INCENDIO A SOLETO, DISTRUTTI CENTINAIA DI ALBERI
(f.f.) ______
Il Salento ricomincia a bruciare, e questa volta, il bilancio sembra essere dei più drammatici: nel tardo pomeriggio di ieri infatti, intorno alle ore 18.00, un enorme rogo è divampato nelle campagne di Soleto – per la precisione in via della Calcara – distruggendo ben trecento alberi d’ulivo e una cinquantina di alberi di pino.
L’incendio, che si è protratto sino a notte, non ha infatti lasciato scampo alcuno, divorando una vastissima area di uliveti abbandonati al rinsecchimento e obbligando i Vigili del fuoco del Comando Provinciale di Lecce e quelli del distaccamento di Maglie ad un lungo intervento, durato quasi sette ore: come se non bastasse poi, le fiamme hanno proseguito il loro inesorabile cammino verso una pineta nelle immediate vicinanze dell’uliveto ormai distrutto, facendo tabula rasa anche dei sempreverdi adiacenti.
Alle fondamentali operazioni di spegnimento, unitamente ai Vigili del Fuoco – giunti celermente sul posto per domare le alte fiamme che si propagavano a causa di un forte vento – anche i volontari della locale Protezione Civile.
Siamo pertanto di fronte ad un rogo (nella foto) di vaste proporzioni di macchia mediterranea, alberi e intere porzioni di zone boschive, appiccato per una ragione o per l’altra – ma ad ogni modo in maniera dolosa – senza che nessuno, Regione Puglia in primis, da anni riesca ad opporre prevenzione e repressione, col risultato di veder gradualmente scomparire tanto preziosissimo verde pubblico, in zone fra l’altro di grande valore paesaggistico, e turistico.
È una piaga che dilaga e trae origine come sempre dal genere umano, incurante della natura in cui egli stesso vive e permane: un vero e proprio terrorismo ambientale senza scrupoli, che divora e ingurgita tutto ciò che è sul suo cammino.
Questo era ed è il desolante quadro che ogni anno, inesorabilmente, si ripresenta senza alcun intervento politico serio, mirato a risolvere, almeno in parte, il problema incendi: una questione difficilissima da districare se non si snoda il bandolo di una matassa relativa all’origine di questi roghi.
Il patrimonio di diversità biologica che va distrutto negli incendi è immenso. La rigenerazione di un manto vegetale dopo un incendio può sì iniziare rapidamente, e il tempo per rivedere una prima crescita di alberi può essere anche solo di una decina di anni: tuttavia con un incendio non si distruggono soltanto singole nicchie ecologiche ma vengono persi spesso irreparabilmente interi ecosistemi, ed è ciò che continua ad accadere nel nostro martoriato Salento, preda delle fiamme facili, che crescono a dismisura senza toccare però le responsabilità di istituzioni e responsabili cittadini.
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