RIPUBBLICATA LA PREZIOSA “Lecce sacra“ DI INFANTINO, CON COMMENTO E NOTE DI MARIO CAZZATO
di Raffaele Polo ______
La prima edizione uscì nel 1634, a firma – come informava la copertina – di don Giulio Cesare Infantino paroco di Santa Maria della Luce, oue si tratta delle vere origini, e fondationi di tutte le chiese, monasterij, cappelle, spedali, & altri luoghi sacri della città di Lecce: delle reliquie de’ santi, che vi si trouano, et delle opere pie che in detti luoghi si fanno. Si descriuono gli epitafi, et iscrittioni, che sono in detti luoghi, e si fà memoria di alcuni huomini illustri sì per santità di vita, come per lettere. Armi, dipintura, e scoltura. Opera vtile e curiosa
Afferma categoricamente Domenico Urgiesi, presidente della Società Storica di Terra d’Otranto: “…la ‘Lecce sacra’ mancava finora nelle librerie, pur essendo la più importante testimonianza non solo del cinquecentesco volto architettonico sacro della città di Lecce ma anche di monumenti oggi non più esistenti, modificati o completamente trasformati dal seicentesco rinnovamento barocco. La ‘Lecce sacra’ è unanimemente riconosciuta dai massimi specialisti come la più antica descrizione iconografica dei monumenti sacri di Lecce”. E, aggiungiamo noi, tra questi ‘specialisti’ non poteva essere che Mario Cazzato il curatore della intrigante edizione di questa edizione (Giulio Cesare Infantino, Lecce sacra, Edizioni Artwork cultura, pagine 411, euro 45) che si presenta non solamente come ristampa anastatica, ma come una vera e propria summa degli argomenti tanto cari a chi studia la storia della nostra città.
È presente, infatti, un approfondimento dello stesso Cazzato su ‘Il Sant’Oronzo medievale in Croazia’ e gli Appendici ‘ Tabella delle Feste in Lecce e nella Diocesi’, ‘Un biografo di Sant’ Oronzo: Nicolò Francesco Fatalò’, ‘Un “Fierissimo temporale” e i danni causati agli edifici sacri’, ‘Le epigrafi del Campanile. Sintesi della seicentesca devozione leccese’ oltre all’Indice delle Fondazioni religiose e al prezioso ‘Commento’ dello stesso curatore al testo dell’Infantino.
Notevole e pregevole la numerosa scorta di immagini e di tavole fuori testo che fanno di questo libro un ottimo e piacevole excursus sulle bellezze delle nostre chiese, riprese da angoli e inquadrature più che suggestive.
Insomma, Mario Cazzato, ancora una volta, conferma il suo amore e la sua predisposizione per la divulgazione della storia e della cultura legate a questa città che non finisce mai di stupirci per la ricchezza e la bellezza che cela dentro le sue mura…