COME ERAVAMO / FORMAGGINI
di Raffaele Polo ______
Il discorso, adesso, si fa un po’ complicato, perché corriamo sul filo della memoria e parliamo degli anni Cinquanta quando accompagnavamo la mamma a fare la spesa in quelle drogherie che avevano tutto, ma proprio tutto. Non erano ancora in voga i ‘supermercati’, probabilmente non erano stati inventati e allora bisognava acquistare da vari negozi, ognuno con il suo particolare fascino e un assortimento limitato ma consolidato.
Preferivamo la ‘drogheria’ perché c’era sempre qualcosa che ci piaceva e attirava la nostra attenzione. Ricordo perfettamente che chiedevo sempre alla mamma ‘i formaggini’. E lei me ne acquistava uno (prezzo attorno alle 10 lire), giusto per farmi contento. Ora, come spiegare ai ragazzi di adesso che quei ‘formaggini’, in realtà erano cioccolatini con la visibile sorpresa del dischetto metallico che raffigurava un calciatore… Cercavamo sempre qualche nome conosciuto ma ricordo che ci toccava sempre un giocatore del Padova, del Genoa o del Bologna. Mai, dico mai, uno dell’Inter, della Juve o del Milan che allora, come adesso del resto, monopolizzavano tifo e attenzione degli sportivi.
Il nostro dischetto finiva tra gli oggetti più cari dell’infanzia, e veniva presto soppiantato dagli altri ‘formaggini’ che esibivano, stavolta, una figurina triangolare (questa divenne la forma tradizionale del formaggino) con gli eroi che incontravamo su Topolino…
I formaggini erano sempre di ‘surrogato di cacao’ e c’era anche la granella di nocciola. Un passo più avanti e avviene la metamorfosi; formaggini di formaggio, niente più cioccolato, ma il mondo commerciale viene conquistato dal Formaggino Mio con i suoi gadgets e le sue pubblicità su ‘Carosello’.
Niente più dischetti, i calciatori diventano esclusiva degli album che si danno battaglia per conquistare il mondo delle figurine, e le prime figurine, rigorosamente di cartoncino, erano stampate su grandi fogli onnicomprensivi di tutte le squadre: bisognava ritagliarle e incollarle nell’apposito album, attenti a non sbagliare… A scuola, poi, infuriavano le battaglie tra bambini tifosi della Juve e tutti gli altri. Dati i tempi, fui per pochi giorni tifoso della Fiorentina, poi del Torino e infine dell’Inter. Era così, si cambiava a secondo delle fortune delle squadre; il vincitore aveva sempre tanti fans dell’ultima ora…
In questo, però, ci accorgiamo che non è cambiato proprio nulla.
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