NOVITA’ EDITORIALI / MAGELLANO RACCONTATO DA ANNALISA BARI NEL ROMANZO “L’odore dell’oceano”
di Raffaele Polo ______
Esce, per i tipi delle Edizioni Esperidi il nuovo romanzo di Annalisa Bari (nella foto) “L’odore dell’oceano” (pagine 284, 16 euro).
Si tratta di un romanzo storico che narra lo straordinario viaggio durato tre anni, che ha cambiato la geografia e l’economia di tutto il pianeta, alle soglie del Rinascimento. Ricorre proprio quest’anno il cinquecentenario del primo giro del globo effettuato da Ferdinando Magellano con una flotta di cinque velieri. La flotta, chiamata Armada delle Molucche, salpò dal porto di Siviglia il 14 settembre 1519, con 265 uomini a bordo.
Il progetto di Magellano era quello di raggiungere il
nuovo mondo, scoperto ventisette anni prima da Cristoforo Colombo, e navigare lungo la costa
atlantica verso sud al fine di cercare un passaggio verso un altro oceano; da lì raggiungere le isole
delle spezie nell’estremo Oriente. Il passaggio fu trovato (oggi Stretto di Magellano) il 21 ottobre
1520 dall’Atlantico all’oceano chiamato Pacifico dallo stesso capitano. Seguirono tre mesi di
navigazione in acque sterminate tra infinite difficoltà. Le Molucche furono raggiunte l’8 novembre
1521. Il rientro in Spagna avvenne il 6 settembre 1522. Dei cinque velieri partiti solo uno fece
ritorno con 19 uomini e, a bordo, un carico di merce preziosa e la certezza che la terra fosse
sferica.
‘L’odore dell’oceano’ è la storia dell’esperienza unica dell’uomo davanti all’ignoto: storia di coraggio e incoscienza, di amicizia e solidarietà, di rivalità e crudeltà, di morte e di amore.
La narrazione si snoda seguendo il vero itinerario storico: dalle calde spiagge verdi e dorate del
Brasile agli estuari dei grandi fiumi, dalle baie pescose dell’Argentina alle coste desolate della
Patagonia, sempre più giù fino al terribile inverno australe e alla lotta disperata per la
sopravvivenza.
Nel Pacifico, mai navigato prima, esperienze di fame, di malattie, di scontri
sanguinosi con popoli sconosciuti, ma anche di incontri con esseri miti e di comunicazione fatta di
suoni e di gesti. È il racconto di burrasche devastanti, di traversate interminabili, di approdi
dall’esito incerto, di paure e sgomento, ma anche di colloqui intimi, di visioni paradisiache e di
notti stellate.
Siamo davanti a un racconto dettagliato e veritiero, frutto di ricerca storica minuziosa e rigorosa: ma è anche una narrazione avventurosa e coinvolgente, dove
ogni protagonista viene tratteggiato con la propria personalità e fragilità; ogni ambiente viene
illustrato e animato con l’immaginazione del verosimile.
C’è un solo personaggio inventato nel
racconto: il sedicenne Miguel Barrio, che fin da piccolo sogna di navigare e riesce ad ottenere un
ingaggio come mozzo sulla nave ammiraglia. Nato da una relazione della madre con un marinaio di
passaggio, e cresciuto nella taverna del nonno, ai margini del porto di Siviglia, coltiva in sé il
segreto desiderio di diventare come il padre di cui si è creata un’idea eroica.
La vicenda personale di Miguel si intreccia con quella degli altri protagonisti storici e veritieri del viaggio, in un crescendo di esperienze che plasmano la sua personalità, sino a farlo diventare il cartografo di bordo.
Il linguaggio è lineare e accessibile, ma ricco di modulazioni diverse a seconda delle
situazioni, al fine di far aderire il lettore alle circostanze narrate.
Quella del viaggio di Magellano è una pagina di storia che suscita sempre molto interesse negli studenti, ma che i manuali scolastici, per ragioni di sintesi, non possono rendere al meglio. Il romanzo di Annalisa Bari assolve pienamente il compito di far conoscere ai giovani, in
maniera completa, la più rivoluzionaria delle scoperte geografiche attraverso la leggerezza del
racconto avventuroso e accattivante