FENOMENOLOGIA DI BIANCA

| 24 Dicembre 2022 | 1 Comment

COSI’ UNO SPOT PUBBLICITARIO ABERRANTE HA DEFINITIVAMENTE UCCISO L’INGENUITA’ E L’INNOCENZA DEL NATALE

di Giuseppe Puppo  ______  “Una persona vive tre vite: la prima termina con la perdita dell’ingenuità, la seconda con la perdita dell’innocenza e la terza con la perdita della vita stessa“.

E’ una frase famosa della serie tv Dark, diventata di culto – calt come dicono quelli che parlano bene l’italiano – negli ultimi tempi, specie fra gli adolescenti.

Sicuramente la vede Bianca, che si veste dark, come i cosiddetti Goth: unghie nere, capelli neri, frangetta, piercing, anfibi pesanti e, sopra a tutto quanto, un cappotto di solitudine.

Bianca – l’hanno chiamata così, per evidente contrappasso col suo nero – su per giù ha 14 anni, forse meno, forse appena un po’ di più.

E’ la protagonista del tormentone pubblicitario annuale dell’azienda leader sul mercato per il pandoro, che quest’anno ha fatto le cose per bene, oh, c’è da imparare… Affidando la ralizzazione a una multinazionale americana della pubblicità, leader della globalizzazione, che qualcuno già mezzo secolo fa, quando essa ancora non esisteva, chiamava omologazione.

Così, studiando attentamente la situazione, impariamo che il Natale si festeggia al supermercato.

Poi, che in casa abitualmente ci si deve vestire con i capi firmati, di un’altra catena diffusa in tutto il mondo, di sofisticate creazioni omologanti, finanche il pigiamino dei bambini deve essere griffato e, invece delle due lire degli ‘zinzuli’, come dicono a Lecce, per definire le vesti abituali della normale quotidianità casalinga, costa 20 euro.

Che bisogna truccarsi a qualunque età, cominciando fin dalla tenera età, e con un trucco pesante e insistito, come nuovi mostri.

Che devono truccarsi, e depilarsi, abbronzarsi, e tutto quanto il resto, in una vera e propria modificazione antropologica, anche i maschi: l’unisex nell’abbattimento dei generi è infatti l’altra grande nuova frontiera del mercato.

Che il disagio giovanile, un fenomeno di ogni tempo, tipico di questa età, via via materializzatosi in vari modi durante i decenni, non va compreso criticamente, discusso analiticamente, analizzato e guidato, ma va invece accettato in nome dell’inclusione. Anzi, di più, va favorito e promosso. Includiamo tutto, dunque, anche quello che è a noi alieno, e per noi dannoso.

Anche quando, a Natale poi, esso strizza l’occhio al demonio, invece che a Dio, sdoganando il Dark.

A Natale puoi.

Gli slogan sono i nuovi comandamenti. I falsi bisogni, i bisogni indotti le nuove icone da venerare.

Il neocapitalismo stava già distruggendo la spiritualità, il sacro, il divino, che c’è in ogni essere umano. Quello degli ultimi stadi, con le televisioni prima, e i social poi, con il controllo dei comportamenti, la sorveglianza fin nel nostro intimo personale, sta completando l’opera in via definitiva, in nome del mercato, degli interessi affaristici, del potere economico, che regge e governa tutto, in maniera unica e dittatoriale, anche il potere politico, cioè di mediazione, di comprensione, di cultura, che non esiste più.

Category: Costume e società, Cultura

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Comments (1)

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  1. Elena ha detto:

    Buon Natale Direttore sempre efficace!

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