MODA / MODE – CHE NOME METTIAMO AL NASCITURO?
di Elena Vada ______
Lupo, Falco, Leone, Aurora, Albachiara, Luce, Ariella, Luna, Giada, Perla, Topazio, Diamante, Chanel, Febe, Lapo, Azzurra, Celeste, Verdiana, Smeralda, Dalia, Ginevra, Mia… Questi, alcuni dei nomi con i quali gli Italiani hanno chiamato, o chiameranno, il nascituro.
I vari: Marco, Paolo, Pietro, Giuseppe, ed anche i più recenti: Christian, Deborah, Alex, Gianqualcosa, eccetera, sono superati, desueti.
Ricordate che una volta, alla neo-mamma, si chiedeva il peso del piccolo alla nascita, a chi somiglia, se sarà allattato al seno e altre cose del genere… Oggi la curiosità, si pone tutta, sul nome.
“Come si chiama il piccolo fortunato?”
“NO signora, si chiama Diamante, non Fortunato, è femmina…”
“Appunto, volevo ben dire. Ma come vi è venuto in mente questo nome, così originale?”
“È preziosa, come un Diamante…”
Tra me e me, penso: “Se il prossimo sarà maschio, come lo chiameranno, per stare al passo con la sorella: Orozecchino…?! Mah!?!”
Soprattutto i padri, si soffermano spesso, a spiegare il significato del nome attribuito al nascituro.
Yari significa ‘eletto da Dio’
Ashley: radura di frassini
Samir: compagno di discorsi notturni
Nathan: dono, regalo
Ethan: solido e durevole
Sofia: saggezza
Il nome, quindi, al giorno d’oggi, non viene scelto per discendenza (nonno-nipote), per gradevolezza del suono, o il ricordo di un esempio di vita, di un luogo, bensì, per il significato, cercando, inoltre, un modo per essere diversi, originali e distinguersi dalla
massa.
Molti genitori, poi, credono di dare un ‘destino’ ai propri eredi, tramite il significato del nome, che racconta una storia particolare, ed influisce sull’immaginario che essi stessi, maturano dentro di se, sul figlio o figlia.
Ma originale, vuol dire anche stravagante? Credo sia utile un po’ di sano discernimento, saggio ‘buon gusto’ e buon senso.
Questi futuri uomini e donne dovranno, nella loro vita, confrontarsi con documenti e simili, anche se digitalizzati. Sarà necessario ripetere il proprio nome, chissà quante volte e, magari, sillabarlo (fare lo spelling).
Ed ora uno sguardo personale, al passato della mia famiglia.
Dalla parte di mamma: Ismaele, Licurgo, Lisandro, Lisippo, Solone.
Dalla parte di papà: Oreste, Attilia, Camillo, Umberto..
Accipicchia, siamo messi bene, in quanto a nomi!
Vabbè, in ogni epoca sono esistiti gli ‘originali’ ed i modaioli (siamo, in questo mio caso, al tempo del fascismo).
Per il nostro ‘amato Direttore’ aggiungiamo che Giuseppe significa: aumentare, accrescere (però… quasi ci siamo!).
Come si chiamano i miei figli? Banalmente: Luca e Paolo… e non mi sono ispirata a niente.
Ritengo che una sobria semplicità, sia sempre più indicata ed elegante, di una spocchiosa tentata originalità, con tanti saluti ed auguri al mio famoso corregionale signor Flavio Briatore e suo figlio Nathan Falco.
Category: Costume e società, Cronaca
Vero. Scrivi per favore, altro! Sempre simpaticae vera