L’ EMERGENZA INCENDI E’ ARRIVATA NEL GARGANO
di Flora Fina ______
“ Le ultime ore sono state lunghe e concitate.
Il nostro amato territorio nuovamente sfregiato da un incendio che ha devastato circa dieci ettari di macchia mediterranea.
Mai come questa volta però, la risposta delle Istituzioni, delle Forze dell’Ordine e delle associazioni di Protezione Civile giunte a Mattinata da tutta la provincia si è fatta sentire in tutta la sua determinazione. […] Al momento è in corso la stima del danno ambientale provocato dalle fiamme e, se dovessero essere dimostrate responsabilità dolose, mi auguro a nome di tutta la comunità che ho l’onore e l’onere di rappresentare, che i responsabili vengano assicurati alla Giustizia.
Continuiamo a guardare con fiducia al Futuro .”
Si esprime così il sindaco di Mattinata, comune del territorio Garganico che, nella tarda serata di ieri, in località Baia delle Zagare, è stato colpito da un violento, violentissimo incendio (nella foto) – scoppiato quasi nell’immediato – complici probabilmente un forte vento, un caldo record e vaste aree di vegetazione secca che hanno fatto da vero e proprio combustibile.
Continuano infatti ad ardere incessantemente le fiamme in Puglia e nel nostro Salento, dando adito ad un vero e proprio bollettino di guerra senza fine, dal quale, a causa delle altissime temperature oltre la media stagionale, è difficile uscire: i nostri preziosi territori, sono infatti martoriati da giorni da fiamme imperanti che, divampando con violenza inaudita, mettono in serio pericolo non solo la biodiversità di un habitat che rischia la distruzione totale, ma anche la salute e l’incolumità di coloro che abitano a ridosso di vaste aree verdi e di macchia mediterranea.
L’escalation di roghi e violenti incendi, iniziata da qualche settimana, sta infatti generando un’imponente deforestazione di vastissime aree di verde: ultimo episodio di questa lunga serie, quello avvenuto nella tarda serata di ieri nella Baia delle Zagare, nel Gargano, dove un vero e proprio inferno ha preso piede diffondendosi a macchia d’olio per circa venti ettari di pineta, distruggendo con una ineffabile e tragica potenza tutto ciò che incontrato sul suo cammino.
La Baia delle Zagare è difatti nota come una delle più belle spiagge del nostro Bel Paese, tuttavia, a turbare la tranquillità e salubrità di un panorama così meraviglioso, sono state le fiamme altissime, avvicinatesi pericolosamente, a soli seicento metri in linea d’aria, ad un vicinissimo villaggio situato all’interno di una depressione.
Come se ciò non dovesse bastare, un forte vento ha continuato ad alimentare questo grande rogo, rendendo ulteriormente difficoltosi gli interventi da parte dei Carabinieri Forestali, Vigili del Fuoco e Protezione civile di Manfredonia e Monte Sant’Angelo.
Con non pochi sforzi, intorno alle ore 23.00, l’imponente rogo è stato finalmente messo sotto controllo, anche con l’ausilio di un’autobotte da 12mila litri del Comune di Mattinata. Ma solo intorno a mezzogiorno di questa mattina le fiamme sono state spente, anche con l’ausilio di Canadair.
Restano tuttavia alcune importanti considerazioni da fare.
L’emergenza in cui il Salento è attualmente intrappolato – senza alcuna via d’uscita – sembra infinita: il rovente bollettino di guerra ha riportato, come se non bastasse, due ulteriori roghi divampati sempre nella stesso pomeriggio di ieri a ridosso della strada statale 274 Gallipoli-Leuca e a Brindisi, dove un’ampia zona ricca di vegetazione ha preso fuoco non lontano dalla zona industriale.
Il monito, resta sempre lo stesso: l’indifferenza e l’alienazione nei confronti di un vero e proprio inferno a cielo aperto devono essere scacciate per lasciare spazio all’interesse pubblico e per evitare – quelle che saranno nel futuro – le gravi, anzi gravissime ripercussioni che ne derivano per la sicurezza dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente.
Nessuno dovrà e deve esserne disinteressato: bisogna indagare e comprendere le cause di questi disastrosi eventi prima che sia troppo tardi e prima che l’intero habitat ed ecosistema pugliese e salentino vengano completamente rasi al suolo da un fagocitante turbinio di fiamme, incontrollabili, ingestibili, letali.
Nel silenzio e nell’omertà infatti, metri e metri di fitta boscaglia e macchia mediterranea stanno continuando a scomparire. Forse a causa del caldo, forse a causa delle secche sterpaglie presenti d’estate in natura, forse a causa dello stesso incosciente e avverso genere umano che talvolta – per puro sadismo e divertimento – gioisce nel vedere ardere la terra e tutto ciò che ne fa parte.
L’indifferenza non placa i bollenti animi di eventi così disastrosi, anzi, contribuisce ad alimentarli: questa questione deve essere necessariamente approfondita per essere risolta – si spera il prima possibile – e per evitare che a fine estate i languidi e caldi panorami salentini divengano teatro di battaglie infuocate figlie dell’inerzia istituzionale e della reticenza civile.
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LA RICERCA nel nostro articolo di ieri
Category: Cronaca