IL RAVE PARTY, SE NE PARTE…E ARRIVA IL CONTANTE
vm_______Il nuovo Governo guidato da Giorgia Meloni non è stato ancora completato ciò nonostante lancia i primi messaggi al paese, più libertà, più sicurezza.
Il primo segnale è stato quello di dire che in futuro ogni famiglia, ogni cittadino potrà liberamente disporre del proprio denaro che si è guadagnato onestamente e che magari grazie a tante privazioni è riuscito a mettere da parte quel gruzzoletto da utilizzare nel momento del bisogno.
Una misura che va incontro sopratutto a quelle fasce di popolazione più povera, che non vuole che quei pochi risparmi siano erosi dalle tasse bancarie.
E sconcerta l’ironia di certi commentatori televisivi e certi politici asserviti alle banche, che ridacchiano dicendo che non si è mai visto un povero che va a comprare le sigarette o fare la spesa dal lattaio con 5.000 euro in tasca. Avere 5000 euro non vuol dire portarsele a passeggio, ma averne la disponibilità quando servono, liberamente e senza doverne dare conto a nessuno. Si tratta di decidere se quei risparmi il cittadino è libero o no di tenerli in casa e di poterli usare a suo piacimento.
Ed è bene sottolineare che una famiglia che è riuscita con sacrifici a mettere da parte 10.000 euro non può essere definita ricca, a meno che certa politica non pensa che i poveri sono solo quelli che vanno a mangiare alla Caritas?
Un provvedimento di libertà contro il quale si schierano i partiti dell’opposizione che giustificano la loro contrarietà sostenendo che il contante favorirebbe l’evasione fiscale e i traffici della mafia.
Ora che la Mafia abbia bisogno dei 5000 euro di contante per fare transazioni di milioni di euro, appare difficile da credere, per quanto riguarda l’evasione i dati lo smentiscono. Infatti, in Italia dove sino a ieri il contante era limitato a 1000 euro si ha un’evasione altissima mentre in altri paesi dove non ci sono limiti al contante l’evasione fiscale è quasi inesistente.
L’opposizione risponde che a sostenere l’equazione contante uguale a evasione è nientepopodimeno che, la Banca d’Italia.
Ora, non dico statisti del calibro di Letta e di Conte, ma anche il Pierino della situazione, una domanda se la dovrebbe porre, ma la Banca d’Italia fa gli interesse dei poveri o quello delle banche?
Se in futuro centinaia di migliaia di piccoli risparmiatori decidessero di chiudere i conti che oggi sono costretti a tenere aperti, non potendo utilizzare il contante, o essendo costretti ad accreditare i loro stipendi sul conto corrente, le banche sarebbero contente? E soprattutto quanto ci rimetterebbero?
C’è un bellissimo monologo scritto dal comico Enrico Brignano sulle banche, prima che la RAI lo fagocitasse, nel quale viene spiegato che una volta messi i soldi in banca non siamo padroni dei nostri soldi.
E non sono barzellette sono fatti accaduti, anche al sottoscritto.
Il secondo messaggio che il Governo Meloni ha voluto lanciare è che non sarà tollerata più l’illegalità. L’occasione è venuta nei giorni scorsi in occasione del rave party a Modena.
Cos’è un Rave Party dall’inglese «festa di delirio» è un grande raduno di giovani, notturno, per lo più clandestino e di carattere trasgressivo, la cui ubicazione viene generalmente resa nota solo poche ore prima dell’inizio della festa, per evitare possibili interventi delle forze dell’ordine. Si svolge all’aperto o in locali adatti ad accogliere migliaia di persone, che ballano e ascoltano musica elettronica, house o techno ad altissimo volume, e che fanno uso di alcool e di sostanze stupefacenti.
A differenza del passato questa volta il raduno è stato bloccato. Certo francamente è stato imbarazzante vedere i capi della polizia, chiedere ai partecipanti di abbandonare il posto perché le pareti erano pericolanti e non perché loro non approvassero ciò che i giovani convenuti da diverse parti d’Italia e anche dall’estero stessero combinando.
E’ stata la dimostrazione di come in questi anni la polizia è stata costretta ad operare dai governi del PD, essendo costretta subire la violenza, dei tifosi, di coloro che occupano abusivamente stabili o case, perché qualsiasi pur legittima reazione da parte delle Forze dell’Ordine veniva utilizzata da una certa parte politica contro gli uomini in uniforme. Questo atteggiamento punitivo da parte delle forze politiche che in questi anni sono stati al potere hanno portato in qualche occasione comportamenti esagerati ed esagitati da parte di taluni poliziotti o carabinieri.
Ora guardiamo il provvedimento tanto criticato da Letta e da Conte.
L’articolo 434-bis del Codice penale prevede il reato di “invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”.
Chi organizza questi eventi rischia la reclusione da 3 a 6 anni e una multa da 1.000 a 10.000 euro.
La stretta sui raduni illegali è arrivata nel primo Consiglio dei ministri operativo, proprio nel giorno dello sgombero senza scontri e prima del clou in programma nella notte di Halloween dell’evento di Modena. Da sottolineare che un impianto audio del valore di 150 mila euro è stato sequestrato.
Nel testo viene poi apportata una modifica al Codice antimafia disponendo le misure di prevenzione personali per chi si macchia del nuovo reato. Ciò consentirà l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per gli indiziati.
Oltre alle tradizionali intercettazioni telefoniche, sono stati presi in considerazione anche i messaggi via WhatsApp e le videochiamate.
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi ha dichiarato: “ Confidiamo nell’effetto deterrenza della sanzione accessoria della confisca obbligatoria dei mezzi che vengono usati per organizzare questi eventi”, ha spiegato in conferenza stampa. C’è infatti ora il rischio di vedersi sottrarre camion, furgoni e costosi sound system: a Modena la polizia ha sequestrato un sistema audio di oltre 100 pezzi per un valore stimato di almeno 150.000 euro” – Piantedosi ha poi proseguito sostenendo – “il decreto ha rispettato i requisiti di necessità ed urgenza “per il fatto che probabilmente l’assenza di una normativa efficace nel nostro Paese, a differenza dei Paesi limitrofi, ci rendeva vulnerabili come, ahimè, la cronaca degli ultimi anni testimonia. Si tratta di eventi – ha sottolineato – non solo pericolosi per le stesse persone che partecipano, ma molto dispendiosi per l’impiego di forze dell’ordine che ne consegue”
Enrico Letta il Segretraio del PD su twitter ha scritto: “Il Governo ritiri il primo comma dell’art. 434-bis di riforma del Codice Penale. È un gravissimo errore. I rave non c’entrano nulla con una norma simile. È la libertà dei cittadini che così viene messa in discussione. #NoArt434bis.
Conte invece ha criticato il governo perché non è intervenuto allo stesso modo a Predappio dove ogni anno i nostalgici del Fascismo vanno a rendere omaggio a Mussolini presso la cappella che contiene le sue spoglie.
Qualcuno gli ha spiegato che per decenni le amministrazioni comuniste hanno favorito tale evento che portava denaro nelle casse comunali e alle attività commerciali.
Un altro simpaticone sui social ha ricordato a Conte:” che come tutti sanno soffre di memoria, che ai raduni di Predappio ci saranno anche comportamenti che sono fuori dal tempo, ma non mi pare si siano registrati morti, stupri e uso di droghe di tutti i generi come neo rave party”.
Il Ministro degli Interni rispondendo alle polemiche ha scritto: “La norma anti-rave illegali interessa una fattispecie tassativa che riguarda la condotta di invasione arbitraria di gruppi numerosi tali da configurare un pericolo per la salute e l’incolumità pubbliche. Una norma che non lede in alcun modo il diritto di espressione e la libertà di manifestazione sanciti dalla Costituzione e difesi dalle istituzioni” . Ora in chiusura una domanda il solito Pierino se la porrebbe, ma camion, attrezzature per centinaia di migliaia di euro, fiumi di droga e di alcool da dove arrivano, e la criminalità organizzata con questi rave party a niente a che fare?
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