NOTE D’ARTE / “Cacciatori di orizzonti”, PERSONALE DI FULVIO TORNESE A LECCE DA DOMENICA 18
di Raffaele Polo ______
Ve lo ricordate Dino Buzzati? Lui, grande scrittore e giornalista che ha onorato la letteratura italiana del Novecento, diceva di sé dstesso: ‘In realtà io sono un pittore, e dipingo le mie storie’. La riprova è il suo delizioso ‘Poema a fumetti’ ma anche ‘I miracoli della Val Morel’, dove suggestive immagini colpiscono e raccontano.
Un po’ come Buzzati, Fulvio Tornese (nella foto) inaugura domenica 18 settembre, alle ore 18.30, nelle sale al piano terra del Must – Museo Storico della Città di Lecce la mostra personal “Cacciatori di orizzonti”, visitabile fino al 18 gennaio 2023.
Questa rassegna, a cura di Melina Scalise, fondatrice e curatrice di “Casa-Museo Spazio Tadini” di Milano, presenta un excursus dell’attività artistica di Tornese nell’ultimo decennio fino a opere recentissime. Il percorso creativo scelto per l’esposizione è una rilettura della sua opera su quello che Scalise definisce “lo spazio dell’Uomo”.
Le opere presentate, infatti, descrivono una ricerca pittorica che ha sempre orbitato intorno alle varie declinazioni dello spazio urbano. Sono evidenti i riferimenti all’arte del Novecento, alla metafisica surreale, alla Pop Art e al vastissimo mondo della Graphic Novel.
Ogni quadro di Tornese può quindi essere considerato come una storia raccontata per immagini: paradossi immaginari o reali, città, figure umane, divinità protettrici appaiono così in singoli fotogrammi.
La mostra si compone di venti opere di vario formato, dalle opere su multistrato di carta alle grandi tele.
Tornese, 66 anni, di Lecce, architetto, ha frequentato il liceo Artistico e ha svolto un apprendistato nello studio di Giancarlo Moscara. Fra le varie mostre personali si annoverano esposizioni a Kuwait City, Barcellona, Roma, Milano, Pechino, Firenze e Parigi. È artista residente di Monteoliveto Gallery con la quale espone in numerosi saloni di Arte Contemporanea in Europa. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.
«Fulvio Tornese affronta la tela bianca – scrive Scalise nel catalogo della mostra – con questo bagaglio d’esperienza e narrazione visiva alle spalle e mostra una particolare attenzione verso lo “spazio” e non stupisce dato che è anche un architetto. Come pochi artisti, riesce ad esprimere il nostro tempo. Non ha temuto di riprendere in mano la figura – superando anche le “mode” di una certa pittura – e si è concentrato sullo “spazio dell’Uomo” per raccontarlo, esplorarlo, ritrarlo e guardarlo con la “giusta” distanza per aiutarci a riscoprirlo, individuarlo, discuterlo, immaginarlo».