GIUSEPPE YUSUF CONTE, UNA POESIA ‘ELETTORALE’
(Rdl) ______ Giuseppe Yusuf Conte (nella foto) ha pubblicato questa mattina sul proprio profilo Facebook una poesia inedita, scritta sull’attualità, ‘una poesia essoterica in vista delle prossime elezioni‘ l’ha definita, che qui di seguito riproduciamo ______
Mentre il vento si avvolge e flagella le coste
scoperchia le chiese, corrode i palazzi
e le onde alleate spazzano le croste
di sabbia e invadono le strade
mentre le fiamme ammantano di un rosso
cupo e immenso pini , mandorli e ulivi
e lasciano un terreno ossificato
che non sembra più fatto per i vivi
-non ti inganni la tregua, oggi hai nuotato
in un mare tiepido , c’è il sole
e te ne stai nel tuo studio impegnato
a scrivere queste quattro parole
ma non ti ingannare, è una tregua, le estati
saranno sempre più aride e soffocanti
aria acqua fuoco si ribellano ai tanti
soprusi degli uomini contro la terra-
mentre la siccità prosciuga i fiumi
li fa lividi come dorsi di lucertola
e deperiscono i frutteti e gli orti
e saranno ben miseri i raccolti
mentre avanzano fame e deserto
e i poveri saranno sempre più poveri
e non avremo più pane e ciliegie
e per nessun il futuro sarà più certo
mentre si aggira tra noi ancora
subdolamente la pandemia
e la sua vera natura si ignora
tranne che dura e che può uccidere
mentre la guerra si fa endemica
e ci abitua a una distruzione lenta
ai corpi di bambini straziati
a case che il fuoco delle bombe arroventa
-non ti inganni la tregua, è ai tuoi confini
la guerra, marcisce nei silos il grano
è fermo nei gasdotti il metano
e anche tu pagherai per quello-
mentre tutto diventa leggero e vano
e non ha più solidi appigli la realtà
delle cose, e i sogni di miriadi sono in mano
a due , tre , quattro al massimo Potenti
mentre si spegne il calore cristiano
della pietà, si confina ai margini del mondo
chi si sottomette al Allah, si cancella il profondo
e più che umano bisogno del sacro
che è la vera gioia, la vera libertà,
mentre tutti abbiamo diritto a giardini
dove fare amicizia con gli alberi
ed essere tra noi amorosi vicini
mentre cerchiamo la vera democrazia ….
Eccoli piccoli uomini immemori
tesi solo a spartirsi un misero potere
eccoli che ci parlano tutte le sere
di sondaggi, statistiche , listini
che li faranno comodamente sedere
là da dove vorrebbero governare i nostri destini
forti soltanto della loro vanagloria
senza ideali, senza storia.
-Non ti inganni la tregua, questi son versi,
nient’altro. Ma se un giorno tornerà ad esserci un popolo,
che lavora e che pensa, e non volghi dispersi,
esseri umani che mentre il mondo rovina
lotteranno per una nuova naturale democrazia
ci sarà posto per una bellezza bambina,
per la gloria di un’alba, per i mandorli,
per la poesia.