CUORI NERI. LA VERA FIAMMA DI GIORGIO
di Giuseppe Puppo _____ Varcata la fatidica, veneranda soglia dei 100 anni, è morta questa mattina a Roma Raffaela Stramandinoli, detta Assuntina, conosciuta come Donna Assunta Almirante.
E’ stata protagonista indiretta prima, diretta poi della vita politica italiana dal 1952, da quando, nella capitale, incontrò Giorgio Almirante, già leader del Movimento Sociale Italiano. Fu un colpo di fulmine, anzi di fiamma. Lei era sposata, aveva tre figli, con un nobile calabrese come lei, da qui il titolo nobiliare e comunque di rispetto tipico del Sud Italia di ‘donna’ che ha sempre portato. Lui, figlio di attori e commedianti, pure, era sposato e aveva una figlia. Allora, un bel problema, insomma.
E niente, l’amore non conosce ostacoli, supera pure quelli del ‘personale’ che si oppone al ‘politico’, anche se poi ai politici combina un bel po’ di casini, come succederà e anzi in maniera biblica all’erede di Giorgio Almirante, Gianfranco Fini.
Racconta la leggenda che fu proprio donna Assunta a sponsorizzarlo e a volerlo alla guida dell’allora Movimento Sociale Italiano, imponendone la scelta a suo marito, ma questa è un’altra storia.
La sua, la loro di storia, sfociò in un matrimonio celebrato in chiesa con ‘rito di coscienza’, quindi senza effetti civili, non essendoci all’epoca ancora l’istituto del divorzio. Segreto, o quasi, in quell’Italia moralista e bigotta allora imperante.
Problemi che diventarono maggiori e pubblici, quando, pur nella segretezza che circondava la sua vita privata, Giorgio Almirante schierò il Msi contro il divorzio, ai tempi del referendum del 1974, e condusse una campagna politica in tal senso, perdente.
Detto ciò, fu uno di quegli amori che da quando iniziano durano per sempre, sopravvivono pure alla morte fisica di uno dei due coniugi.
Giorgio la lasciava solamente quando, in tutte le campagne elettorali, salutava a casa e girava l’Italia in lungo e in largo, dalle metropoli, all’ultimo, il più sperduto dei paesini di montagna, per un mese intero.
Lei, aspettava paziente il suo ritorno dall’odissea da campagna elettorale, senza Proci di mezzo, sempre così, per quasi quarant’anni.
Quando Giorgio Almirante morì, nel 1998, donna Assunta ne divenne l’esegeta e assunse un ruolo pubblico sempre più marcato, per quanto non volle mai entrare mai direttamente in politica.
Divenne l’icona di un ‘fascismo’ che non c’era più per chi doveva inventarsi una nuova identità e volle farlo rimanendo, per quanto possibile, ancorato alle radici identitarie, nei tanti dispersi frammenti in cui l’eredità missina in questi ultimi decenni si è scomposta prima e si è annullata poi del tutto, fino a scomparire.
Bello.