IL RESOCONTO DELLA SERATA PER ANTONIO VERRI
di Raffaele Polo ______
Mancava solo lui. Anche se, pensandoci bene, doveva essere lì, in mezzo a tutti, magari a sorridere con quel suo fare un poco timido, seminascosto da una porta socchiusa.
In fondo, ieri sera la presenza di Antonio, di Antonio Leonardo Verri, aleggiava nell’inaspettato tardo pomeriggio di fine aprile, quando le caratteristiche di una incipiente estate sovrastavano l’ingresso del Museo Castromediano, tra il vociare dei tanti intervenuti e gli accordi di una musica che avrebbe accompagnato tutta la manifestazione.
E l’occasione, veramente importante, ha consentito la distribuzione dello splendido testo ‘Verri – Una stupenda generazione’ che è andato letteralmente a ruba, vediamo ancora, come un forzato replay, l’onnipresente Mauro Marino trasportare pacchi di volumi che, con l’apposito segnalibro, sono andati ai tanti postulanti…
Ora, è tradizione che i criticoni affermino che i leccesi (solo loro, mi chiedo?) intervengano con piacere e in massa nelle manifestazioni dove si mangia o dove viene regalato qualcosa…
Sarà vero, sarà un incentivo da non trascurare: ma in questa occasione, il piacere di re-incontrare l’amico Antonio da Caprarica e di scorrere, in un viaggio di oltre trecento pagine di scritti, foto e documenti, quello che ha prodotto proprio lui, massimo esponente di una generazione definita a ragione ‘stupenda’, ha compiuto il miracolo. E tutti, ma proprio tutti, hanno partecipato con commossa gratitudine all’evento conclusivo di una lunga ed articolata mostra-laboratorio che termina la sua prima parte ma è pronta a ricominciare, con l’entusiasmo che questo personaggio ha inculcato in tutti gli operatori…
Il libro, onestamente, è molto bello, molto ben fatto, sarebbe piaciuto per primo proprio a Verri, irrobustito dagli interventi qualificati ed interessantissimi di Giuseppe D’Urso. Marco Giannotta, Paolo Greco, Antonio Melcore, Mauro Marino, Luigi De Luca, Mario Desiati, Maurizio Nocera, Simone Giorgino, Antonio Errico, Eugenio Imbriani, Rossano Astremo, Luciano Pagano, Salvatore Colazzo, Fabio Tolledi, Francesco Aprile, Irene e Fernando Bevilacqua, Carolina Tundo, Aurelio Leo, Domenico Maurizio Toraldo, Marilena Cataldini, Silvia Cazzato, Riccardo Fiore, Vittorino Curci, Lorenzo Madaro, Brizia Minerva, Marco Spinelli, Piero Rapanà e ricco, ricchissimo delle immagini di tutto ciò che, con l’impronta portante di Antonio, è stato costruito dalla ‘stupenda generazione’.
Insomma, tutto per il meglio.
Adesso, restano i numerosi pannelli sui muri che circondano il Museo e che riportano frasi e disegni di Antonio e su Antonio. Che non vengano abbandonati, che non cadano nel dimenticatoio, che non siano solo uno sparuto simulacro di cosa fu un personaggio, una generazione, un pezzo di storia culturale del nostro territorio. Ma che diventino lo sprone, il sentito e partecipe, corale inizio di una storia che non finisce qui…