴅɪ Gᴇᴏᴠᴀ ᴅɪ Lᴇᴄᴄᴇ, ᴀɢʟɪ Eᴠᴀɴɢᴇʟɪsᴛɪ ᴇ ᴀɪ Mᴜssᴜʟᴍᴀɴɪ.

    Nᴇʟʟᴏ sᴛᴇssᴏ ᴛᴇᴍᴘᴏ ᴄʜɪᴇᴅɪᴀᴍᴏ ᴀʟ sɪɴᴅᴀᴄᴏ ᴅɪ Lᴇᴄᴄᴇ ᴇ ᴀ sᴜᴀ ᴇᴄᴄᴇʟʟᴇɴᴢᴀ ɪʟ ᴘʀᴇꜰᴇᴛᴛᴏ ᴅɪ ᴀᴛᴛɪᴠᴀʀᴇ ᴜɴ Tᴀsᴋ Fᴏʀᴄᴇ ɢᴜɪᴅᴀᴛᴀ ᴅᴀʟʟᴀ ᴘʀᴏᴛᴇᴢɪᴏɴᴇ ᴄɪᴠɪʟᴇ, ᴀᴛᴛᴜᴀ ᴀ ᴍᴏɴɪᴛᴏʀᴀʀᴇ ʟᴀ sɪᴛᴜᴀᴢɪᴏɴᴇ ᴘʀᴇsᴇɴᴛᴇ ɴᴇʟ ᴄᴀᴘᴏʟᴜᴏɢᴏ Sᴀʟᴇɴᴛɪɴᴏ ᴇ́ ᴀᴠᴇʀᴇ ᴜɴ ǫᴜᴀᴅʀᴏ ᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴏ.

    Nota del presidente Raffaele Longo

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