COME ERAVAMO / GIOCHI DA MASCHIETTI
di Raffaele Polo ______
Erano veramente ‘altri tempi’ e, per noi maschietti, il regalo più ambito erano i soldatini, il trenino elettrico ma, soprattutto, la pistola e le armi in genere.
Diciamocelo senza falsi pregiudizi: siamo cresciuti rimpinzandoci di film western, con la cavalleria che arrivava sempre a salvare dagli indiani cattivi. E il nostro sogno era la pistola ‘Giubbe Rosse’ che pubblicizzavano su ‘Topolino’, assieme all’album dei francobolli ‘Astra’ e che, per anni, abbiamo inutilmente richiesto nelle letterine a Babbo Natale.
Piuttosto, nelle feste patronali, ci toccava quella pistola di latta nera nella quale si inseriva il rotolino di ‘capsule detonanti’ che noi licenziavamo semplicemente come ‘cazzule’ e che duravano pochissimo, tanto che bisognava comperare, subito, le altre. Ma i soldi non c’erano e allora il rumore lo facevamo con la bocca finché non arrivò, meraviglia delle meraviglie, la pistola che sparava i piselli secchi e che era il non plus ultra, per le nostre aspettative. La vendevano solo ed esclusivamente ai ‘Mille articoli’ e costava parecchio, invidiavamo i compagni che ce l’avevano, io la conquistai in cambio della figurina con la formazione completa del Milan, proprio quella che mancava al mio compagno di banco che corse subito ad incollarla nell’album, accorgendosi allora che gli avevo affibbiato il Foggia che aveva gli stessi colori del Milan… Alle sue rimostranze risposi che la pistola si era rotta subito, non funzionava con i piselli, ci guardammo tutt’e due e scoppiammo a ridere, insomma eravamo anche noi nel tortuoso cammino dei ‘futti compagni’…
Poi, fu l’epoca delle bellissime Jaguarmatic, Tigermatic e via dicendo… Sino ad arrivare al fucile Pim pam peri, messo fuori uso e superato dagli incredibili ‘Liquidator’ che sono ancora presenti sul mercato. Ma le armi giocattolo erano il nostro pane quotidiano, avevamo fondine e cartucciere di ogni risma, cappelloni da cow boy e speroni. Era una gioia quando, a casa dello zio, potevamo giocare con una vera scacciacani che ci veniva concessa con mille precauzioni e dopo attenti controlli.
Ma il sogno era sempre la pistola ‘Giubbe Rosse’ che continuavamo a vedere pubblicizzata su Topolino e non arrivava mai, a Natale. I soldatini, quelli sì, in abbondanza. E il treno elettrico Lima Express Ho, così bello che ce lo concedevano solo nelle grandi occasioni. ‘Funziona con la corrente a 220, e noi abbiamo la 160’ diceva mio padre. E non ha mai acquistato il trasformatore, convincendoci che, prima o poi, la 220 sarebbe arrivata anche a noi…
Ebbi, però, la carabina a piombini, anche quella concessa con molta titubanza e tante raccomandazioni. I piombini e le bustine di piumini le acquistavamo da Calabrese, stava in una piazzetta dove c’erano La Bottega della chiave e il negozio delle Belle Arti di Caiulo; adesso non ricordo come si chiamava, anzi, la piazzetta c’è ancora, su via Ascanio Grandi, è tutto il resto che è totalmente cambiato…
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