NOVITA’ EDITORIALI / MARLENE DIETRICH PER SEMPRE
di Raffaele Polo ______
Siamo onesti: di lei ricordiamo ‘L’angelo azzurro’, dove fa impazzire il Professor Unrat, nel famoso fil tratto dallo scritto di Thomas Mann. Poi, qualche film in bianco e nero, di quelli che vanno nelle ore di ascolti minimi, e basta. Eppure, la sua fama di ‘femme fatal’ è arcinota, la vediamo come una donna bella ma antipatica, crudele ed inarrivabile. Adesso, nel trentesimo anniversario dalla scomparsa di Marlene Dietrich il giornalista e scrittore Gian Stefano Spoto firma un libro che ripercorre la vita dell’indimenticabile diva attraverso i suoi incontri, gli amanti, le difficili amicizie (Dive. Le donne e gli uomini di Marlene Dietrich, Graphofeel, 276 pagine, 19 euro).
L’attrice non è morta trent’anni fa: vive e parla con l’autore, raccontando un Novecento di scintillanti follie, con lo stile di una donna contemporanea, che giura di non fare alcuna distinzione di sesso quando una persona le accende i sensi. Diva irraggiungibile, egoista, egocentrica, pochissimi avevano il privilegio di vederla o anche solo di intravederla, e il mito cresceva a dismisura. Ma lei non ha sentimenti, pretende che al suo servizio ci sia il mondo intero iniziando da marito e figlia, i quali sono il suo archivio e le ricordano a quali amanti concedere un’altra chance. Le sue bugie, poi, sono verità assolute, e l’intera umanità accetta tutto… Sullo schermo di questo libro scorre una società con personaggi della storia e della cultura con un privato inimmaginabile. Un “circolo del cucito” formato da lesbiche militanti dell’alta società, talvolta costrette a “matrimoni lavanda”, cioè di copertura. E poi Greta Garbo, la sua amante poi nemica, divenuta un’ossessione, Edith Piaf, il passerotto che Marlene amò e soprattutto protesse.
Scritto in collaborazione con Anna Marina Gualdesi, che ha curato gli approfondimenti ‘Dive. Le donne e gli uomini di Marlene Dietrich’ è un omaggio a un’ attrice che con il suo charme e l’impronta volitiva ha segnato un’epoca. Gli autori fanno parte della ‘famiglia RAI’: Gian Stefano Spoto, bolognese, giornalista, inizia a lavorare per la carta stampata nel 1981 e nel 1988 entra in Rai divenendo, fra l’altro, inviato speciale, capo della cronaca al Tg2, dirigente di Raiuno, vicedirettore di Raidue e poi di Rai Internazionale. Nel 2014, allo scoppio della guerra di Gaza, parte per il Medio Oriente come corrispondente Rai. Ha lavorato per numerose testate fra cui “La Repubblica”, “Il Secolo XIX”, “Il Resto del Carlino,” “Il Giornale nuovo”, “Corriere Medico” e “Cosmopolitan”. Ha scritto, con il sociologo Giorgio Pacifici, Un futuro che viene da lontano (Franco Angeli, 2003); M.O.S.T.9 (Curcio, 2007); Salgari. 150 Indie (Curcio, 2012); Mediorientati. Oltre la storia, le storie (Ianieri, 2017). Con Graphofeel Edizioni ha pubblicato Deserto bianco (2021).
Anna Marina Gualdesi, romana, è laureata in scenografia e ha un diploma in pianoforte al conservatorio di Frosinone. Negli anni ’90 è approdata alla Direzione Esteri della Rai scrivendo i testi di numerosi programmi radiofonici dedicati alla musica classica e alla musica leggera italiana del ‘90
Poveri ma belli. Bel film che mi ricorda bei tempi passati. Altro che Grande Fratello! Inguardabile.