FORTISSMO TERREMOTO GIUDIZIARIO NEL SALENTO, EPICENTRO OTRANTO. CROLLA IL SISTEMA DELL’INTRECCIO FRA POLITICA E AFFARI CHE FACEVA CAPO AI FRATELLI PIERPAOLO E LUCIANO CARIDDI, FINITI IN CARCERE. ALTRI OTTO ARRESTATI, FRA I QUALI ROBERTO DE SANTIS, STORICO MANAGER DI FIDUCIA DI MASSIMO D’ALEMA
(e.l.) ______ E’ un vero e proprio terremoto giudiziario, quello che si è scatenato nel Salento questa mattina, quando militari dei Carabinieri e della Guardia di Finanza dei comandi provinciali di Lecce hanno eseguito dieci miisure di custodia cautelare, due in carcere e otto ai domiciliari.
I provvedimenti, firmati dal gip del Tribunale Cinzia Vergine e richiesti dai pm della Procura della Rpubblica di Lecce Giorgia Villa e Elsa Valeria Mignone, sono nei confronti di politici, amministratori e imprenditori.
Le accuse a vario titolo sono di associazione a delinquere finalizzata al compimento di plurimi delitti contro la Pubblica Amministrazione, la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, oltre che in materia di corruzione elettorale, per atti contrari ai doveri d’ufficio, frode in processo penale e depistaggio, turbata libertà degli incanti, e truffa ai danni dello Stato e della Comunità Europea..
Sono finiti in carcere il sindaco e l’ex sindaco di Otranto, i fratelli Pierpaolo, 56 anni anni, e Luciano Cariddi, 54 anni.
Si trovano ai domiciliari l’ex responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Otranto Emanuele Maria Maggiulli, 56 anni, l’istruttore tecnico comunale Roberto Aloisio, 50 anni, l’ex responsabile dell’ufficio paesaggistico Giuseppe Tondo, 69 anni, il progettista ritenuto prestanome di Luciano Cariddi, Marco Maggio, 40 anni, e gli impreditori Salvatore Giannetta, 63 anni, il presidente di Federalberghi Lecce Raffaele, detto ‘Mimmo, De Santis, 76 anni, Roberto De Santis, 64 anni, e Luigi Bleve, 61 anni.
Oltre a loro, ci sono altre cinquanta persone indagate a piede libero.
Le indagini etrano partite dal Comune di Otranto nel dicembre 2017 e sono arrivate fino a questa primavera 2022, quindi sono durate quattro anni e mezzo.
Secondo gliinquirenti, è emerso un modus operandi dell’apparato pubblico ispirato, oltre che all’arricchimento personale, ad assicurarsi bacini di consenso elettorale attraverso una gestione personalistica di presidi di potere a livello sia locale sia a regionale.
Sotto quest’ultimo fronte, significativo è il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di strutture turistico – ricettive, stabilimenti balneari, aziende agrituristiche, diverse unità immobiliari e numerose somme di denaro, per un valore stimato di diversi milioni di euro, illecitamente autorizzati o realizzati in violazione delle norme in materia edilizia e paesaggistica.
Come spiegano, sempre gli inquirenti, in dettaglio, si tratta di “un consolidato sistema associativo di natura corruttiva politico – imprenditoriale, che da tempo avrebbe pervaso l’ amministrazione comunale, coinvolgendone amministratori e funzionari ‘troppo vicini‘ ad alcuni imprenditori con interessi economici in quel centro, coltivati attraverso artefatte aggiudicazioni di appalti e rilasci di concessioni comunali offrendo utilità di diversa natura, finanche ad assicurare un ‘bacino di voti’ per il sostegno elettorale ricevuto da alcuni degli indagati, nonché vantaggi economico – patrimoniali per i restanti“.
Ad ispessire il quadro accusatorio tessuto dalla magistratura anche gli accertamenti, in particolare quelli in materia edilizia e paesaggistico-ambientale, condotti dalla Polizia Provinciale, connotatida copiose acquisizioni documentali e molteplici rilievi tecnici. ______
LA RICERCA nel nostro articolo del 5 settembre scorso
ARRIVATA LA SENTENZA PER IL TWIGA DI BRIATORE, CONDANNATI PIERPAOLO CARIDDI E RAFFAELE DE SANTIS