‘INTERVENTI URGENTI PER IL SALENTO DESERTIFICATO’
Riceviamo e volntieri pubblichiamo. Forum Ambiente e Salute Lecce ci manda per conoscenza la lettera aperta inviata ai reponsabili politici e istituzionali, e ai candidati alle prossime elezioni, firmata da una quindicina di associazioni ambientaliste salentine______
Le criticità ambientali nel Salento dirompono in modo più drammatico e più numerose che altrove.
Salubrità dell’aria, gestione dei rifiuti, incendi, cementificazione del suolo agricolo, degrado del paesaggio e dell’architettura rurale, spreco energetico e inquinamento luminoso, chimicizzazione e sterilizzazione del terreno, azzeramento della biodiversità, devastazione agroecologica a favore di speculazioni edilizie senza freno ; solo le più evidenti, ma ignorate dall’azione politica concreta.
Il che avviene più gravemente anche per le altre due principali criticità, che concernono la stessa vivibilità e sopravvivenza del territorio: il processo di desertificazione e l’esaurimento e inquinamento della risorsa idrica.
Se compaiono talvolta nelle agende e proclami elettorali, tuttavia sono puntualmente assenti dalla effettiva programmazione degli interventi pubblici, da parte delle istituzioni ai vari livelli. E in particolare sono ignorate dai progetti beneficiari dei fondi del PNRR.
Per il territorio è prioritario usare tali fondi per restaurare qualche palazzo storico a volte ripetutamente, per recuperare contenitori di discutibile significato e rilevanza( ex Agip -Obelisco Lecce) , per estendere ininterrottamente l’illuminazione pubblica ( azzerando la visibilità del cielo stellato, patrimonio UNESCO), per cementificare e asfaltare ancora : oppure per la “rigenerazione agroecologica” del territorio (cinture verdi periurbane, piantumazione in quello urbano) , per recuperare e riutilizzare i reflui depurati e tutelare la falda freatica?
Lecce e il Salento –da anni maglia nera saldamente in cima alle classifiche nazionali Ispra per il consumo di suolo agricolo e con patologie sanitarie sempre più presenti tra la popolazione legate anche all’assenza e al degrado di imprescindibili polmoni verdi- continuano a “investire” prevalentemente sull’immagine, sulla facciata, sull’ edilizia pubblica -pur disponendo di numerosi contenitori , immobili abbandonati ma perfettamente fruibili anche attualmente – come su quella privata; vengono invece trascurate e mortificate proprio le Matrici Ambientali – Aria, Acqua e Suolo – fondamentali per la sopravvivenza e che rendono vivibile il territorio per i suoi abitanti e per attrarre un turismo di qualità.
In questo disastro per l’immobilismo e l’assenza di politiche ambientali, necessarie più che mai per l’aumento esponenziale di eventi calamitosi dovuti agli sconvolgimenti climatici di origine antropica, paiono quali briciole alcuni progetti isolati di imboschimento ( 10 ettari concessi all’intervento di privati dalla Provincia di Lecce su una propria area; gli appena sei nel capoluogo, dal costo “assai esoso” a differenza del ricorso all’Arif, con cui vi è un protocollo d’intesa; il più ambizioso,ma ancora ai blocchi di partenza, promosso dal DAJS , con il coinvolgimento delle tre Province e dell’Unisalento, basato sull’ autocandidatura di aree agricole di privati ed enti ). Ma ad oggi, non esiste -in particolare per la provincia di Lecce in maggiore criticità sul piano nazionale- un Piano organico né un progetto pubblico , strutturato e dettagliato di imboschimento , da parte di Governo e Regione ( forse perché non sollecitato dal territorio) simile a quelli che 90 e 60 anni fa hanno creato i nuovi polmoni verdi e valorizzato aree marginali, quali le Cesine, Alimini, Ugento, Porto Selvaggio etc.
La falda acquifera è sempre più smunta, salinificata, inquinata: ne hanno dato ulteriore conferma le recenti indagini del CNR dell’Unisalento. Ma non esistono progetti di risparmio idrico coerenti, strutturali e urgenti , non esiste un sistema di tutela da emungimenti selvaggi delle falde freatiche superficiali e di profondità ( ne sono a conferma le innumerevoli richieste di perforazione di nuovi pozzi artesiani , che si sommano alla gruviera di prevalentemente abusivi); , non esiste un progetto di riconversione degli impianti di depurazione in impianti di fitodepurazione, meno impattanti e produttori di paesaggio naturale ( Melendugno), con il recupero e riutilizzo delle acque depurate, per il ripascimento della falda o per alimentare invasi in cave abbandonate. Depurati i reflui vengono in gran parte dispersi in mare con nuove dispendiose condotte, azzerando così nei fatti le potenzialità e finalità di recupero degli impianti (es. Gallipoli, etc). L’acquedotto rurale per la Puglia promesso da Emiliano….?
Il Salento desertificato e siccitoso ha bisogna di un cambio di progettualità politica e di cultura e prassi ambientale . Natura, Salute e Paesaggio non sono ad uso e consumo di pochi, ma la ricchezza di tutti e di chi verrà dopo di noi; le risorse pubbliche del PNRR non possono essere investite unidirezionalmente , malamente gestite e sprecate. Per questo è auspicabile l’ apertura di tavoli di confronto pubblici ed istituzionali con la cittadinanza attiva (partecipazione e sussidarietà promossa dalla Costituzione) , per indirizzare progetti e risorse verso la rigenerazioe agro -ecologica, dalle ricadute socio-economiche del Salento: rimboschendo aree degradate o abbandonate, incentivando interventi di piantumazione produttiva, con bassissimo utilizzo di chimica e risorsa idrica, aumentando il tasso di biodiversità e le attività produttive ad esse legate, ripristinando le antiche canalizzazioni in armonia con il paesaggio per prevenire e ridurre i dissesti idrogeologici,, con azioni di ingegneria naturalistica nei luoghi più fragili ed esposti, togliendo il cemento e l’asfalto, fermando i l consumo di suolo. Prioritaria e doverosa una cintura verde (Green Belt normata e regolata come esiste da anni nel Regno Unito) attorno alle città e paesi che faccia da argine all’incontrollata espansione edilizia e permetta la ricreazione di quel tessuto connettivo verde tra Città e Campagna, con il contestuale ripristino e restauro del paesaggio storico.
Il PNRR è l’occasione storica per intavolare un nuovo modo di fare politica e di intendere le istituzioni, promuovendo il coinvolgimento e l’impegno di tutti per rigenerare il nostro territorio. Non vorremmo che sia ancora una volta un’occasione mancata , con le priorità disattese , mentre l’allarme climalterante risuona inascoltato nel Salento.
Lecce settembre 2022
Mario Fiorella – ITALIA NOSTRA Lecce , Vittorio De Viti WWF Salento, Fernando Vantaggiato LEGAMBIENTE Terra d’Arneo, G.Battista Moroni, Padri COMBONIANI , Cavallino Lecce; Marcello D’Acquarica NOI AMBIENTE Noha-Galatina; . Alfredo Melissano RETE AMBIENTE SALUTE Salento; Daniela Tramacere MOBIUS CIRCLE APS; Biagio Malorgio- UDICON Lecce;, Marta Innocente- ACQUA BENE COMUNE – Salento; M. Cristina De Pascalis, Comitato LAUDATO SII Lecce; Alessandra CARAGIULI COORD. CIVICO AMBIENTE SALUTE prov. Lecce; Dario Ciccarese, AMBIENTE SANO Veglie, Giancarlo Costa Cesari, ARCI “ Biblioteca Sarajevo “, Maglie; Alice Rolli , Ass. FATTIZZE D’ARNEO , Nardò; Giovanni Seclì’, FORUM AMBIENTE E SALUTE Lecce.
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