COME ERAVAMO / POSTALMARKET, BRIVIDI EROTICI

| 29 Dicembre 2022 | 0 Comments

di Raffaele Polo ______ 

…Poi, c’erano i cataloghi Vestro e Postalmarket (anche Cia, di piccole dimensioni ma apparso dopo), che arrivavano a casa e non costavano nulla. Li aspettavamo con piacere, li sfogliavamo subito perché erano l’unica rivista, ammessa in casa, che pubblicizzasse la biancheria intima femminile e tutti quegli accessori che ci facevano impazzire, col loro sembiante di proibito. Pensate, mescolati senza parere alle altre riviste, in primis ‘Famiglia Cristiana’, questi cataloghi ci mostravano particolari anatomici e figure femminili di grande interesse, ancorché in atteggiamenti pudici e molto castigati…Ma non si poteva pretendere molto, ci bastava la sezione dedicata alla moda intima femminile, per farci sognare e, soprattutto, per constatare quel sottile languore che tali immagini ci procuravano…

 Onestamente, non so che fine abbiano fatto questi cataloghi, mi è sembrato che siano stati ripresi in tempi recenti, se non sbaglio, una copertina era dedicata a Diletta Leotta. Ma, indubbiamente, il fascino e il significato profondo che queste pubblicazioni avevano per noi adolescenti, si è completamente perduto. Né ci sentiamo di parlarne diffusamente, troppo imbarazzo e troppa incomprensione riscontreremmo nei giovanissimi di adesso, non credo proprio che comprenderebbero il nostro piacevole disagio quando intravedevamo il reggicalze di una compagna di classe (ancora i collant non erano in auge) oppure la spallina del reggiseno non perfettamente occultata dal vestito. Adesso, è proprio il contrario, vi è l’esibizione obbligatoria di quello che, prima, era precluso o molto ‘osè’. Tanto che dovevamo rifarci anche utilizzando le ieratiche e caste posture delle modelle immortalate su ‘Postalmarket’ o ‘Vestro’.

Adesso, su Internet, ci sono i cataloghi di vendita di prodotti cinesi. Sono né più né meno gli eredi, molto più brutti, dei cataloghi della nostra infanzia: ma le modelle ostentano biancheria super sexy e forme procaci. Si pubblicizzano anche giochini erotici e tutto con un’atmosfera di bassa macelleria e caserma di Pierino.    Ah, non c’è nulla da fare: siamo a rimpiangere anche i cataloghi delle vendite tramite posta, epigoni di una realtà che è definitivamente caduta nel dimenticatoio.

Category: Costume e società, Cultura

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.