IL TAR SOSPENDE ABBATTIMENTI DEGLI ULIVI ANCORA IN CORSO AD OSTUNI
(Rdl) ______ Importanti novità, che danno soddisfazioni ai tanti attivisti che da anni si battono contro le eradicazioni dei nostri fratelli ulivi, e a tutti quelli che sempre da anni sostengono che gli alberi non si abbattono, ma si possono curare.
Qui di seguito il comunicato diffuso questa sera dai Comitati Unitari di Base – CUB – a firma di Angelo Cardone, coordinatore provinciale Flaica CUB Bari
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Tar sospende abbattimento di olivi ad Ostuni.
La CUB: ora dare spazio alla ricerca scientifica ed al protagonismo dei coltivatori,
per il recupero degli oliveti autoctoni del Salento.
Il Tribunale Amministrativo Regionale (Terza sezione di Bari) ha sospeso l’abbattimento di una quarantina alberi di olivo, tra cui numerosi secolari, in agro di Ostuni, in seguito al ricorso presentato da 5 proprietari sostenuti dalla nostra organizzazione sindacale.
La CUB ringrazia l’avvocatessa Rosa Fanizzi del foro di Lecce, che con grande determinazione ha istruito e presentato i ricorsi, e gli avvocati Raffaele Trisciuzzi del Foro di Brindisi che segue i profili penali della vicenda.
Un ringraziamento per il lavoro svolto va a tutti i tecnici del Comitato Scientifico Multidisciplinare Indipendente, coordinato dal Dott. Giorgio Doveri, già autori dello studio “Il Co.di.r.o: un’epidemia sindemica in Puglia”, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Journal of Agronomy Research di New York. Questo studio, riprendendo le numerose precedenti pubblicazioni scientifiche sul tema, ha analizzato in maniera complessiva tutti i fattori che hanno portato al deperimento degli oliveti del Salento, individuando ed applicando efficaci interventi per ripristinare la produttività e la salute degli alberi e dei terreni, superando così la limitata, miope e fuorviante visione di un microscopio che, con una grave e dannosa distorsione della verità attribuisce ad un batterio la causa dei disseccamenti.
Ora il suddetto Comitato scientifico ha avviato uno studio sugli alberi oggetto del ricorso.
Ringraziamo la Dott.ssa Emanuela Sardella e tutti i tecnici e ricercatori che hanno sostenuto un approccio orientato alla tutela del patrimonio olivicolo della Regione.
Per il Tar di Bari è dunque ammissibile un’alternativa all’espianto nella Piana degli ulivi secolari: il primo passo verso il cambiamento è dettato dai Giudici del Tribunale amministrativo barese.
Ora è tempo, per la politica regionale, di cambiare orientamento e di dirottare le risorse destinate agli espianti in incentivi agli agricoltori, agli enti locali ed ai tecnici per recuperare gli oliveti autoctoni della nostra Puglia.
La Cub fa appello ai lavoratori agricoli, ai comitati ed alle associazioni a sostenere la vertenza legale dei proprietari di Ostuni e lo studio scientifico avviato, incentrato su di una visione complessiva sulle cause del deperimento delle colture e del suolo, ed ai suoi relativi rimedi. ______
LA RICERCA nel nostro ultimo articolo dedicato alla questione del 28 febbraio scorso
Category: Cronaca, Politica
“Sospendendo l’abbattimento di 37 ulivi secolari colpiti da Xylella nel nord Brindisino, il Tar di Bari ci fa tornare indietro di molti anni, alimenta false speranze basate su presupposti già sonoramente bocciati dalla scienza.
Sul contrasto alla diffusione del batterio non si può tornare indietro: il rilancio del settore olivicolo pugliese, nelle zone colpite dal vettore, deve seguire i dettami della scienza e proseguire in modo veloce con le eradicazioni, i reimpianti e la piena rigenerazione di un settore fondamentale per l’agricoltura e l’economia della nostra regione”.
Gennaro Sicolo, presidente di CIA Agricoltori Italiani della Puglia, esprime in modo chiaro e nettissimo la forte preoccupazione dell’organizzazione sindacale degli agricoltori verso le conseguenze dell’ultima sentenza emessa dal TAR di Bari.
Il Tar in attesa di svolgere l’udienza di merito fissata per il 15 dicembre prossimo, ordina ai proprietari di eseguire entro il 30 giugno delle misure alternative, ovvero di eseguire i sovrainnesti ai monumentali dichiarati infetti.
Cia Puglia è stata ed è a favore dei sovrainnesti dei monumentali quale possibile soluzione per cercare di tutelare tutta la Piana dei monumentali, ma va evidenziato che sulla base delle risultanze scaturite dalle prime prove sperimentali la probabilità di attecchimento del reinnesto è significativamente più elevata se eseguito su alberi sani.
“I sovrainnesti sulle piante infette, quindi, adesso non hanno senso”, ha aggiunto Sicolo.
“Come è ovvio, noi rispettiamo la Magistratura, ma è doveroso che quest’ultima rispetti quanto scienziati, ricercatori, donne e uomini che hanno studiato sul campo il triste fenomeno della Xylella hanno appurato in questi anni. Il rischio di quella sentenza è di restituire fiato a stregoni e sciamani che nulla hanno a che fare con l’olivicoltura e che, purtroppo, hanno contribuito in questi 10 anni a distruggere un patrimonio immenso rappresentato dai nostri uliveti ‘disseccati’ da un feroce batterio. In questo modo, non si difendono né la verità dei fatti né gli interessi delle aziende agricole a rilanciare l’olivicoltura. Non possiamo assistere inermi a questo scempio perpetrato sulla pelle degli agricoltori onesti. Le battaglie di questi anni ci impongono di non mollare la presa e di esprimere sdegno e rammarico per qualsiasi decisione contraria a quanto ci dice la scienza. In tutti i Paesi del mondo in cui si è manifestata la Xylella, sono immediatamente partiti gli abbattimenti di poche piante infette per salvaguardare tutto il resto del patrimonio arboreo. In Italia, purtroppo, non è così, e anche per colpa di interventi come quello del TAR, sono state bruciate almeno 4 milioni di piante, mettendo a rischio altri 20 milioni di ulivi. Queste ingerenze rischiano di minare il futuro dell’olivicoltura Pugliese e italiana”, ha dichiarato Sicolo.