APULIA FILM COMMISSION, CIAK SI GIRA LA POLEMICA
di Giuseppe Puppo ______ E’, in buona compagnia di altri enti e strutture – Teatro Pubblico Pugliese, Fondazione Notte della Taranta, Puglia Promozione, assessorato alla Cultura, presidenza del Consiglio Regionale, e quant’altro, con diramazioni direttamente collegate e amministrazioni locali collegate indirettamente – uno dei capisaldi del sistema di potere culturale, sociale ed economico, oltre che di produzione del consenso elettorale, che aveva cominciato a costruire Nichi Vendola, e che Michele Emiliano da par suo, col suo trasformismo storico e il suo clientelismo istituzionalizzato, e il suo familismo amorale, ha ultimato e consolidato.
ll carrozzone va avanti da sé, con le regine, i suoi fanti, i suoi re. Produce consenso, più che cultura. Ad uso esclusivo della partita di giro, degli addetti ai lavori, degli amici degli amici, dei privilegiati, degli integrati, alla faccia della cultura, quella vera, che non dovrebbe avere apparteneze politiche, e che dovrebbe privilegiare il merito, la qualità, non il conformismo e il vassallaggio. Da diciotto anni, nell’indifferenza generale, come se tutto questo fosse una condanna biblica, un fardello ineluttabile.
Un sistema che si autorigenera, un muro di gomma che continua impeterrito ad appropriarsi di ingenti somme di fondi pubblici con cui si alimenta e che non c’è verso di scalfire.
Vedi la Fondazione Notte della Taranta, che ha stravolto la manifestazione popolare e storpiandone il senso, l’ha trasformata in spettacolo televisivo, un’appendice del Festival di Sanremo, in Amici di Maria a Melpignano, fondazione che è ancora là, impeterrita, nonostante critiche feroci di intellettuali apocalittici, non certo degli integrati, destinate a squagliarsi sul muro di gomma.
L’opposizione, parliamo di opposizione politica, se ne è a lungo fregata, di tutto quanto, non capendo quanta importanza avesse.
L’unico a criticare per lungo periodo, quando era consigliere regionale, è stato Antonio Trevisi. Risultati, zero, con l’arroganza del potere sono rimasti sordi a quanto diceva, non gli hanno dato nemmeno le carte che chiedeva di visionare.
Poi, all’ultimo giro, Trevisi non è stato rieletto in consiglio regionale e il suo Movimento 5 Stelle è passato armi e bagagli dall’apposizione alla magioranza organica di Michele Emiliano, il quale ha anzi nominato sei mesi fa una di loro sua delegata alla cultura, essendo l’assessorato ancora vacante, dopo le dimissioni di Massimo Bray.
Dimissioni motivate con ragioni di salute, un problema agli occhi perdurante. Ma forse nella sua breve permanenza in Giunta Massimo Bray aveva visto bene tutto quanto.
Un sistema di potere consolidato come questo è inattaccabile. Può solo implodere dal suo interno autodistruggendosi. Un po’ come avvenuto politicamente, a suo tempo, al gigante Urss.
Beh,l’Apulia Film Commission, uno dei pilastri, vera e propria colonna portante del sistema, sta implodendo. Con ciò ora minaccia di coinvolgere l’intero blocco.
E’ dilaniata da mesi da una lotta intestina, con ripercussioni, anche se finora inconcludenti, sterili, evanescenti, in Consiglio Regionale. Finora.
Questa mattina è stato convocato in commissione competente del Consiglio Regionale il direttore generale di Apulia Film Commission Antonio Parente.
La scorsa settimana aveva iniziato la presidente di Apulia Film Commission Simonetta Dellomonaco, la quale aveva evidenziato tutta una serie di criticità gestionali, inadempienze, opacità, dell’Ente, con una relazione dettagliata, consegnata poi alla Procura della Repubblica di Bari e alla Corte dei Conti.
Oggi Parente ha risposto. Ha detto sostanzialmente che tutte “le questioni sollevate” in audizione da Dellomonaco sarebbero già “state oggetto di accurate e sistematiche verifiche da parte degli organismi di controllo a differenti livelli e non sono state mai rilevate inadempienze o criticità”.
Critiche infondate, a suo dire. E comunque condivise nella sostanza, dal momento che “sono state oggetto di condivisione, discussione, verifica e conseguenti deliberazioni da parte dell’attuale ma anche del precedente Consiglio dell’Apulia Film Commission”.
Si attendono sviluppi.
Intanto, sempre oggi, si è svegliata l’opposizione.
I consiglieri regionali di Fratelli d’italia Luigi Caroli e Francesco Ventola in serata hanno diffuso un comunicato polemico assai fin dal titolo allarmato “Facciamo Commissioni da otto mesi, ascoltiamo accuse gravissime, ma la Giunta regionale, organo di controllo, dove sta?”.
Nel testo rincarano la dose. Conviene leggerlo – quasi – tutto, soprattutto nel finale. ______
“Mentre volano gli stracci e pensanti accuse reciproche – tanto che il verbale della presidente è stato trasmesso dalla Commissione alle Procure della Repubblica e della Corte dei Conti – il presidente Michele Emiliano e la sua delegata alla Cultura, Grazia Di Bari, si preoccupavano solo di partecipare alle conferenze stampa e alle inaugurazioni delle iniziative?
Mentre si aprivano e chiudevano bandi, mentre non partivano lavori di ristrutturazione finanziati, mentre si davano consulenze a gogo… la politica che governa la Regione Puglia dormiva o girava lo sguardo dall’altra parte? Per altro volutamente visto che il 24 gennaio scorso, proprio la Di Bari all’epoca capogruppo del Movimento 5 Stelle, chiedeva alla Giunta decisioni in merito.
Dopo qualche giorno, il 3 febbraio, la Di Bari diventava delegata alla Cultura e quelle ‘risposte immediate’ non solo non le ha più cercate, ma neppure date visto che nel frattempo era diventata una parte attiva del governo regionale.
Francamente, come Fratelli d’Italia, non siamo interessati né a prendere le difese di Dellomonaco né di Parente, né tanto meno entrare nel merito delle questioni amministrative, ci sono altri organismi che ne hanno competenza e valuteranno i fatti, gravissimi, denunciati, specie dalla presidente. A noi interessa che l’Afc torni al suo scopo originario magari litigando meno e lavorando di più: fare produzioni cinematografiche invece più che promuovere amici e conoscenti”. ______
AGGIORNAMENTO delle ore 19.45
La Regione Puglia ha appena diffuso il seguente comunicato.
La giunta regionale, preso atto delle criticità rilevate dall’organo di controllo in ordine al funzionamento dell’organo amministrativo e all’assetto organizzativo, ha deliberato di partecipare all’assemblea di Apulia Film Commission in seconda convocazione, dando mandato di proporre lo scioglimento del consiglio di amministrazione e il conseguente commissariamento della fondazione finalizzato a: 1) revisionare i regolamenti di organizzazione e funzionamento dell’ente; 2) redigere un nuovo testo dello statuto; 3) assicurare la continuità della gestione amministrativa.
Vergognoso quanto accaduto in regione Puglia con la brutta vicenda di Apulia Film Commission. Un organismo nato per creare nuova economia nella nostra Puglia e che ancora una volta ha rappresentato, invece, un danno, non solo per lo sviluppo del territorio, ma anche per la brutta immagine di sé che la Puglia sta dando a livello regionale e nazionale.
L’amministrazione regionale avrebbe dovuto prendere atto subito della grave situazione generatisi all’interno di Apulia Film Commission e intervenire immediatamente. Ed invece una ingiustificabile indulgenza ed altrettanto ingiustificabili mancati interventi per evitare il disastro hanno portato all’attuale situazione che crea indubbi disagi agli operatori tutti del settore, ai quali Presidente e giunta, avrebbero dovuto garantire almeno la immediata erogazione delle somme dovute in primo luogo ai produttori e agli organizzatori dei vari festival.
Ogni produttore ha assunto infatti, impegni economici con i vari fornitori di servizi che non possono subire ulteriori, forti disagi economici a causa di amministratori che per 10 mesi non hanno inteso assumersi la responsabilità di affrontare subito la spiacevole situazione conflittuale creatasi all’interno di Apulia Film Commission.
L’Apulia Film Commission è una fondazione ed è quindi l’assemblea dei soci che dovrà subito intervenire, ma la politica deve fare immediatamente la sua parte e attraverso l’immediato commissariamento e attraverso le funzioni degli uffici regionali, ridare ad Apulia Film Commission quel ruolo propulsore di cultura ed economia che è nello spirito statutario di questa fondazione.