NOTE D’ARTE / “Attraverso il paesaggio: una mostra per Antonio Sansò” , A LECCE MERCOLEDI’ 1 GIUGNO

| 30 Maggio 2022 | 0 Comments

di Raffaele Polo ______

La nuda cronaca ci dice che Antonio Sansò (Gallipoli 1909 – Lecce 1978, nella foto) si forma presso lo studio del gallipolino Giulio Pagliano (1882-1932) e frequenta lo scultore Gaetano Martinez (1892-1954), a Roma dove segue i corsi della Libera Accademia del Nudo in via Margutta.

 

Si abilita all’insegnamento delle discipline artistiche, ma per motivi familiari lavora come controllore alle Ferrovie Sud-Est a Lecce. Partecipa a numerose mostre personali e collettive leccesi presso il Circolo Cittadino (1957), il Sedile (1967, 1971, 1973, 1975) e la Galleria Maccagnani (1959, 1962, 1964, 1966, 1969, 1974, 1976, 1977).

Presso gli spazi espositivi dell’Ex Conservatorio Sant’Anna di Lecce per l’intero mese di giugno sarà visitabile la mostra Attraverso il paesaggio: una mostra per Antonio Sansò (1909-1978) a cura di Guglielmo Sansò e Andrea Fiore in collaborazione con l’ Agenzia per il Patrimonio Culturale Euromediterraneo.

 

Ma, come per raccontare un viaggio, è necessario descrivere i luoghi che lo caratterizzano, così, allo stesso modo, è possibile utilizzare immagini e parole per narrare la vita di un uomo e tenere vivo il suo ricordo.  Questa sorta di mostra antologica non percorre filologicamente il percorso artistico di Antonio Sansò, ma raccoglie i nuclei tematici della sua vita, attraverso un viaggio immaginario.

 

La prima sezione “Un autoritratto” è costituita da oggetti e ricordi della sua vita personale, testimonianze di amicizia e affetti. Sono esposti i taccuini che rappresentano l’anima del suo lavoro: rapidi bozzetti eseguiti dal pittore mentre attraversava ogni giorno il cuore del Salento nei vagoni delle Ferrovie Sud-Est.

 

 

La sezione successiva intitolata “Tutto intorno” proietta il visitatore in una realtà senza tempo: così l’Arco di Prato (1973) diventa quasi un paesaggio metafisico e la luce che irradia la strada del Paesaggio Urbano (1976) ci guida verso una dimensione sospesa. I colori si accendono con i paesaggi rurali e costieri: il mare in tempesta di Tramontana salentina e della Marina di San Foca (1976) descrive una natura severa, inflessibile e pericolosa, che contrasta con la pacatezza delle compagne nei numerosi Paesaggi Salentini.

 

 

 

La sala dedicata agli ulivi ci restituisce un paesaggio perduto: le radici degli alberi dipinte da Sansò sono le stesse che legano il pittore alla storia della sua terra, la stessa che aveva scelto per crescere i figli e custodire i propri amori.

 

Il percorso si conclude con la piccola sezione “Paesaggio dentro”. Quest’ultima tappa espone i lavori più estremi di Sansò, nei quali la tecnica e l’uso del colore differiscono dal resto della sua pittura, riflettendo su una visione interiore di paesaggio. I netti contrasti cromatici e le forme idealizzate, rendono possibile una costruzione intima della realtà che ripercorre i temi già trattati e risolvendo le forme con dei Paesaggi inconsueti e inaspettati che accompagnano Sansò nel suo viaggio estremo.

 

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Mercoledì 1 giugno, alle 19.30, in occasione dell’apertura della mostra sarà ricordato Antonio Sansò in un incontro presso la sala conferenze dell’Ex Conservatorio Sant’Anna in presenza dei curatori, delle autorità e di Michele Afferri, storico dell’arte e studioso dell’arte in Terra d’Otranto tra Ottocento e Novecento.

 

Dal lunedì al venerdì 16.00/20.00

Sabato e domenica 16.30/21.00

Ingresso gratuito

 

Category: Cultura

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