LA MARCIA INDIETRO DEL GOVERNO SUL POS
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. L’associazione nazionale Autonomi e Partite Iva ci manda il seguente comunicato (nella foto, il presidente Eugenio Filograna) ______
Il Governo ha fatto un passo indietro riguardo le transazioni con il POS che avrebbe dato la possibilità alle partite iva di non accettarle al di sotto dei sessanta euro.
Ha di fatto “ubbidito” alle disposizioni della Commissione Europea.
In realtà, le attività che ne avrebbero potuto beneficiare sarebbero state proprio le piccole e medie imprese, quelle con una media di transazioni piuttosto bassa.
Il presidente dell’Associazione Nazionale Autonomi e Partite Iva Eugenio Filograna già qualche mese fa era intervenuto con una lettera inviata al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso nella quale chiedeva di eliminare o ridurre notevolmente le commissioni sui pagamenti con le carte di credito alle aziende per limitare il tetto dell’uso del contante. Con la contrazione dei consumi ed un minor fatturato delle PMI, la commissione dell’1,40%, per chi usa il bancomat che secondo una direttiva comunitaria, dovrebbe essere non più alta dello 0,2% e dello 0,3% quando si usano carte di credito o debito. Nella pratica le commissioni sono più alte, in un range tra lo 0,45% e il 4,5% della cifra pagata. Soprattutto in questo periodo sarebbe stato necessario intervenire con dei crediti di imposta adeguati, rispetto quelli introdotti dal Governo Draghi che comunque scadranno il 31 dicembre, proprio alla vigilia dell’inizio delle svendite previste dal 5 gennaio prossimo, quando le aziende adotteranno degli sconti tali da ridurre i profitti che le commissioni renderanno ancor più esigui.
Una anomalia che va controcorrente, ma nello stesso tempo fa comprendere il disagio delle partite iva e la motivazione di accettare delle carte di credito che hanno delle commissioni più elevate.
“Gli aumenti dei prezzi al consumo – ribadisce Filograna– ha fatto sì che le banche e le finanziarie abbiano avuto un aumento sostanziale delle commissioni percepite per ogni transazione ai danni soprattutto delle partite iva e dei lavoratori autonomi. Ma ad essere penalizzati sono anche gli stessi consumatori. L’innalzamento della soglia dei contanti avrebbe indotto le banche e le finanziarie a ridurre le commissioni sulle carte di credito o debito.”
Il presidente Filograna ritorna su una proposta già fatta qualche tempo fa, ovvero quella di convertire la moneta cartacea in moneta digitale per effettuare o ricevere i pagamenti in qualsiasi parte dell’Unione Europea: “Si tratterrebbe di quello che avviene per il contante con un pagamento sicuro, privo di costi, di facile utilizzo ed accettato da tutti. Si eviterebbero le commissioni bancarie sull’utilizzo della carta di credito a vantaggio delle imprese. E’ impensabile che nell’era digitale non venga emesso l’euro digitale che nella prima fase si affiancherebbe alle banconote fino a sostituirle gradatamente in maniera definitiva”
Il momento di grave difficoltà che le partite iva stanno attraversando durante il quale ogni minuto una impresa sta chiudendo, impone delle soluzioni immediate. L’Associazione Nazionale Autonomi e Partite Iva ha istituito un tavolo di concertazione permanente a sostegno delle micro imprese italiane.
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